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Gartner: con bot, IoT e personal assistant inizia l’era post-app

Mobile device pervasivi, chat intelligenti e Internet of Things stanno già cominciando a ridisegnare le interazioni tra utenti e oggetti, e quindi tra clienti e imprese. Un esempio? Si passerà dalla compilazione di form alla semplice formulazione di una domanda che avvia una negoziazione tra persone e sistemi

Pubblicato il 28 Feb 2017

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Sono due le dimensioni che i CIO e i responsabili dei sistemi informativi dovranno conoscere a fondo nel momento in cui l’Internet of Things diverrà una realtà consolidata: da una parte la consuetudine del mobile nel business, dall’altra l’evoluzione della specie che ci porterà nella cosiddetta era post-app. È questo il punto di vista di David Willis, Vice President and Distinguished Analyst di Gartner, che sottolinea il modo in cui i virtual personal assistants (come Siri di Apple e Cortana di Microsoft, senza contare le piattaforme su cui si appoggiano già moltissimi altri brand) e i bot (o chatbot) cambieranno l’interazione tra utenti, aziende e servizi.

«Il panorama del mobile è cambiato drasticamente negli ultimi anni, e ora è parte integrante dell’ambiente di business», spiega Willis, che precisa: «Per il 2017 Gartner prevede che saranno distribuiti circa 2,38 miliardi di dispositivi, con 342 milioni di wearable venduti in tutto il mondo. Prodotti che stanno reinventando il modo in cui le persone interagiscono e lavorano». Innanzitutto consolidando il fenomeno del BYOD (Bring your own device) che si muoverà sempre più verso i concetti di Bring your own application prima e Bring your own thing poi. È all’interno di questi oggetti che secondo Gartner si materializzeranno le nuove piattaforme di scambio ed elaborazione dati. Entro il 2018, infatti, il 25% delle nuove mobile app sarà in grado di dialogare con i dispositivi IoT.

Gli strumenti con cui gli utenti potranno accedere ai servizi abilitati da queste interazioni sono essenzialmente l’intelligenza artificiale, la processazione del linguaggio naturale e i già citati bot. «Strumenti che implicano un passaggio dalla compilazione di form alla semplice formulazione di una domanda che avvia una negoziazione tra persone e sistemi», dice Willis. «e che a livello di Marketing e Sales stanno iniziando a generare un nuovo tipo di relazione tra imprese e clienti». Secondo l’analista, tuttavia, le classiche app non scompariranno: semplicemente – merito anche del continuo miglioramento delle capacità delle reti – assisteremo a una migrazione del codice dagli smartphone al Cloud.

«L’era post-app sarà un processo evolutivo che entrerà nel vivo a partire dal 2020», conclude Willis. «Si tratta comunque di qualcosa che è già cominciato, e per questo le imprese devono prepararsi diventando agili e pronte sul piano tattico, costruendo nuove competenze, valutando le opportunità create dai trend descritti e sviluppando infine una strategia di business che integri le diverse tecnologie».

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