Digitalizzazione, automazione e processi disruptive stanno cambiando il ruolo degli Acquisti in azienda a tal punto che oggi sempre più spesso ci si chiede: come sarà il futuro del Procurement? Dall’Industrial Internet of Things (IIoT) passando per l’Artificial Intelligence (AI), le nuove tecnologie stanno facendo emergere nuovi prodotti, servizi e modelli di business: è qui, quindi, che si delineano i contorni della trasformazione del Procurement, che per cogliere le opportunità che nascono dall’evoluzione tecnologica deve fare piazza pulita delle attività a basso valore aggiunto focalizzandosi sull’automazione, sui BOT e sulle nuove forme di negoziazione. Le aziende che non saranno in grado di reagire in modo proattivo metteranno a rischio la loro stessa sopravvivenza.
Per questo è arrivato il momento per questa funzione di “svecchiarsi”, mettendo in cima alla sua agenda la strategia (in pratica, deve assumere il ruolo di ‘generatrice di valore’ all’interno dell’organizzazione e lasciarsi alle spalle le attività a basso valore aggiunto), acquisendo la piena responsabilità della trasparenza lungo l’intera catena del valore, diventanto un partner chiave per il reparto vendite e un promotore dell’innovazione.
La società di consulenza strategica Roland Berger, nello studio “Procurement endgame – Il futuro degli acquisti in tempi di digitalizzazione e interruzione”, ha messo in evidenza i principali trend tecnologici e industriali cercando di rispondere alla domanda: “Come sarà il mondo degli Acquisti una volta completata la trasformazione?”.
Di sicuro sarà diverso. L’automazione dei processi consentirà infatti flussi rapidi e ininterrotti tra fornitori, aziende e clienti, senza richiedere l’intervento umano. Inoltre, i costi dei processi di approvvigionamento, la dimensione dei team di Procurement e la quantità di comunicazioni scambiate lungo la supply chain sono destinati a ridursi drasticamente.
Roland Berger ha individuato i quattro fattori che condizioneranno il futuro del Procurement:
- le nuove tecnologie porteranno alla completa digitalizzazione degli approvvigionamenti, e creeranno trasparenza end-to-end e aggiornamenti in tempo reale sulle catene di valore, dai produttori di materie prime ai clienti finali;
- l’intelligenza artificiale (AI) e i robot specializzati prenderanno il posto dell’uomo sulle tradizionali decisioni di acquisto operativo. In molte aree, l’input umano sarà del tutto superfluo;
- l’automazione comporterà l’esternalizzazione di molte attività tipiche del ciclo di approvvigionamento, con l’obiettivo di rivolgersi a fornitori specializzati: le terze parti offrono spesso economie di scala, un’enorme potenza di calcolo, una robusta sicurezza dei dati e potenti applicazioni basate sull’intelligenza artificiale (basti pensare a servizi come Amazon Business);
- il supporto strategico richiesto alla funzione Procurement è destinato a crescere, sia all’interno dell’organizzazione sia a livello di mercato: avranno sempre più un ruolo primario i cambiamenti radicali nei modelli di business e lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi.
Secondo Francesco Campagna, Partner di Roland Berger Italia per il settore Automotive and Industrial Products and Services (IPS), «pur essendo la rivoluzione già in fase avanzata, molte organizzazioni sono ancora restie a rivedere il modus operandi, mettendo di fatto a repentaglio la propria efficienza».
Trasformare il Procurement, un percorso in tre tappe
Ma cosa devono fare le aziende per (ri)organizzare gli Acquisti per rispondere adeguatamente alle sfide del settore in cui operano? La prima cosa è prendere in considerazione i trend specifici dell’industria di appartenenza per poi procedere con un’analisi approfondita del modello di business e dei vantaggi competitivi della propria azienda. Durante la fase di analisi è necessario anticipare le esigenze future sia in termini di fornitori sia in termini di tempistiche.
La seconda fase prevede la costruzione dei diversi scenari possibili. Va individuato il miglior network di fornitori, che possa permettere di ottenere la massima efficacia. Infine, entrano in gioco gli strumenti digitali, investendo laddove sia necessario per rendere efficace e sostenibile il nuovo modello. In altre parole: capire il punto di partenza, tracciare le tappe e le scadenze intermedie, tenere ben presenti gli obiettivi. Inoltre non si deve avere paura di rischiare e bisogna rimanere sempre all’erta.
Il Procurement come facilitatore di rete di stakeholder e responsabile dell’innovazione
Anche in tema Acquisti la tecnologia gioca un ruolo centrale: l’automazione della catena del valore e dei processi di approvvigionamento richiede che la funzione di Procurement lavori in stretta collaborazione con l’IT. Per questo la funzione Procurement deve avere una visione generale su software, connettività, sicurezza e gestione dei dati.
Allo stesso tempo, la tecnologia sta cambiando i processi di lavoro, in particolare con l’uso crescente dell’intelligenza artificiale (AI), che svolge un ruolo chiave nell’automazione dell’operational e strategic procurement, in entrambi i casi per lo sviluppo degli scenari e dei processi decisionali.
Inoltre bisogna fare i conti con il ruolo giocato dalla digitalizzazione, che sta dominando sempre più i modelli di business delle aziende, con ricadute anche sulla supply chain, sulle strutture e partnership di Procurement. Ciò comporta una crescita di complessità per la funzione, che sempre più spesso ha bisogno di acquistare non solo singoli prodotti e servizi, ma pacchetti hardware, software e servizi da utilizzare in tutta l’azienda, con implicazioni di vasta portata per gli appalti e il numero di interfacce interne e esterne. Ecco perchè nel futuro del Procurement c’è anche il ruolo di facilitatore della rete e responsabile dell’innovazione: con clienti e fornitori coinvolti nello sviluppo di soluzioni intelligenti sin dalle primissime fasi, la linea di congiunzione tra ricerca e sviluppo, approvvigionamento e produzione diventa infatti sempre più sfocata. La capacità di gestire reti complesse di stakeholder (ciascuno con i propri vincoli economici, tecnologici, sociali e culturali), per costruire fiducia reciproca, gestire le aspettative e risolvere i conflitti, diventa così una competenza fondamentale della funzione Procurement di domani.