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BYOD, i CIO italiani sono ancora scettici

Secondo una survey condotta da Nextvalue, nel 43% delle aziende non è previsto un programma e l’86% dichiara di essere proprietaria dei device e di farsi carico dei costi di servizio. Avanza, invece, l’Enterprise Mobility

Pubblicato il 28 Mag 2013

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I risultati della ricerca “Enterprise Mobility & BYOD in Italia. What’s next” condotta da Nextvalue sono stati presentati di recente a Milano da Alfredo Gatti, Managing Partner. Lo studio, condotto in collaborazione con CIONET Italia, affronta il tema della Mobilità nella prospettiva delle aziende Top e Medio Grandi in Italia e ha coinvolto un Panel di 160 CIO di aziende Leader in Italia.

Uno dei temi “caldi” affrontati dalla Ricerca è senza dubbio quello del BYOD, un trend largamente discusso e presente su moltissime statistiche relative al mercato del Nord America. Per comprenderne l’attuale adozione in Italia è stato chiesto ai CIO di indicare la percentuale di dipendenti che possono usare il proprio smartphone o tablet personale e quali attività possono svolgere. Nel 43% delle aziende non è previsto un programma BYOD e negli altri casi si verificano situazioni miste: nel 51% dei casi il BYOD coinvolge meno di un quarto dei collaboratori e non è la policy principale adottata dall’azienda. Solo nel 4% dei casi il BYOD rappresenta una scelta preponderante, coinvolgendo più della metà dei dipendenti, e solo nel 2% dei casi il BYOD è una vera e propria policy obbligatoria.

Ciò che emerge è l’atteggiamento prudente dei CIO italiani nei confronti del BYOD: addirittura l’86% delle imprese dichiara di essere proprietaria di device e di farsi carico dei costi di servizio.

Focus sulla Mobility aziendale

Per quanto riguarda l’Enterprise Mobility, la Ricerca mostra come ben l’80% dei rispondenti dichiari di aver messo in campo una vera e propria strategia (o la sta mettendo a punto nei prossimi 12 mesi), contro solo un 20% che ammette di non averne o di non sentirne il bisogno. I dati mostrano in maniera inequivocabile che gli orizzonti sono a breve o a brevissimo termine, con solo il 22% dei rispondenti che indica l’adozione di una strategia di due anni e oltre.

Ma quali sono i benefici dell’Enterprise Mobility maggiormente percepiti dai CIO italiani? La ricerca distingue tra l’”uso orientato all’interno”, a beneficio dell’organizzazione e della forza lavoro, o all’esterno, a beneficio dei clienti e della catena del valore. La maggior parte de CIO coinvolti nella survey sono orientati verso l’impiego delle soluzioni Mobile per ottenere vantaggi di efficienza e efficacia della forza lavoro e la soddisfazione dei clienti è stata indicata solo nel 37% delle risposte. Un dato molto significativo è rappresentato dal 57% dei CIO che indica l’Enteprise Mobility come driver di innovazione per soddisfare nuove esigenze di business.

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