Paolo Panzanini, country manager di Dimension Data (Gruppo NTT), vede positivo: «I clienti italiani si stanno muovendo – potremmo dire finalmente – e velocemente – ha affermato in n recente incontro con la stampa italiana. Questo movimento è un bel segnale. Cominciamo a vedere budget che vengono spesi prioritariamente in questo senso e non solo in modalità “risparmio a tutti i costi”. Sempre più spesso ci troviamo a visitare clienti che ci chiedono “sapete davvero fare queste cose”? Insomma, le aziende italiane stanno capendo cosa vuol dire portare il proprio business sulle nuove piattaforme digitali e quanta discontinuità questo può portare, guardando alle loro possibilità di evoluzione e sopravvivenza nel medio e lungo periodo. Inoltre, stiamo assistendo a una trasformazione del ruolo del Cio, che si va riappropriando del suo ruolo di capofila dell’innovazione, sempre più in concerto con la direzione generale».
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Paolo Panzanini
Consulenti per trarre vantaggio dal Piano Calenda
A spingere questo trend, secondo Dimension Data, ci sono anche gli interventi governativi – tra cui il notissimo Piano Calenda – che hanno fatto rumore tra gli imprenditori. Il ruolo di Dimension Data in quest’ottica, è mettere le aziende nelle condizioni di poter utilizzare questi fondi a disposizione, attraverso la preparazione di veri e propri business plan strutturati. La differenziazione rispetto agli altri grandi system integrator che popolano il panorama IT nazionale è data proprio dalle minori dimensioni, che consentono una maggiore flessibilità e un rapporto più vicino alle esigenze del cliente finale. I temi affrontati sono quelli ripetuti nei convegni di tutto il mondo: mobility, analitycs, Big Data, software designed network, sicurezza e cloud. I due cavalli di battaglia in cui si è specializzata Dimension Data sono invece, in particolare, cloud ibrido e multisourcing, investendo in particolare sulle capacità consulenziali. Ma più che della tecnologia in sé, il system integrator sudafricano guarda in maniera prioritaria all’obiettivo che il cliente finale ha in mente.
Dai servizi arriva la crescita del fatturato
E i clienti finali possono essere davvero variegati: in questo momento, ovviamente, la cartina da tornasole è l’accordo con Amaury per il Tour de France, la prestigiosissima corsa ciclistica francese, a cui Dimension Data fornisce gli strumenti necessari – tra le altre cose – per estrapolare informazioni in tempo reale sulle prestazioni degli atleti. Ma Dimension Data si rivolge a imprese di tutti i settori (in particolare fashion, automotive, banking), di una certa consistenza dimensionale, che vendono prodotti e servizi diversi ma ragionano allo stesso modo, guardando per l’appunto al cliente finale. Una strategia, che nel corso degli ultimi anni, ha cambiato anche l’anima stessa di Dimension Data: sino a non molto tempo fa le tecnologie pesavano per circa il 65% del fatturato, mentre oggi invece i servizi sono arrivati a contare maggiormente, persino in Italia. Con una crescita del fatturato che, negli ultimi esercizi si è attestata intorno al +50% e che pare destinata a proseguire anche in futuro.