Analisi

Anche per le professioni serve un’Agenda digitale

Gli studi professionali non sono solo fornitori di know how specialistico, ma “partner” che affiancano l’imprenditore nello sviluppo dell’impresa. Devono innovare per competere e nel contempo far innovare i loro clienti. Al via l’Osservatorio ICT & Professionisti che andrà a monitorare il fenomeno

Pubblicato il 24 Ott 2013

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Per le nostre piccole e medie imprese l’avvocato, il commercialista, il consulente del lavoro non sono solo dei fornitori di “know-how specialistico” ma molto di più.

Proprio perché di piccole dimensioni, le aziende – spina dorsale del nostro sistema produttivo – “prendono da fuori” ciò che non possono permettersi di avere all’interno.

Il professionista spesso affianca l’imprenditore, lo consiglia sulle operazioni importanti, conosce e tratta i delicati dati aziendali, gestisce il bilancio e, spesso, la registrazione delle fatture, amministra il personale, con tutte le situazioni delicate che ciò comporta, si occupa del recupero crediti e imposta atti con effetti giuridici importanti.


Agenda digitale & professioni
L’impresa non è più soggetto, ma sistema. E al suo interno hanno un ruolo di rilievo anche i professionisti, che devono far parte di quell’Agenda Digitale tanto agognata dalle imprese e dalla politica.

Il processo civile telematico, l’introduzione dei pagamenti elettronici anche per i professionisti, la fatturazione elettronica verso la PA, sono solo alcuni degli impatti che l’Agenda digitale a breve avrà sui professionisti.

E proprio per comprendere le difficoltà che ostacolano la diffusione dell’ICT negli studi professionali e misurarne il grado di diffusione, la School of Management del Politecnico di Milano ha inaugurato l’Osservatorio ICT & Professionisti, un Osservatorio che metterà allo stesso tavolo domanda, offerta e mondo associativo.


L’Osservatorio ICT & Professionisti
Oltre ai player del mondo della tecnologia e dei servizi, saranno infatti presenti i Consigli Nazionali di ciascuna categoria, insieme a Confindustria Digitale, Comufficio, Anorc, Xbrl Italia e il Comune di Milano, sensibile alle categorie professionali.

I lavori dell’Osservatorio iniziano in questo mese, anche se il “calcio d’inizio” è stato dato a metà luglio, tracciando le linee guida dei mesi successivi.

I workshop intermedi – tra ottobre e dicembre – affronteranno alcuni temi “caldi”: dematerializzazione dei documenti, cloud, utilizzo di standard nella comunicazione dei dati alla PA e tra professionisti, processo civile telematico e tributario, per comprendere anche le continuità tra una professione e l’altra.

Esperti, ricercatori e professionisti con le loro “best practice” si alterneranno nelle diverse sessioni lavorative per fornire aggiornamenti e spunti per riflessioni, sollecitando il confronto e agevolando l’attività di networking, in grado di arricchire l’esperienza collegiale.

L’evento finale, a gennaio 2014, presenterà i dati delle survey e sarà un momento di scambio di opinioni tra domanda, offerta e istituzioni. L’intento è suscitare più attenzione nei confronti di chi, garante per lo Stato nella produzione di atti giuridici e trasmissione di dati, è un motore utile per lo sviluppo delle imprese. Perché “se si parla di professionisti in realtà si parla di imprese”.


* responsabile Osservatorio ICT & Professionisti

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