Success Story

Come rinnovare un sistema tradizionale di core banking, l’esperienza di Mediobanca

La scelta di utilizzare Flexcube di Oracle nel Cloud pubblico ha semplificato in modo sostanziale il modello operativo dell’istituto di credito. A raccontare il processo di implementazione e i risultati ottenuti è Marco Pozzi, COO del gruppo e CEO & General Manager di Mediobanca Innovation Services

Pubblicato il 20 Dic 2022

Core banking system

Il Gruppo Mediobanca ha deciso di innovare il suo sistema core per il Corporate e Investment Banking trasferendolo nel cloud pubblico con l’aiuto di Oracle. Di questo nuovo step del Journey to Cloud di Mediobanca parla Marco Pozzi, Group Chief Operating Officer, CEO & General Manager di Mediobanca Innovation Services.

Sistemi di core banking tradizionale al giro di boa

Il core banking può essere definito come un sistema di back-end che elabora le transazioni tra le varie filiali di una banca. In quanto tale, si comprende subito come rappresenti il pilastro su cui è stata costruita tutta l’operatività delle banche.

Oggi, però, i core banking system tradizionali, realizzati su tecnologie mainframe, per quanto solidi, non sono più abbastanza agili da tenere il passo con le nuove esigenze del mondo digitale e le aspettative della clientela, che dimostra un apprezzamento crescente verso le innovazioni del digital banking.

Non solo i sistemi core banking tradizionali presentano costi di mantenimento elevati, ma non possono essere evoluti con la rapidità e l’efficienza che il mercato richiede per essere competitivi.

Superare il problema dell’obsolescenza tecnologica

Ma come trasformare questi sistemi in modo efficiente garantendo ai propri clienti tutti i benefici del mondo digitale? È questa la domanda che si è posta Mediobanca.

“La nostra digital agenda già da qualche anno ci aveva spinto a ragionare secondo una visuale più ampia, tracciando un percorso pluriennale di innovazione che ci accompagnerà in futuro – racconta Marco Pozzi -. In questo quadro complessivo, l’aggiornamento dei sistemi di core banking rappresenta una delle tappe più importanti verso il nostro Journey to Cloud, uno dei pilastri su cui si basa il nostro percorso di trasformazione digitale finalizzato alla crescente adozione da parte del gruppo del Cloud pubblico”.

Il manager spiega più tecnicamente quali sono state le scelte intraprese in questa direzione e i risultati ottenuti.

“In partnership con Oracle, abbiamo scelto di mantenere la piattaforma di core banking Flexcube, di aggiornarla integralmente e di spostarla nel Public Cloud. Il modello adottato è il Software as a Service, semplice ed efficace grazie alla logica pay-per-use. Al di là dei benefici in termini di flessibilità e di efficientamento, questa scelta ci ha permesso di semplificare il nostro portafoglio IT e di consolidare su un’unica piattaforma molte delle customizzazioni che avevamo già portato a termine. In questo modo, abbiamo conciliato l’esigenza di avere una maintenance più semplice, con una capacità di aggiornamento più rapida ed efficiente. Flexcube, con la sua architettura a microservizi e la netta separazione tra il kernel della piattaforma e lo strato di customizzazione, permette un continuo aggiornamento del software, superando l’annoso problema dell’obsolescenza tecnologica”.

Il nodo della compliance GDPR

“Quello che abbiamo realizzato è sicuramente uno dei primi (se non il primo) core banking in Public Cloud erogato in Italia. Si tratta di un’innovazione disruptive per il Corporate Investment Banking. Un percorso ricco di soddisfazioni ma altrettanto complesso, che ha reso necessario un lavoro di allineamento e verifica con diverse controparti”, afferma Marco Pozzi.

“In primis, è stato importante implementare le funzioni di controllo per garantirci che il progetto fosse perfettamente aderente alla normativa di settore e in linea con gli standard di sicurezza e continuità del servizio che siamo soliti adottare. Necessario e fondamentale anche il coinvolgimento del Data Protection Officer sulle tematiche di GDPR e compliance. Abbiamo affrontato complessità non scontate sul mercato. Ovviamente, il nostro progetto si sarebbe potuto portare avanti in modo tradizionale nel nostro Data Center, ma abbiamo creduto alle promesse del Cloud, che ci offriva delle prospettive di evoluzione molto più sinergiche rispetto alla roadmap che ci stavamo dando in termini di trasformazione digitale”.

Il futuro cloud di Mediobanca

Quanto realizzato con Oracle Flexcube in Cloud è solo la prima tappa della transizione di Mediobanca. Il gruppo sta infatti individuando una serie di ambiti in cui ritiene che il Cloud possa offrire notevoli opportunità di aggiornamento dei sistemi IT e un enorme incremento in termini di flessibilità. “In quest’ottica – conclude Pozzi − credo che anche il ruolo stesso della funzione Information Technology dovrà evolvere significativamente, per essere sempre più teso verso l’orchestrazione di modelli ibridi di sourcing”.

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