Agenda Digitale

Le start-up come motori d’innovazione

La cultura del digitale deve diffondersi maggiormente anche nelle PMI, cuore del tessuto economico italiano e poco sensibili al tema. Secondo Andrea Rangone, Consigliere di Italia Startup e Responsabile degli Osservatori del Politecnico di Milano, il ruolo delle nuove imprese innovative è cruciale per attuare l’Agenda Digitale italiana. E l’Università deve essere il terreno di cultura

Pubblicato il 18 Ott 2013

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Innovare la pubblica Amministrazione significa ristrutturare il paese ed è chiaro che da qui bisogna partire. Ma non si può pensare che l’Agenda digitale sia solo questo: le imprese piccole e medie, che rappresentano il cuore del nostro tessuto economico e produttivo, hanno una sensibilità davvero scarsa sul tema dell’innovazione digitale. Le PMI stanno facendo pochissimo in tal senso: basta pensare che in Svezia l’investimento in tecnologie digitali delle imprese è il 4,6% del pil mentre da noi è l’1,1%.

Secondo Andrea Rangone, Consigliere di Italia Startup e Responsabile degli Osservatori del Politecnico di Milano, il tema Agenda digitale non può prescindere da questo aspetto. «C’è un pezzo di paese importante che, volente o nolente, oggi deve pensare seriamente all’innovazione digitale come leva di produttività e competitività. Il governo precedente ha voluto includere il tema delle start-up nell’Agenda digitale, un’azione importante perché finalmente si è cominciato a parlare di questo anche a livello politico. La sensazione, però, è che si sia concretamente scritto e agito troppo poco. Credo, in particolare, che, l’università debba avere un ruolo chiave in tema di nuove imprese e start-up, specialmente nel settore high tech. Se oggi guardiamo alle nuove imprese come motore del rinnovamento del tessuto economico-produttivo e dell’innovazione high tech in tutti gli ambiti, non possiamo non ancorarle fortemente al mondo accademico».

Nel recente passato il Politecnico di Milano è stato culla di alcune fra le poche avventure imprenditoriali high tech di successo di questo paese, come Mutuionline, Volagratis, Job rapido, neptuny, solo per citare le più note. Pur non avendo rivestito un ruolo attivo, l’università ha il merito di aver preparato al meglio le persone che sono poi diventate imprenditori nel mondo del digitale.

Qualcosa si sta già facendo, ma è chiaro che il potenziale in questo campo è veramente enorme: e in questo l’Agenda digitale può avere un ruolo fondamentale.

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