Interviste

Agenda Digitale, scende in campo il Politecnico di Milano – Intervista ad Alessandro Perego, Responsabile Scientifico Osservatorio Agenda Digitale

Sulla scorta dell’esperienza decennale nell’analisi degli impatti delle tecnologie ICT, la School of Management del Politecnico di Milano ha avviato un nuovo Osservatorio che ha l’obiettivo di fornire ai decisori strumenti e modelli di riferimento utili a realizzare nel nostro Paese strategie di innovazione efficaci

Pubblicato il 26 Giu 2012

Agenda-digitale

Di “Agenda Digitale” si parla con una frequenza sempre maggiore in tutti gli ambiti del dibattito politico ed economico: la definizione di linee guida strategiche in grado di convogliare gli sforzi nell’adozione del digitale come strada maestra per ridare slancio alle economie occidentali rappresenta un tema di estrema attualità e rilevanza, all’ordine del giorno dei legislatori a livello comunitario, nazionale e locale.

La spinta alla realizzazione di Agende Digitali europee, introdotta dalla Commissione Europea e finalizzata alla realizzazione del piano “Europa 2020”, è stata recepita in Italia con la stesura di un’Agenda specifica, la cui attuazione è stata demandata a una “cabina di regia”. I sei tavoli di lavoro individuati, coordinati da diversi Ministeri, dovranno collaborare alla redazione del “Decreto DigItalia”, previsto per l’inizio dell’estate.

Oltre alla politica e alle istituzioni, sono moltissimi i soggetti tra imprenditori, associazioni, opinion leader, semplici cittadini che si dimostrano interessati a partecipare al dibattito sull’Agenda Digitale.

In questo panorama articolato si inserisce il contributo della School of Management del Politecnico di Milano che, proprio in questi giorni, sta lanciando l’Osservatorio Agenda Digitale, che intende affrontare il tema con un approccio sistemico e originale, facendo leva sulla vasta esperienza sviluppata negli ultimi 10 anni dagli Osservatori ICT&Management ed in forte sinergia con il più recente Osservatorio eGovernment (focalizzato sull’Agenda Digitale per la Pubblica Amministrazione).

Ne parliamo con Alessandro Perego, Responsabile Scientifico della nuova iniziativa insieme con Mariano Corso e Andrea Rangone.

Perché la School of Management del Politecnico di Milano ha deciso di lanciare un Osservatorio sull’Agenda Digitale?

Gli Osservatori ICT&Management del Politecnico di Milano hanno da sempre dedicato una grande attenzione al ruolo che le tecnologie digitali possono svolgere per elevare la competitività del sistema Paese, sempre con il tentativo di comprendere e, laddove possibile, quantificare i benefici che derivano dall’innovazione tecnologica in ambito gestionale e organizzativo.

L’Osservatorio eGovernment, diretto dal nostro collega Giuliano Noci, ad esempio, ha contribuito ad evidenziare il ruolo dell’innovazione digitale nel miglioramento delle prestazioni della PA al suo interno e nei rapporti con cittadini e imprese.

L’osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione, invece, ha permesso di quantificare il beneficio derivante per imprese e Pubblica Amministrazione dalla digitalizzazione a vari livelli del processo di fatturazione. Anche gli Osservatori su eProcurement, ICT in Sanità e Cloud Computing, ciascuno nel suo ambito, hanno contribuito a migliorare la nostra capacità di analisi dei benefici per il Paese dell’Innovazione Digitale.

L’Osservatorio Agenda Digitale intende raccogliere questi contributi, unitamente a quelli disponibili da altre fonti, per integrarli in chiave unitaria legandoli ai macro-temi oggi al centro del dibattito pubblico. L’obiettivo ultimo è fornire a decisori e policy makers strumenti e modelli di riferimento, utili a definire strategie efficaci di innovazione basate sulla tecnologia ed a stimarne gli impatti sui principali indicatori di competitività.

