PMI e digitalizzazione

SAP punta alle PMI nella “terra di mezzo”: «Soluzioni accessibili, convenienti e “vitali”»

Ogni giorno in media Business One, il sistema ERP per le piccole e medie imprese di SAP, conquista un nuovo cliente, spiega Adriano Ceccherini, SME Sales Director di SAP Italia: «Le potenzialità per le PMI italiane sono enormi ma vanno superati freni come la “sindrome dell’unicità” estesa a tutta l’azienda: in realtà le vere unicità sono solo nel 5-10% dei processi aziendali»

Pubblicato il 22 Gen 2018

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«Chi ci guarda dall’estero vede un’Italia che sta riprendendo posizioni; l’indice di fiducia delle imprese risale dopo 10 anni; è un’Italia che sta avendo successo cavalcando l’export. Ed è sull’export che stanno giocando la partita competitiva e la propria crescita le piccole e medie imprese, le PMI».

È un messaggio positivo e di grande speranza quello che Adriano Ceccherini, SME – Small and Medium Enterprise Sales Director di SAP Italia ha scelto di dare ad alcuni clienti e partner riuniti lo scorso dicembre in Val Gardena per festeggiare i 50 anni della Coppa del Mondo di Sci nelle splendide montagne dolomitiche, oggi patrimonio dell’Unesco.

«Il 2017 è il secondo anno consecutivo di ripresa degli investimenti in innovazione tecnologica da parte delle PMI italiane», rimarca Ceccherini, citando una survey realizzata dal nostro Network Digital360 con una innegabile punta di “speranza” per il business di SAP in Italia: «ogni giorno in media SAP Business One (il sistema ERP per piccole e medie imprese di SAP, ndr) acquisisce un nuovo cliente sul fronte PMI (oltre 300 nuovi clienti all’anno, a livello globale); già oggi l’80% dei clienti SAP è formato da piccole e medie imprese».

Il 60% delle piccole e medie imprese italiane ancora nella “terra di mezzo”

Adriano Ceccherini, SME Sales Director di SAP Italia

«Ciò su cui ci stiamo concentrando come azienda è lo sviluppo di soluzioni che possano risultare convenienti, accessibili e vitali – continua Ceccherini -. Convenienti perché l’innovazione non ha alcun valore se non è resa accessibile al pubblico, accessibili nell’accezione di semplici da usare ma tecnologicamente avanzate, e mi piace dire “vitali”, nel senso di concretamente calabili nel “vivere” quotidiano di un’azienda portando valore nei percorsi di innovazione e trasformazione digitale, soprattutto di quel 60% di PMI che, secondo le ultime analisi riportate dal Ministro Calenda (riferendosi al Piano straordinario per il Made in Italy 2015-2017), vive ancora in una sorta di “terra di mezzo”, nel senso che “combatte per emergere”».

Nella visione di Ceccherini, le potenzialità per le PMI sono enormi ma vanno superati alcuni piccoli freni come «la sindrome dell’unicità estesa a tutta l’azienda, quando la singolarità rappresenta mediamente solo il 5-10% dei processi aziendali; il differenziale sta altrove ed è lì che si deve concentrare il business».

In termini tecnologici, le PMI possono standardizzare molti più processi di quanti in realtà facciano ancora oggi, «in un’ottica di efficienza che però non deve rimanere “fine a se stessa” ma vista come passo iniziale per accelerare poi l’innovazione», è il suggerimento di Ceccherini. «Oggi l’accesso via cloud alle soluzioni, anche per SAP Business One, risulta essere un driver molto importante, tanto è vero che abbiamo iniziato a vedere un calo delle personalizzazioni e per contro una crescita di investimenti in componenti/moduli ad hoc, come per esempio quelli per la manifattura discreta».

Il caso di CBE, PMI italiana che cresce con l’export e gli investimenti tecnologici

A dare una testimonianza concreta della visione espressa da Ceccherini è Dorian Sosi, Sales Manager per il mercato Italia di CBE, piccola eccellenza italiana specializzata nello sviluppo di apparecchiature elettroniche per camper e barche con una quota di vendite export che raggiunge l’80% (il 50% in Germania).

«Fino a qualche anno fa avevamo delle business application “casalinghe” ma non erano più sufficienti per supportare la crescita della nostra azienda», è la premessa di Sosi. «Negli ultimi anni abbiamo aperto filiali sul lago di Garda e in Tunisia; oggi siamo una piccola realtà che conta 30 persone a Trento, 45 in Tunisia e una quindicina sul lago di Garda con un fatturato 2017 di circa 17 milioni di euro. Sentivamo l’esigenza di adottare un gestionale evoluto perché, di fatto, i nostri stessi clienti (soprattutto tedeschi) lo adottavano».

Dorian Sosi, Sales Manager per il mercato Italia di CBE insieme a Tiziana Del Vecchio, Channel Sales Manager SAP Business One

Come spesso accade in questi percorsi, soprattutto nel passaggio da un gestionale sviluppato ad hoc per l’azienda a un ERP standard, «la componente più difficoltosa è stata quella che ha riguardato la revisione dei processi, ma è uno sforzo che ha dato risultati evidenti fin da subito: non solo abbiamo vinto il Premio Innovazione SAP (anche grazie al supporto del partener che ha seguito il progetto, Informetica) perché abbiamo cambiato processi produttivi, nella metodologia, ma abbiamo avuto dei ritorni di business non indifferenti. Dopo l’implementazione di SAP, infatti, abbiamo registrato in pochissimi anni una crescita del fatturato di oltre il 50% ed ora vogliamo proseguire il percorso estendendo il controllo sui processi a tutti i livelli dell’azienda, visto che CBE ha iniziato con la parte per la gestione della produzione, e adesso appunto vuole estendere il sistema ERP per la strutturazione e l’ottimizzazione dei processi anche in altre aree aziendali», spiega in chiusura Sosi.

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