REPORTAGE

PMI e innovazione digitale: correre sul treno della ripresa economica

Innovare è sempre più un’urgenza: per essere competitivi sul mercato è necessario cogliere le opportunità offerte dal digitale e affacciarsi al mondo dei servizi di nuova generazione. Ma come? Con quali tecnologie? E come approfittare degli incentivi governativi per Industria 4.0? Se ne è parlato in un roadshow dedicato alle PMI italiane organizzato da Digital360 e Wind Tre Business

Pubblicato il 17 Nov 2017

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Ora che l’economia del nostro Paese mostra finalmente convincenti segnali di ripresa, è il momento per le aziende italiane di accelerare con l’innovazione, per cogliere le opportunità offerte dal digitale e affacciarsi al mondo dei servizi di nuova generazione. Non è più una sfida, ma un passaggio obbligato, per assicurarsi un ruolo da protagonisti nel futuro. Ma come si affronta in concreto la cosiddetta trasformazione digitale? Se ne è parlato in un roadshow con le PMI italiane, in quattro tappe (Firenze, Napoli, Palermo e Torino), organizzato da Digital360 e Wind Tre Business, che ha messo a confronto attori impegnati a diverso titolo in processi di Digital Transformation e dove sono stati affrontati alcuni fra i temi più interessanti del momento, come le trasformazioni in ambito di Industria 4.0, smart mobility, smart working, smart home, smart city ed e-health.

La nuova economia fondata sull’innovazione digitale ha messo in chiaro che la trasformazione, o adattamento che chiamar si voglia, d’ora in avanti sarà una costante e migliorerà il modo di lavorare. «Il cambiamento richiede ripensamenti in grande e non reazioni difensive in piccolo», ha confermato Paolo Catti, Associate Partner, P4I-Partners4Innovation, aprendo i lavori del workshop. «Ci troviamo di fronte a una vera ondata, dopo la quale non si tornerà ai vecchi modelli gestionali. La ripresa c’è, ma le imprese che ancora non hanno cominciato a cavalcarla sfruttando le tecnologie digitali hanno di fronte a sé, più che un’urgenza, un’emergenza».

Il focus per le PMI italiane? Sicurezza e infrastrutture

Occorrono gli strumenti e le piattaforme, oltre che le competenze, per l’esecuzione della vision maturata. In questo contesto come si stanno muovendo le aziende italiane? Paolo Catti ha presentato i risultati di un’indagine (condotta su un panel disomogeneo di 300 organizzazioni fino a 50 milioni di euro di fatturato) che restituisce una fotografia abbastanza nitida dell’allocazione del budget ICT per l’anno 2017. «La voce sicurezza è prioritaria per il 61% delle aziende, seguita dall’ infrastruttura, su cui investe il 56%, del campione mentre il rinnovamento del parco applicativo, che costituisce l’ambito dove meglio riesce a esplicarsi l’innovazione, è strategico per il 49% delle organizzazioni». Cosa si può dire provando a proiettare la situazione sul 2018? Lo studio evidenzia un accenno di crescita. E se fino a qualche anno fa nel “top of mind” c’era il rinnovo del parco hardware, a partire dall’introduzione di dispositivi mobili, e l’adozione di ERP e sistemi di CRM, oggi si punta alla dematerializzazione, alle soluzioni di smart working e di digital engagement, supportate da infrastrutture in Cloud che garantiscano sicurezza e disponibilità immediata dei dati, anche in mobilità. Il futuro è all’insegna di Big Data, Artificial Intelligence e IoT, quest’ultimo potenzialmente sostenuto dagli incentivi dei piani Industry 4.0 e Impresa 4.0.

Gli incentivi rappresentano una leva che può rilevarsi strategica, anche perché, come spiega Robert Braga, Commercialista e Presidente dell’Associazione PROdigitale, il legislatore ci crede. «Grazie ai super e agli iper ammortamenti si riesce a recuperare fino al 70% dell’investimento effettuato su nuovi sistemi, purché sia rispettato il requisito dell’interconnessione con la filiera, incluso l’integrazione automatizzata con macchine e fornitori, le interfacce e tutto ciò che ha a che fare con la salute e la tutela dei collaboratori sul posto di lavoro». Braga ha sottolineato in questo ambito che c’è spazio anche per gli investimenti nel software.

Il ruolo delle Telco

Proprio perché oggi tutto è connesso, le Telco rappresentano un partner strategico nei processi di Digital Transformation. «Per le piccole e medie imprese, spina dorsale del tessuto produttivo italiano, l’innovazione rappresenta un vero e proprio motore per la crescita e per la competitività sul mercato – ha ribadito Davide Villa, Direttore Marketing Business di Wind Tre -. Diventa quindi fondamentale saper diffondere gli strumenti e le competenze digitali sul territorio, ruolo che Wind Tre Business promuove supportando l’evoluzione tecnologica delle aziende». Wind Tre, guidata da Jeffrey Hedberg, oggi ai vertici del mercato mobile italiano, ha infatti scelto di aumentare l’attenzione verso il mercato B2B, per sostenerne l’elevato potenziale di crescita.

