Sicurezza gestita

Da Fastweb nuove ‘armi’ contro il cybercrime

L’operatore allarga il ventaglio di servizi di sicurezza gestita erogati dal SOC di Milano con due offerte destinate alle medie e grandi aziende e alla Pubblica Amministrazione. La prima mira a velocizzare alcuni compiti d’intercettazione e risposta agli attacchi avanzati e persistenti (APT), la seconda valuta l’esposizione dei clienti rispetto ai cyber attacchi

Pubblicato il 18 Nov 2015

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Il crimine informatico non risparmia nessuno. Ormai vengono attaccate non solo le multinazionali ma anche le PMI, gli enti e le amministrazioni pubbliche e persino le banche. Per permettere ad aziende ed enti di rispondere tempestivamente all’escalation del cybercrimine, Fastweb ha attivato due nuovi servizi di sicurezza gestita, che saranno erogati attraverso il proprio Security Operations Center (SOC) di ultima generazione di Milano.

FAST Security Advanced Protection è una soluzione che permette di proteggere dagli attacchi avanzati e mirati (Advanced Persistent Threat – APT) le aziende e gli enti pubblici, attivando meccanismi di detection e risposta automatizzati. Si tratta di un sistema evoluto che monitora continuamente la rete alla ricerca di possibili eventi anomali riconducibili alla presenza di malware e che interviene neutralizzandone l’attacco.

FAST Security Intelligence, invece, è una piattaforma che intercetta e localizza le informazioni sensibili presenti in rete e sottratte alle aziende vittime di cyber attacchi. In questo modo, le organizzazioni saranno in grado di analizzare la propria esposizione rispetto a possibili campagne di attacco e abuso del brand, prevenendole.

Dallo scorso gennaio, il SOC milanese di Fastweb ha analizzato e gestito oltre 6 milioni eventi di sicurezza. Dai dati raccolti è emerso che il 94% degli eventi isolati quest’anno è relativo ad attività di cybercrime veicolate tramite campagne di malware/ransomware, ovvero comportamenti fraudolenti tesi a derubare le aziende. Il 5% degli eventi fa riferimento, invece, al cyberspionaggio (attacchi perpetrati per carpire segreti aziendali) e meno dell’1% all’Hacktivism, ovvero al perseguimento di obiettivi sociali e politici attraverso azioni di pirateria informatica. Tra questi, rimane significativo il numero di attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) gestiti, con un portata media di 1,3 Gigabit al secondo per singolo evento.

«Fastweb investe da anni sulla sicurezza, essenziale per chi, come noi, promuove i servizi di cloud computing – ha commentato l’Head of Marketing Roberto Chieppa, a corollario di un seminario sulla protezione IT organizzato in collaborazione con ClusIt, Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica –. Crediamo, però, che solo dalla collaborazione con le aziende partner possa venire uno scambio utile per mettere a punto nuove strategie utili a combattere il crimine informatico».

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