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L’IT consumerization dilaga e le aziende sperimentano la formula Bring Your Own Device (BYOD)

A livello globale, nell’88% delle aziende i dipendenti utilizzano sul posto di lavoro i propri dispositivi tecnologici e in Italia si parla addirittura…

Pubblicato il 03 Feb 2012

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A livello globale, nell’88% delle aziende i dipendenti
utilizzano sul posto di lavoro i propri dispositivi tecnologici e
in Italia si parla addirittura del 90%.
L’IT consumerization dilaga e gli investimenti in IT
cambiano direzione per supportare questa nuova tendenza: il 65%
dei C-level – il 77% in Italia – ritiene che l’IT
consumerization sia la priorità nella loro organizzazione. In
media le aziende stanno allocando il 25% del budget IT
complessivo nella gestione di questo fenomeno
A mettere sotto la lente d’ingrandimento questo trend in
atto è l’istituto di ricerca indipendente Wakefield
Research, che in collaborazione con Avanade, società fornitrice
di soluzioni tecnologiche e servizi informatici – ha reso
noti i risultati dello studio “Sfatare i sei miti
dell’IT consumerization”.

L’indagine, posta sotto forma di
questionario con il coinvolgimento di oltre 600 dirigenti e
decision maker di 17 Paesi, ha preso in esame i più
diffusi luoghi comuni sul tema dell’IT
consumerization
tra cui le richieste dei Millennials
(Generazione Y o NET Generation, la generazione compresa tra
i 18 e 29 anni) come motore trainante, i brand preferiti dai
dipendenti e la titubanza da parte dei responsabili aziendali
ad accogliere questo nuovo trend.
Il processo di rinnovamento sicuramente è in atto, ma
secondo quanto rilevato dallo studio l’utilizzo di
tecnologie private non è ancora determinante per le
assunzioni: solo il 32% delle aziende a livello globale ha
modificato le proprie policy per rendere più appealing il
luogo di lavoro per i più giovani e ancora una fetta non
troppo ampia dei dirigenti – il 20% di essi – ritiene
che l'uso di strumenti informatici personali sul luogo di
lavoro si traduca effettivamente in un vantaggio in termini
di aumento del personale e fidelizzazione. Il nostro
Paese rispetto alla media risulta essere un po’ più
avanti
, infatti il 63% delle aziende italiane
avrebbe apportato modifiche alle proprie policy interne a
favore del BYOD.
Il principale impatto dell’IT consumerization è la
possibilità per i dipendenti di lavorare ovunque –
rilevato nel 58% dei casi di studio – e, a seguire,
l’opportunità di poter lavorare oltre l’orario
d’ufficio. Questi dati confermano il fatto che per i
dirigenti aziendali intervistati sono comunque le tematiche
della produttività e della disponibilità dei dati il vero
traino verso la revisione delle policy attuali.

A livello di device utilizzati, lo studio ha inoltre messo
in luce che i dispositivi privati utilizzati in azienda
sono gli smartphone basati su Android, BlackBerry e laptop
di Apple. In Italia, sul podio troviamo BlackBerry, iPhone
e laptop con sistema operativo Windows.

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