La Cina punta alla leadership sulla crittografia: aiuti di Stato per lo sviluppo di nuove tecnologie

Il Congresso ha approvato il 25 ottobre scorso una legge per promuovere lo sviluppo della crittografia, che sarà operativa dal primo gennaio 2020: la Cina si pone così in prima linea nelle soluzioni di cybersecurity e fa un altro passo avanti verso il predominio delle tecnologie innovative

Pubblicato il 31 Ott 2019

Massimo Giordani*

Innovation & Marketing Consultant, presidente dell'Associazione Italiana Sviluppo Marketing

crittografia in Cina

Cosa succede quando il 13mo Congresso Nazionale del Popolo, in Cina, decide di muoversi in una direzione ben precisa? Lo abbiamo imparato a nostre spese, non ci sono dubbi sul fatto che il paese più popoloso del mondo quando prende una decisione sia in grado di svilupparla fino in fondo.

La decisione a cui si fa qui riferimento è relativa alla crittografia, tecnologia che sta alla base di molti dei sistemi di comunicazione che utilizziamo e anche della blockchain: il Congresso ha infatti approvato il 25 ottobre scorso una legge per promuovere lo sviluppo della crittografia che sarà operativa dal primo gennaio 2020.

Il presidente Xi Jinping, parlando a un forum di studi del Comitato Centrale del partito il giorno precedente, ha affermato che la Cina deve cogliere le opportunità offerte dalla tecnologia blockchain in quanto ha un’ampia gamma di applicazioni, dal mondo finanziario alla lotta alla povertà. E il giorno seguente viene approvata la legge sulla crittografia con la finalità di promuoverne il ruolo nello sviluppo dell’economia cinese.

Pur avendo messo il bando all’utilizzo delle criptovalute, la Cina si pone così in prima linea nell’adozione di tecnologie, come la blockchain, che svolgeranno un ruolo chiave per la crescita di settori come Internet Of Things e Intelligenza Artificiale.

Verso la leadership tecnologica: le implicazioni

Che la Cina stia assumendo posizioni di leadership in settori chiave come quelli citati è ormai chiaro a tutti, non è forse così evidente il ruolo che ha già in ambiti meno mediaticamente popolari come, per esempio, la crittografia quantistica o i supercalcolatori. La nuova legge sulla crittografia potrà spingere la Cina verso ulteriori passi in avanti in una disciplina che è trasversale a praticamente tutto ciò che comporta l’utilizzo di informazioni digitali.

La sicurezza informatica è uno dei problemi più grandi che devono affrontare non solo aziende e privati cittadini ma, soprattutto, gli stati che devono garantire il funzionamento di reti elettriche e acquedotti, sistemi di controllo del traffico e ospedali… ogni singolo aspetto della vita sociale, oggi, è potenzialmente soggetto ad attacchi informatici e lo sarà ancor più quando l’IOT sarà diffusa capillarmente.

La Cina vuole essere leader in campo tecnologico ma, soprattutto, desidera la sicurezza che solo una forte spinta politica e grandi investimenti nella crittografia possono garantirle.

Se la Cina detta l’agenda, l’Italia che fa?

Da uomo di marketing, riconosco al governo cinese una grande capacità di creare interesse verso le sue decisioni, consapevole di dettare le direzioni in cui tutti dovranno andare se non vorranno rimanere inesorabilmente indietro. L’asticella della competizione tecnologica si è alzata moltissimo da quando la Cina è diventata il più grande centro di produzione hi-tech del pianeta e continuerà ad alzarsi man mano che le tecnologie esponenziali proseguiranno nel loro sviluppo.

E l’Italia come si pone verso questa corsa sfrenata verso un futuro sempre più dominato dal potere tecnologico? Il nostro paese ha contribuito alle più grandi invenzioni e scoperte scientifiche ma, oggi, sembra aver perso quella capacità di “vedere il futuro” che l’ha contraddistinto in passato. Forse perché non basta più la genialità del singolo ma è necessario un ecosistema di infrastrutture, centri di ricerca e reti di finanziamento che si fa fatica a organizzare in modo efficace.

Il messaggio appena giunto dalla Cina deve essere un ulteriore stimolo per mettere da parte le diatribe legate a temi del passato e investire con decisione sulla ricerca. In caso contrario, il futuro sarà davvero indecifrabile, come le comunicazioni quantistiche cinesi.

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