Ricerche

Reti aperte e intelligenti nuova frontiera della trasformazione digitale

Cresce la fiducia dei responsabili IT verso il ruolo delle reti software defined e open nell’abilitare la digital transformation. L’evidenza emerge da un’indagine di Loudhouse Research condotta per conto di Juniper Networks

Pubblicato il 07 Nov 2016

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Per i responsabili IT delle aziende del Vecchio Continente, le reti sono uno degli elementi portanti della trasformazione digitale. Ecco perché diventa fondamentale l’innovazione in chiave “open” del network. L’evidenza emerge da un’indagine condotta dalla società di ricerca inglese Loudhouse Research per conto di Juniper Networks. Lo studio si proponeva di indagare l’atteggiamento dei professionisti IT dell’area EMEA verso l’adozione di reti open e la valutazione del loro potenziale nel conferire valore al business.
Lo studio è stato condotto nell’agosto 2016 ha coinvolto 800 decisori IT di aziende con oltre 1.000 dipendenti aventi sede in Francia, Germania, Italia, Olanda, Spagna, Svezia, Gran Bretagna ed Emirati Arabi (U.A.E.). I settori coperti vanno dalla PA al retail, dal media alle utility, dal manifatturiero alle costruzioni, dai trasporti alla logistica.

Per 8 aziende su 10 (l’82% degli intervistati) le necessità dell’azienda creano nuove sfide per la funzione IT e richiedono un’evoluzione dell’infrastruttura di rete. Il 93% del campione dichiara che la propria azienda si affida a un’infrastruttura di rete innovativa e flessibile per supportare al meglio le performance aziendali mentre il 66% sostiene che la “bontà” del network si misura più sull’efficacia e la capacità di rispondere ai bisogni aziendali in continua evoluzione. La metà del campione pensa che il CIO si trovi nella posizione ideale per introdurre l’open networking in azienda, mentre il 29% ritiene che l’obiettivo possa essere realizzato meglio da team strategici interfunzionali. Su tutto, però, emerge un forte entusiasmo per l’open networking: l’83% degli interpellati, infatti, esprime il proprio parere favorevole a questo tipo di iniziative e anche chi non è attualmente impegnato in un progetto di questo tipo pensa (il 68%) che la propria organizzazione cambierà atteggiamento verso l’open networking entro i prossimi tre anni. Infine, il 78% è convinto che l’open networking rappresenti un approccio IT più flessibile e più in linea con gli obiettivi di business.
«Oggi – ha commentato Chris Barnard, vice president, European Telecoms & Networking di IDC – ci troviamo nel mezzo di una transizione che ha luogo ogni 20-25 anni. Il passaggio dal modello client-server alla Terza Piattaforma, basata su cloud, mobilità, Big Data e social network avrà un ruolo fondamentale nel guidare la trasformazione digitale. Le aziende che non dispongono di tecnologie di rete appropriate e che non innovano si troveranno irrimediabilmente in ritardo nella gara digitale. Il networking è una delle poche aree dell’ambiente ICT contemporaneo in cui la simbiosi tra sistema operativo e hardware è un dato di fatto. Per compiere la transizione alla Terza Piattaforma, il networking aziendale dovrà aprirsi, non per il semplice gusto di farlo ma per potere raccogliere i frutti dell’innovazione e delle tecnologie avanzate che potranno cambiare il ruolo delle reti, dal fornire connettività all’interno dell’azienda al supportare gli obiettivi di business. Aprendosi, le reti potranno beneficiare della maggiore rapidità di innovazione caratteristica di questa nuova era».

I freni all’innovazione in chiave open network

La ricerca ha messo in luce, però, come sussistano preoccupazioni neppure tanto velate da parte dei responsabili IT verso l’adozione dell’open networking. Dubbi che ruotano attorno all’effettiva efficacia delle misure di sicurezza in un ambiente aperto, alla mancanza di competenze nella gestione di reti automatizzate software driven e alle difficoltà di integrazione con le architetture esistenti. Il 43% dei rispondenti ha citato le preoccupazioni per la sicurezza e la compliance come ostacoli principali all’adozione dell’open networking. Per il 34% è motivo di preoccupazione anche la mancanza di competenze specifiche, mentre il 32% ha citato le difficoltà di integrazione con i sistemi legacy.
«I megatrend come il cloud, l’Internet delle cose, i Big Data e la mobilità della forza lavoro, che stanno accompagnando la trasformazione digitale, fanno sì che la rete non possa più essere giudicata solo in termini di prestazioni e capacità – ha concluso Gerard Allison, senior vice president EMEA di Juniper Networks . Le organizzazioni, se vogliono sopravvivere alla rivoluzione digitale che è alla base di questi trend, devono realizzare un’infrastruttura capace di offrire reali vantaggi di business. Il networking aperto e intelligente, che comprende elementi come la sicurezza software defined, l’automazione, l’innovazione collaborativa e la vera interoperabilità, è la risposta strategica dell’IT alla domanda di trasformazione dell’impresa».

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