Nello specifico, in quali ambiti le vostre Ricerche hanno evidenziato che un uso più intenso della tecnologia porterebbe impatti rilevanti e quantificabili sul Sistema Paese?

Gli esempi possono essere molteplici. Abbiamo stimato in circa 200 Miliardi di euro annui i benefici derivanti dalla digitalizzazione dei processi di business a livello Paese, dalla dematerializzazione dei processi commerciali – dall’ordine al pagamento – alla gestione elettronica della Sanità fino alla digitalizzazione degli sportelli bancari.

Sono benefici largamente superiori ai valori delle grandi manovre di stabilità di cui purtroppo sentiamo spesso parlare, soprattutto, in tempi di crisi. E i progetti che stanno alla base di questi benefici in generale si autosostengono, ossia generano risorse nel breve periodo sufficienti a sostenere gli investimenti.

Da anni la School of Management analizza i diversi ambiti di applicazione delle tecnologie digitali, ma questo Osservatorio appare diverso, dato che abbraccia molteplici ambiti in un ottica complessiva di impatto sul sistema Paese. Che cosa vi ha spinto a cambiare approccio?

La necessità di ridare slancio allo sviluppo del nostro Paese richiede oggi un approccio sistemico, che affronti in chiave strategica i grandi temi, fondamentali per la competitività. Alla concretezza e al rigore dell’analisi dei singoli fenomeni, bisogna associare una “visione” complessiva del ruolo che le soluzioni digitali possono avere, all’interno della quale i singoli effetti si compongono, come in un puzzle, all’interno di un disegno unitario.

Quali sono i temi su cui è importante, oggi, porre maggiormente l’attenzione?

Le aree di possibile miglioramento abilitato dall’innovazione digitale sono molteplici, ma sulla base delle nostre analisi e delle risultanze delle nostre precedenti Ricerche è possibile individuare alcune priorità di intervento che stanno alla base di un’Agenda Digitale ambiziosa ed efficace. Senza pretesa di esaustività o di indicare un ordine di priorità, si pensi al contrasto nei confronti dell’economia sommersa e dell’evasione fiscale, alla creazione di reali incentivi per lo sviluppo e la crescita economica, alla riduzione dei costi della burocrazia, al recupero di produttività nelle imprese e nella PA.

Sono argomenti estremamente “sentiti” dall’opinione pubblica e che ricorrono sempre di più nel dibattito nazionale. Tuttavia, ciò che spesso manca è la capacità di leggere l’insieme di questi fenomeni come correlati e integrati tra loro, attraverso una visione sistemica delle opportunità e degli impatti che l’informatica può avere sui singoli processi e sulle relazioni che connettono tra loro i diversi processi.

Quali obiettivi si pone la prima edizione dell’Osservatorio Agenda Digitale?

Una particolare attenzione verrà data in questa prima edizione ai temi che stanno al centro del dibattito pubblico: lotta all’evasione fiscale, riduzione dei “costi” della burocrazia, ruolo dell’innovazione ICT sulla crescita del PIL, sviluppo di nuova imprenditoria, impatto dell’innovazione digitale nella “spending review”.

Quali saranno i primi passi dell’Osservatorio?

L’Osservatorio è già operativo e sta completando la squadra dei propri sostenitori, tra i quali figurano alcune delle più grandi aziende del mondo ICT italiano, che renderanno possibile lo svolgimento delle attività di Ricerca. Il 12 giugno è avvenuto il kick-off ufficiale, presso il Politecnico di Milano. Sono stati raccolti dai sostenitori suggerimenti e spunti che si integrano con il piano di attività, per renderlo ancora più efficace.

I risultati dell’Osservatorio saranno presentati con regolarità sulla stampa e saranno contestualmente resi disponibili ai Decision Maker che a vario titolo stanno lavorando sui contenuti delle Agende Digitali. I risultati complessivi verranno, invece, presentati in autunno, al termine delle attività della prima edizione dell’Osservatorio. Riteniamo così di poter contribuire al dibattito in corso, fornendo dati e modelli di riferimento sui quali potersi confrontare.

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