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Agenda Digitale, scende in campo il Politecnico di Milano

Di “Agenda Digitale” si parla con una frequenza sempre maggiore in tutti gli ambiti del dibattito politico ed economico: la definizione di linee…

Pubblicato il 11 Giu 2012

agen.-digitale

Di “Agenda Digitale” si parla con una frequenza
sempre maggiore in tutti gli ambiti del dibattito politico ed
economico: la definizione di linee guida strategiche in
grado di convogliare gli sforzi nell’adozione del digitale
e delle nuove tecnologie rappresenta un tema di estrema
attualità e rilevanza
, all’ordine del giorno dei
legislatori a livello comunitario, nazionale e locale.

La spinta alla realizzazione di Agende Digitali europee,
introdotta dalla Commissione Europea e finalizzata alla
realizzazione del piano “Europa 2020”, è stata
recepita in Italia con la stesura di un’Agenda specifica,
la cui attuazione è stata demandata a una “cabina di
regia”. I sei tavoli di lavoro individuati, coordinati da
diversi Ministeri, dovranno collaborare alla redazione del
“Decreto DigItalia”, previsto per l’inizio
dell’estate. Oltre alla politica e alle istituzioni, sono
moltissimi i soggetti tra imprenditori, associazioni, opinion
leader, semplici cittadini che si dimostrano interessati a dare
il loro contributo al dibattito sull’Agenda Digitale.

In questo panorama articolato prova a contribuire a fare
chiarezza la School of Management del Politecnico di Milano che,
proprio in questi giorni, sta lanciando l’Osservatorio Agenda
Digitale
, che  intende affrontare il tema con un
approccio sistemico e originale, facendo leva sulla vasta
esperienza sviluppata negli ultimi 10 anni dagli Osservatori
ICT&Management.

Ne parliamo con Mariano Corso e Alessandro Perego, Responsabili
Scientifici della nuova iniziativa.

Perché la School of Management del Politecnico
di Milano ha deciso di lanciare un Osservatorio su Agenda
Digitale?

Mariano
Corso
Gli Osservatori ICT&Management
del Politecnico di Milano hanno da sempre dedicato una grande
attenzione al ruolo che le tecnologie digitali possono svolgere
per elevare la competitività del sistema Paese, non solo
rendendo più efficienti le imprese, ma anche migliorando la
Pubblica Amministrazione e il suo rapporto con le imprese e i
cittadini. Anche per il neonato Osservatorio Agenda Digitale lo
sforzo è diretto a comprendere e, laddove possibile, a
quantificare i benefici che derivano dall’innovazione
tecnologica in ambito gestionale e organizzativo. In buona
sostanza, l’obiettivo è fornire ai decisori strumenti e
modelli di riferimento, utili a realizzare strategie efficaci di
innovazione basate sulla tecnologia.

Nello specifico, in quali ambiti le vostre
Ricerche hanno evidenziato che un uso più intenso della
tecnologia porterebbe impatti rilevanti sul Sistema
Paese?

Mariano
Corso
Le Ricerche condotte dagli Osservatori
“eProcurement nella PA”, “Fatturazione
Elettronica e Dematerializzazione”, “ICT in
Sanità” e “Cloud Computing” – giusto per
citarne alcuni – hanno evidenziato come le tecnologie
digitali possano portare significativi benefici che, se estesi su
tutto il territorio, diventano a pieno titolo elementi non solo
utili ma indispensabili per il rilancio  del Paese.

Faccio un esempio concreto. Abbiamo stimato in oltre 40
Miliardi di euro annui il beneficio nella PA italiana
,
ricorrendo alle tecnologie digitali già oggi disponibili, che,
purtroppo, non godono ancora di un’adeguata diffusione. E
teniamo presente che questi risultati, senza avere la pretesa di
essere esaustivi, sono frutto di un approccio comunque prudente.

La Fatturazione Elettronica, l’utilizzo più massiccio
dell’eProcurement nei rapporti con i fornitori, la gestione
digitale dei pagamenti e, più in generale, la digitalizzazione
delle attività di interfaccia tra PA e aziende, potrebbero
generare benefici equiparabili ai valori delle grandi manovre di
stabilità di cui sentiamo spesso parlare
, soprattutto
purtroppo, in tempi di crisi.

