In tempi di ransomware e di attacchi del cybercrime sempre più virulenti, diventa fondamentale trovare delle alternative efficaci alla tradizionale sicurezza informatica. Una possibilità che si sta affacciando è quella di utilizzare il principale trend tecnologico del momento, vale a dire il cloud, per garantire la sicurezza delle imprese italiane. Ma una strategia di questo tipo pone degli interrogativi fondamentali per le aziende, riguardo al trattamento e all’integrità dei propri dati e non solo. Di tutto questo si è parlato in occasione di #TerrazzaCloud3, il progetto multimediale sviluppato da Digital4TRade in collaborazione con Macro Web Media CED. Tra i partecipanti di questo appuntamento c’erano Marco Coianiz, Cio di Etro, Emilio Cogliani IPT Manager di Continental, Francesco Ciuccarelli CTO di Inpeco, Enrico Ariotti, Executive Director at MWMCED & Macro Web Media, Andrea Zapparoli Manzoni, membro del comitato direttivo del Clusit e Gianluca Bencivenga, Bringtech Director.
Numerosi gli spunti che sono emersi: innanzitutto che comprendere gli standard di sicurezza del fornitore cloud è fondamentale prima di fare una scelta di questo tipo. A questo scopo può essere importante mettere in atto dei “penetration test “artigianali”. Occorre poi prestare attenzione alla data classification, altrimenti il calcolo dei rischi di security nel cloud diventa impossibile. Non bisognerebbe comunque fermarsi alla compliance in cloud, come spesso capita per ragioni di costo, altrimenti i problemi emersi in precedenza restano tali. Insomma, una discussione serrata, un confronto aperto con i massimi esperti italiani in materia di Cloud insegnato ma anche portato nelle imprese.