Business Case

Texa

Per fornire ai propri clienti un servizio di dowload, accessibile dal Web, la società italiana utilizza una piattaforma ibrida, che consente di bilanciare il carico tra le soluzioni on premise e quelle nel Cloud

Pubblicato il 13 Lug 2011

Texa è un’azienda italiana, fra i leader in Europa nella progettazione, industrializzazione e costruzione di strumenti diagnostici per autovetture, motociclette, camion, veicoli agricoli e motori nautici, con un fatturato in continua crescita. Essa è presente in tutto il mondo con una capillare rete di distribuzione e commercializza direttamente in Francia, Germania, Gran Bretagna, Polonia, Russia, Spagna e Stati Uniti tramite filiali. Attualmente consta di circa 420 dipendenti nel mondo.

L’azienda eroga per i propri clienti un servizio di download degli aggiornamenti dei propri software e strumenti. Per rispondere in modo flessibile alle esigenze di carico dei clienti, ha deciso di utilizzare una soluzione di Platform as a service erogata da un provider. Sulla piattaforma, condivisa con altre aziende, Texa sviluppa e carica gli applicativi: questo viene visto dai clienti dell’azienda come un servizio di download, accessibile via web previa autenticazione. Essa consente di gestire in modo efficace la distribuzione del servizio di aggiornamento dei software, alla massima velocità, senza problemi di continuità e di costi elevati dovuti allo spreco di risorse.


Fattore determinante per il funzionamento ottimale di tale soluzione risulta essere la parte infrastrutturale, per la quale Texa ha stipulato un contratto con un provider che fosse in grado di garantire una connettività massima e ridondata per garantire la continuità del servizio.
La piattaforma, nata dall’esigenza di una Line of Business commerciale, da sempre a contatto con la clientela, è stata una risposta dell’IT che ha implementato una struttura completamente differente rispetto alla precedente.


La migrazione ad un’architettura Cloud, gestita completamente dal provider, apporta vantaggi riconducibili al lato economico, correlato alle modalità di pagamento pay per use, ma anche maggior soddisfazione del cliente, ottenibile anche a fronte di picchi di carico.
Inizialmente sono state riscontrate alcune perplessità relative alla necessità di interfacciarsi con un operatore esterno e alle limitazioni che tale soluzione comportava, per quanto “customizzabile” e “configurabile”. Ma tali incertezze sono stati superate facilmente grazie alla collaborazione del provider che si è dimostrato ricettivo nell’approvare alcune modifiche alla piattaforma.


In generale Texa ha deciso di seguire un approccio tale per cui la piattaforma verrà implementata in ambiente ibrido: in ogni momento risulterà possibile bilanciare il carico tra le soluzioni on premise e quelle nel Cloud, senza dover scegliere a priori. Questa scelta assicurerà delle garanzie per quanto riguarda il disaster recovery e consentirà di disporre di un’elevata scalabilità: la struttura verrà dimensionata per l’erogazione del servizio, confidando di avere una parte di essa in Cloud, che fungerà da valvola di sfogo qualora si verificassero dei picchi.

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