Nel corso del roadshow, Francesco Barletta, Head of Innovation and Market Development di Wind Tre, ha ripercorso la rotta che l’azienda ha tracciato per il segmento business, mettendo a disposizione delle imprese una gamma di servizi innovativi e personalizzati, in grado di supportare le aziende nella trasformazione digitale, per semplificare i processi e migliorare la qualità del lavoro.

Un esempio è rappresentato dalle soluzioni per lo smart working di Wind Tre Business, come il “Mobility Pack”, che gestisce in modo differenziato il traffico aziendale e personale, garantendo sicurezza dei dati, controllo dei costi, produttività e la migliore user experience anche in mobilità. Oppure l’offerta integrata OfficeShare, che unisce i vantaggi della Fibra fino a 1 Giga-bit al secondo con la possibilità per i dipendenti di condividere i dati tra i diversi smartphone o tablet utilizzati in azienda.

«Le nostre offerte», ha spiegato il manager, «nascono dall’ascolto dei bisogni del cliente, utilizzano un’infrastruttura ad alta tecnologia e si basano su un ecosistema inclusivo di soluzioni digitali, costruito attraverso partnership di alto livello, non solo con i market leader, ma anche con startup innovative, business school e centri di ricerca universitari, per favorire modelli di Open Innovation e co-innovation».

Wind Tre sta, inoltre, sviluppando i servizi di quinta generazione, che potranno accelerare l’adozione dell’Internet of Everything: insieme a Open Fiber, si è infatti aggiudicata l’assegnazione delle frequenze per la sperimentazione 5G a L’Aquila e a Prato, nell’ambito della gara indetta dal MISE. Una sperimentazione che vede il coinvolgimento anche di Università, aziende ICT, startup, enti nazionali e imprese locali, con l’obiettivo di costruire soluzioni utili e resilienti in grado di migliorare sensibilmente la qualità e l’esperienza d’uso per aziende e cittadini.

«Molto rilevanti sono anche i nostri servizi di Cloud e Data Center di ultima generazione – ha aggiunto Barletta – progettati per rispondere alle crescenti esigenze di flessibilità delle imprese, soprattutto in ambito di gestione dei dati e sicurezza. Il dato nella sua integrità, infatti, rappresenterà sempre di più l’asset primario per le aziende: disponibilità e affidabilità sono sempre più indispensabili».

Un impegno capillare su tutto il territorio

Wind Tre Business ha deciso di investire molto nell’ambito della relazione con il cliente, attraverso una rete capillare di consulenti dedicati sul territorio, professionisti in grado di supportare efficacemente i clienti nella scelta delle soluzioni migliori per le loro attività e di assisterli a 360 gradi durante tutto il customer journey. Parallelamente, sono stati rinnovati i canali digitali del brand, come il sito windtrebusiness.it, l’area web per l’Assistenza e l’app di self care. «La relazione sarà rafforzata anche attraverso touch point più innovativi, senza tralasciare i canali tradizionali», ha assicurato Barletta.

Per rendere concreta questa strategia, è molto importante la relazione con il territorio e con gli attori locali. A testimonianza di tale impegno, a Napoli, dove l’azienda di TLC ha una delle proprie sedi, è intervenuto anche Paolo Malato, Responsabile Vendite Area Sud Grandi Clienti di Wind Tre, nonché Vice Presidente della sezione ICT dell’Unione Industriali di Napoli: «Il nostro territorio è ricco di eccellenze in vari settori: ICT, agroalimentare, moda, cantieristica navale, utilities. E abbiamo due poli universitari, la Federico II e l’Università Partenope, di grande rilievo nel campo della ricerca tecnologica. Wind Tre, così come l’Unione Industriali di Napoli, che ha ospitato questa tappa del roadshow, è impegnata per favorire la diffusione dell’innovazione nel nostro tessuto di PMI e per aiutarle a costruire nuovi modelli di business che garantiscano maggiore produttività ed efficacia», ha sottolineato il manager.

Ogni tappa del roadshow ha ospitato come testimonial imprenditori e manager che, nel proprio lavoro quotidiano, gestiscono iniziative di trasformazione digitale, sia all’interno della propria attività sia per conto di aziende loro clienti. Ne è emerso un quadro ricco e variegato. In tutto il Paese, da Torino a Palermo, sono tante le iniziative di smart working che prendono vita ogni giorno per rendere le nostre PMI più efficienti e moderne: dematerializzazione della carta, firma elettronica, identità digitale, oltre a soluzioni in cloud che consentono di utilizzare le applicazioni aziendali su smartphone o tablet in piena sicurezza, incrementando sensibilmente la visibilità online e le vendite.

Il confronto con i testimonial ha permesso di mettere a fattor comune esperienze concrete e positive attivando nuove sinergie, un passo fondamentale per accelerare le dinamiche di innovazione nel nostro tessuto imprenditoriale.

In base alla classe di fatturato, ecco quali sono le principali priorità di breve termine per le imprese analizzate

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