RICERCHE E STUDI

Intelligenza Artificiale Generativa: 5 passi per adottarla con successo in azienda



Indirizzo copiato

Un nuovo studio BCG individua i principali ostacoli da superare e le best practice che si possono adottare per accelerare il ritorno sugli investimenti in progetti di GenAI

Pubblicato il 2 apr 2024

Chloe Meni

Collaboratore della testata Digital4Executive



AI Generativa in azienda

È ormai sotto agli occhi di tutti che il 2023 sia stato l’anno dell’esplosione dell’Intelligenza Artificiale (AI). Non perché prima non esistesse (se ne parla, infatti, già dagli anni Cinquanta), ma perché strumenti di AI Generativa alla portata dei più, come ChatGPT, e i recenti e sviluppi hanno sicuramente contribuito alla diffusione di questa tecnologia su larga scala.

Un’ondata che ha presto raggiunto anche le aziende, tanto che 9 dirigenti su 10 (l’89%) classifica l’Intelligenza Artificiale o l’AI Generativa come una delle prime tre priorità tecnologiche per l’anno in corso. Il dato emerge da una ricerca pubblicata di recente da Boston Consulting Group dal titolo “BCG AI Radar: From Potential to Profit with GenAI”.

Lo studio è stato condotto su un campione di oltre 1.400 dirigenti e membri della C-suite di aziende operanti in 50 geografie e 14 settori diversi.

Intelligenza Artificiale Generativa, la carenza di competenze frena gli investimenti in azienda

Se è vero che nel 2024 quasi tutti i dirigenti aziendali posizionano l’AI e la GenAI come una delle prime tre priorità tecnologiche, è anche vero che un significativo 66% mostra insoddisfazione verso i progressi della propria organizzazione in questo campo, con una minima percentuale (il 6% degli intervistati) che sostiene di aver conseguito un effettivo miglioramento delle proprie competenze negli ambiti indicati.

Il 71% degli intervistati afferma di voler aumentare in generale gli investimenti tecnologici nella propria azienda – dato in crescita di 11 punti percentuali rispetto al 2023 -, e l’85% dichiara di voler aumentare la spesa in Intelligenza Artificiale e la GenAI quest’anno. Paradossalmente, però, nonostante questi dati incoraggianti, prevale una generale sfiducia riguardo la capacità di tradurre questi investimenti in progressi tangibili dell’efficienza operativa.

La carenza di talenti e competenze (62%), le priorità di investimento poco chiare (47%) e l’assenza di una strategia per un’AI responsabile (42%) rappresentano, secondo lo stesso studio, ostacoli significativi all’adozione generalizzata di queste applicazioni.

Molte organizzazioni, pur consapevoli della crescente importanza degli investimenti in Intelligenza Artificiale (AI), sono ancora lente nell’adozione di questa tecnologia. Dalla ricerca di BCG emerge che due terzi degli executive prevedono che l’AI e la GenAI richiederanno almeno due anni per poter assere comprese e utilizzate su ampia scala, con il 71% che si limita a piccole sperimentazioni o progetti pilota.

BCG AI Radar
Fonte: BCG AI Radar (2024)

AI Generativa in azienda, le best practice dei “virtuosi”

Dall’analisi di BCG emerge che le aziende che stanno effettivamente cogliendo attivamente le opportunità dell’Intelligenza Artificiale e della GenAI appartenengono a una cerchia ristretta e possiedono cinque caratteristiche distintive.

BCG AI Radar
Fonte: BCG AI Radar (2024)

1. Investire (e reinvestire)

Tra le aziende che prevedono di risparmiare sui costi con l’Intelligenza Artificiale e la GenAI nel 2024, circa la metà si aspetta un risparmio superiore al 10%. Le organizzazioni che intendono investire oltre 50 milioni di dollari in AI/GenAI nel prossimo anno hanno probabilità maggiori, rispettivamente del 30% e del 50%, di conseguire risparmi operativi significativi nel 2024. I “vincitori”, tuttavia, non si fermeranno ai risparmi ma li reinvestiranno per generare nuovi ricavi e sostenere la crescita, strategia che dovrebbe riguardare qualsiasi azienda.

