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La gestione dei fornitori? Una partnership di lungo periodo

Nasce la tendenza a instaurare relazioni con i fornitori basate su partnership di lungo periodo. Indicata come priorità dal 76% dei direttori acquisti-logistica che hanno partecipato all’edizione 2011 dell’indagine del “Barometro Srm” (Supplier relationship management)condotta da CSC

Pubblicato il 20 Mar 2012

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Nel 2009 Toyota, a causa di un acceleratore che funzionava male, ha dovuto ritirare dal mercato 9 milioni di veicoli. Nel 2010 il vulcano Eyjafjallajökull ha messo in ginocchio il trasporto aereo. E nel 2011 lo tsunami giapponese ha colpito duramente il Giappone e le sue industrie.

Tre eventi, due dei quali assolutamente incontrollabili, che hanno duramente provato la supply chain di molte aziende, evidenziando i limiti dei principi su cui si basa la pianificazione produttiva: il just in time (riduzione dei costi di magazzino), il global sourcing (riduzione dei costi d’acquisto), la standardizzazione dei componenti (economie di scala).

Un evento come quello del vulcano islandese dal nome impronunciabile non può portare a un radicale ripensamento delle strategie aziendali, ma sicuramente ha spinto le imprese a riflettere più a fondo sulla fragilità della propria supply chain.

La gestione del rischio

Così, oggi, il 62% degli executive della supply chain annovera la gestione del rischio tra le proprie priorità. E’ uno dei risultati dell’ultima edizione del “Barometro Srm” (Supplier relationship management), indagine condotta da CSC – multinazionale specializzata nella fornitura di soluzioni e servizi It innovativi – in collaborazione con il magazine Challenges e l’Istituto di ricerca indipendente Tns Sofres su un panel di oltre 160 direttori acquisti-logistica di grandi aziende statunitensi ed europee, Italia compresa.

Una relazione di lungo periodo

Da questa maggiore consapevolezza nasce la tendenza a instaurare relazioni con i fornitori basate su partnership di lungo periodo. Indicata come priorità dal 76% dei direttori acquisti-logistica che hanno partecipato all’edizione 2011 dell’indagine, la capacità di saper gestire tali relazioni rappresenta un notevole vantaggio competitivo, poiché la maggior parte degli uffici acquisti ha una scarsa conoscenza della propria rete di fornitori secondari.

Nel prossimo futuro sarà dunque necessario analizzare attentamente l’eventuale vulnerabilità dei rapporti con i fornitori e adottare le opportune misure per contenerla. Né la valutazione dovrà essere squisitamente finanziaria, ma dovrà tener conto di qualità, audit e dashboard per poter rilevare le potenziali problematiche in termini di budget, tempistiche, qualità e sicurezza dei fornitori.

Tale metodologia è già una realtà in molti settori. La ricerca ha confermato che nel 2011 il numero di aziende che ha valutato i propri fornitori integrando criteri standard a parametri specifici relativi, ad esempio, alla capacità di supportare lo sviluppo sostenibile, è aumentato di quasi la metà, con un incremento più significativo in Europa (+58%) rispetto a quanto verificato negli Stati Uniti (+37%).

Se la gestione del rischio si colloca al terzo posto nella lista delle priorità di quest’anno (62%), i piani di riduzione dei costi (76%) e la gestione delle relazioni con i fornitori (76%) sono ancora, a pari merito, al primo posto.

L’importanza dell’e-sourcing e dell’e-procurement

E ancora, tra i tool fondamentali il cloud computing è stato indicato come uno strumento prioritario su cui far leva dal 17% degli intervistati (25% negli Stati Uniti e 10% in Europa). Inoltre, l’e-sourcing, con l’81% delle risposte, supera di poco l’e-procurement, attestatosi al 76%, seguito da intranet e comunità online (67%) e fatturazione elettronica (57%).

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