Commercialisti e ICT

Dal Cloud la risposta alle nuove esigenze degli studi professionali

Il ruolo di figure quali i commercialisti e i consulenti del lavoro è in trasformazione. E il Software as a service li aiuta ad ampliare l’offerta dei servizi proposti alle aziende

Pubblicato il 04 Feb 2013

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Il Software as a service spinge il business. Al ritmo del double digit di crescita, il Saas guadagna spazio nel mercato del software per commercialisti, aziende e consulenti del lavoro, come osserva Massimo Boano, Managing Director Tax di Wolters Kluwer Italia con la responsabilità di tutte le soluzioni.

La tendenza è di un grosso consolidamento del mercato con l’unione di più studi professionali e la creazione di strutture più grandi e complesse, mentre l’attività svolta diventa sempre meno operativa e più consulenziale, declinata nelle varie specializzazioni quali la gestione finanziaria.

«Questo – spiega Adriana Coletti, Chief Marketing Officer – li porta ad andare in cerca di servizi che possano ampliare la gamma d’offerta senza però impegnarsi in investimenti infrastrutturali. Se si propone il servizio facendo in modo che le infrastrutture restino al di fuori del costo interno di gestione, i clienti scelgono sicuramente questa strada».

Questo spiega il successo del Saas soprattutto su certe aree. Un po’ meno sull’aziendale anche se ci sono buoni segnali fra le grandi aziende nel personal tax, mentre i professionisti fanno di necessità virtù e si muovono con più celerità verso archiviazione e dematerializzazione. Un mercato che si fa più complesso obbliga anche aziende come Wolters Kluwer Italia a un approccio differente.

«Se fino a ieri il nome dell’azienda e la relazione con il venditore erano importanti, oggi bisogna avere una squadra di vendita in grado di offrire una consulenza ai clienti», afferma Coletti. Per questo l’area vendite si è arricchita di specialisti delle varie tipologie di business in grado di confrontarsi con un mercato dove il trend principale è sicuramente quello della mobilità, con i professionisti che sempre di più devono esercitare una funzione di consulenza nei confronti della clientela che li porta a visitare con maggiore frequenza le aziende, avendo sempre bisogno di consultare i dati anche da remoto.

Dal punto di vista tecnologico la scelta di Wolters Kluwer Italia è di puntare su soluzioni Web based indipendenti dal device di riferimento. «Con le nostre architetture abbiamo disaccoppiato il front end dal back end e siamo quindi disponibili su smartphone o tablet indipendentemente dal sistema operativo», spiega Boano. Le soluzioni seguono l’evoluzione della domanda e vanno a completare l’offerta software della società in direzione di una maggiore collaborazione fra aziende e professionisti e dell’aumento della dematerializazzione, anche grazie all’avanzare della fatturazione elettronica, mentre ci si muove anche sul fronte dei servizi.

Se da una parte, infatti, gli studi professionali iniziano a essere sensibili al practice management, per la gestione dei flussi di lavoro all’interno, dall’altra cresce la domanda di servizi che Adriana Coletti considera la vera novità. «Siamo partiti dal presupposto che la contabilità e il fiscale non bastano più – afferma -. Per differenziarsi quindi i commercialisti stanno iniziando a offrire servizi come la gestione degli aspetti finanziari dell’azienda o la realizzazione di piani finanziari, che comportano però l’arricchimento delle competenze».

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