Aggiungo un altro elemento tangibile: le nuove tecnologie
sono in grado di impattare su costi che la PA era solita
considerare come “fissi”
; si pensi, per
esempio, alle potenzialità del ricorso a soluzioni cloud, in grado di
razionalizzare il parco infrastrutturale della PA con risparmi
nell’ordine del 35% sui costi di manutenzione ed energia
legati ai data
center
.

Da anni la School of
Management analizza i diversi ambiti di applicazione delle
tecnologie digitali, ma questo Osservatorio appare diverso, dato
che abbraccia molteplici ambiti in un ottica complessiva di
impatto sul sistema Paese. Che cosa vi ha spinto a cambiare
approccio?

Mariano
Corso
La necessità di ridare slancio economico allo
sviluppo del nostro Paese ha bisogno di un approccio sistemico,
che affronti in chiave strategica i grandi temi, fondamentali per
la competitività. Alla concretezza e al rigore
dell’analisi dei singoli fenomeni, bisogna associare una
“vision” complessiva sul ruolo che le soluzioni
digitali possono avere, all’interno della quale i singoli
effetti si compongono, come in un puzzle, all’interno di un
disegno unitario.

Quali sono i temi su cui è importante, oggi,
porre maggiormente l’attenzione?

Mariano
Corso
Le aree di possibile miglioramento legato
all’uso dell’ICT sono molteplici, ma sulla base delle
nostre analisi e delle risultanze delle nostre precedenti
Ricerche è possibile individuare alcune priorità di intervento
in fase di definizione di un’Agenda Digitale ambiziosa ed
efficace. Basti pensare al recupero di produttività nella PA, al
contrasto nei confronti dell’economia sommersa e
dell’evasione fiscale, alla riduzione dei costi della
burocrazia, alla creazione di reali incentivi per lo sviluppo e
la crescita economica. Sono argomenti estremamente
“sentiti” dall’opinione pubblica e che
ricorrono sempre di più nel dibattito nazionale
.
Tuttavia, ciò che spesso manca è la capacità di
leggere l’insieme di questi fenomeni come correlati e
integrati tra loro
, attraverso una visione sistemica
delle opportunità e degli impatti che l’informatica può
avere sui singoli processi e sulle relazioni che connettono tra
loro i diversi processi, che siano di back-office o servizi a
cittadini e imprese.

Quali obiettivi si pone la prima edizione
dell’Osservatorio Agenda Digitale?

Alessandro
Perego
L’Osservatorio Agenda Digitale nasce con
l’obiettivo di studiare le opportunità offerte
dall’Innovazione Digitale in connessione a questi
“grandi temi”, per offrire ai Decision Maker informazioni,
modelli interpretativi e strumenti decisionali basati su fatti ed
evidenze.

Una particolare attenzione verrà data in questa prima edizione
al ruolo della PA, nella sua veste non solo di amministratore ed
erogatore di servizi, ma anche di regolatore e decisore di
politiche a favore dello sviluppo della domanda privata di
innovazione.

La PA deve definire delle strategie in grado di migliorare il
funzionamento del sistema, sfruttando le potenzialità
dell’ICT, sia come strumento di riduzione degli sprechi,
che come formidabile acceleratore della crescita e dello
sviluppo.

Quali saranno i primi passi
dell’Osservatorio?

Alessandro
Perego
L’Osservatorio è già operativo e sta
completando la squadra dei propri sostenitori, tra i quali
figurano alcune delle più grandi aziende del mondo ICT italiano,
che renderanno possibile lo svolgimento delle attività di
Ricerca.

Il 12 giugno è la data ufficiale di kick-off, presso il
Politecnico di Milano. L’evento è realizzato con
l’intenzione di raccogliere dai sostenitori suggerimenti e
spunti che si integrino con il piano di attività, per renderlo
ancora più efficace
.

Molta attenzione verrà dedicata alla stampa, con la
comunicazione regolare dei contenuti che via via avremo modo di
condividere. I risultati complessivi verranno, invece, pubblicati
in autunno, al termine delle attività della prima edizione
dell’Osservatorio. Anche in questo modo riteniamo di poter
contribuire al dibattito in corso, fornendo dati e modelli di
riferimento sui quali potersi confrontare.

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