2. Sviluppare competenze ad hoc

Le aziende più avanzate in termini di Intelligenza Artificiale, puntano sull’upskilling continuo dei loro team per massimizzare l’uso della GenAI e contemplano l’ipotesi di riqualificare quasi metà del loro personale nei prossimi tre anni.

Le aziende più avanzate si distinguono già per l’adozione di tecnologie necessarie, con un numero di lavoratori a tempo pieno dedicati alla GenAI tre volte superiore rispetto alle realtà meno virtuose. Inoltre, il 21% delle organizzazioni che investiranno oltre 50 milioni di dollari in AI e GenAI ha già formato oltre un quarto del proprio personale, contro il 6% della media aziendale. Tuttavia, la maggior parte dei leader aziendali riconosce che solo tra l’1% e il 10% dei loro lavoratori è attualmente formato su questi strumenti, con il 59% dei dirigenti che esprime poca o nessuna fiducia nella competenza in GenAI del proprio team esecutivo.

3. Gestire proattivamente i costi d’implementazione

Al momento, però, solo il 19% dei dirigenti considera il costo la preoccupazione principale nella scelta di soluzioni AI/GenAI. Data la rapidità con cui la tecnologia si sta diffondendo, però, le organizzazioni che non implementano efficacemente l’Intelligenza Artificiale Generativa potrebbero affrontare costi di gestione significativi, soprattutto con il lancio di progetti personalizzati su ampia scala. I dirigenti dovrebbero quindi adottare un approccio proattivo nella gestione dei costi per evitare spiacevoli sorprese in futuro.

4. Costruire relazioni strategiche

Le organizzazioni più virtuose danno priorità alla costruzione di relazioni strategiche, sviluppando un network di collaborazioni che include fornitori di software e startup di GenAI, per accedere a tecnologie avanzate e generare valore immediato.

5. Adottare principi di Responsable AI (RAI)

L’accelerazione nell’adozione della GenAI sottolinea l’importanza crescente della Responsable Artificial Intelligence (RAI), specialmente di fronte a rischi in ambiti critici come la sicurezza informatica. Le organizzazioni devono adottare un approccio proattivo alla RAI, a prescindere dal loro livello di implementazione dell’Intelligenza Artificiale (AI).

I CEO che guidano iniziative RAI registrano benefici aziendali superiori del 58% rispetto a quelle in cui i non sono impegnati direttamente. Tra le realtà che prevedono di investire oltre 50 milioni di dollari in AI e GenAI nel 2024, il 27% ha assegnato al proprio Chief Executive Officer la responsabilità della strategia RAI, rispetto alla media generale del 14%.

AI Generativa in azienda, uno sguardo al futuro

Il 2023 ha portato una democratizzazione dell’Intelligenza Artificiale: se fino a poco tempo fa il suo utilizzo era appannaggio esclusivo di esperti del settore, oggi è alla portata di tutti. Ma come sfruttare al meglio questa ondata nelle aziende?

A tal proposito, BCG suggerisce tre strategie chiave:

  • Implementare la GenAI nelle routine lavorative per realizzare un aumento di produttività compreso tra il 10% e il 20%. Questo significa selezionare e provare strumenti di Intelligenza Artificiale Generativa, ampliare le competenze dei dipendenti, adottare soluzioni che facilitino il lavoro quotidiano e monitorare attentamente i costi di implementazione.
  • Aumentare l’efficienza e l’efficacia delle funzioni aziendali critiche del 30%-50% attraverso la GenAI. Prevedere l’impatto della GenAI sulla forza lavoro e sui processi chiave, inventare nuovi ruoli, redistribuire i budget e avviare progetti pilota scalabili sono passi fondamentali in questa direzione.
  • Creare vantaggi competitivi sostenibili può far emergere lo sviluppo di nuovi modelli di business basati sulla GenAI. Concentrarsi sul cliente, utilizzare dati primari e proprietà intellettuale per offrire servizi unici, rappresenta una strategia vincente.

Seguendo queste linee guida, le organizzazioni possono migliorare notevolmente produttività, efficienza, ricavi e consolidare un vantaggio competitivo duraturo.

Articoli correlati

Articolo 1 di 4