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Digital Transformation, con Aruba Enterprise soluzioni IT “personalizzate” per imprese e PA

Aruba Enterprise consolida in una divisione dedicata l’esperienza di Aruba in progetti complessi in ambito Data center, Cloud, Trust Services. Giorgio Girelli, General Manager di Aruba Enterprise, ci illustra la valenza strategica e l’unicità della proposta

Pubblicato il 26 Feb 2019

Giorgio Girelli

La trasformazione digitale è leva di successo e di vantaggio competitivo e oggi le organizzazioni pubbliche e private italiane abbracciano in misura crescente la cultura dell’IT. Aruba Enterprise si rivolge proprio alla platea dell’impresa grande e medio-grande e della Pubblica Amministrazione per soddisfare la domanda di innovazione e trasformazione dei sistemi e processi IT, offrendo un’esperienza acquisita negli anni con clienti enterprise per i quali sono stati elaborati anche progetti complessi e mission critical. Le soluzioni e le competenze più rilevanti offerte dalla divisione sono suddivise in “Cloud e Data Center” e “Trust Services”. Ne abbiamo parlato con Giorgio Girelli, General Manager di Aruba Enterprise.

Aruba Enterprise è una scommessa sulla digitalizzazione della grande impresa e della PA in Italia?

Sicuramente sì, oggi il mercato enterprise italiano è più preparato a cogliere le opportunità della trasformazione digitale. A questo mercato Aruba Enterprise offre progettazione di soluzioni, gestione di infrastruttura, servizi e competenze. Abbiamo un portafoglio tecnologico completo, ma ciò che ci contraddistingue sono le soluzioni su misura per le esigenze del cliente. Questo approccio personalizzato permette alle imprese di diventare agili e veloci nell’era della trasformazione digitale e della globalizzazione dei mercati.

Un cambiamento epocale che può far paura alle imprese

La digitalizzazione è senz’altro un processo lungo, a volte doloroso, che implica cambiamenti rilevanti. Ma non è un unico momento di discontinuità: ci sono passaggi graduali e Aruba Enterprise è il partner fidato con cui le imprese medie e grandi si accompagnano nelle varie tappe della trasformazione.

Oltre alla flessibilità e velocità quali sono le priorità che vi indicano i clienti?

La compliance normativa è sicuramente un tema chiave e sarà via via più importante: in tutti i segmenti della digitalizzazione e dell’IT si va verso una logica di regole e certificazioni, esattamente come nel mondo delle infrastrutture fisiche. Ma, al di là della singola tematica, va osservato che tutto il percorso di digitalizzazione implica per le imprese affrontare delle novità, dall’uso della firma digitale alla scelta dei dati da mettere in cloud, e gestire tutto da sole, costruendo competenze e soluzioni tecnologiche, costa tempo e denaro. Invece, affidare a una terza parte competente compiti non core permette di risparmiare, agevola l’adeguamento alle norme e accelera la digitalizzazione, che è fattore di crescita. In un contesto di contrazione dell’economia, questo diventa ancora più importante.

Quanto contano nella proposta di Aruba Enterprise l’infrastruttura proprietaria e i team di persone formate e messe a disposizione del cliente?

I team con competenze consolidate negli anni fanno la differenza sul mercato: al cliente interessa sapere che ci sono persone qualificate a cui rivolgersi per qualunque esigenza, dal nuovo progetto da sviluppare al problema da risolvere in tempo reale. Ovviamente anche l’infrastruttura è fondamentale e quello che va sottolineato è la dislocazione strategica dei nostri data center sul territorio: con il mega campus tecnologico in ulteriore ampliamento di Ponte San Pietro (Bergamo), i Data Center di Arezzo e l’Hyper Cloud Data Center in realizzazione a Roma siamo vicini a imprese e PA di tutta Italia. L’infrastruttura, essendo proprietaria, oltre che vicina al cliente, ci consente di avere capacità decisionale veloce e efficacia nella messa a punto dei progetti e nei singoli interventi: una netta differenza rispetto a multinazionali che non possono vantare la stessa prossimità. Su questi due grandi asset costruiamo le soluzioni mirate, cuore della nostra proposta.

Come state crescendo a Bergamo e Roma? Ci sono piani di espansione internazionale?

Per la realizzazione del Data Center di Roma, il piano strategico prevede investimenti per circa 300 milioni di euro in 5 anni e l’assunzione di circa 200 risorse. Anche per l’ampliamento del Data Center di Ponte San Pietro continuiamo a cercare colleghi e competenze: con l’ampliamento, prevediamo di arrivare a uno staff di 300 persone in questo sito – consideriamo che ad oggi Aruba conta circa 700 addetti in totale. Quanto all’allargamento del business in Europa, non poniamo limiti ma restiamo attenti all’evoluzione delle normative: molti aspetti sono stati resi omogenei dalle norme Ue, altri non ancora. Grazie al network di Data Center, Aruba è attiva sui principali mercati europei quali Francia, Inghilterra e Germania, Repubblica Ceca e Polonia. E recenti tappe fondamentali dell’espansione nei mercati internazionali sono stati l’apertura della filiale Beijing Aruba Cloud Tech Co. Ltd a Pechino e l’ottenimento, sempre in Cina, della licenza governativa per la vendita dei domini .cloud – di cui siamo Registro Ufficiale. È dunque un percorso di espansione ragionato che vede e vedrà un evoluzione nei giusti tempi e modi lavorando anche in partnership con player internazionali.

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