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Politecnico di Milano: eSupply Chain, cresce l’interesse, ma l’adozione nelle aziende italiane è ancora limitata

La globalizzazione e l’instabilità dei mercati, la riduzione del ciclo di vita dei prodotti e l’aumento della competizione sono alcuni dei fattori…

Pubblicato il 01 Dic 2009

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La globalizzazione e l’instabilità dei mercati, la
riduzione del ciclo di vita dei prodotti e l’aumento della
competizione sono alcuni dei fattori che spingono le aziende a
concentrarsi sulle proprie "core competence",
esternalizzando una quota sempre maggiore delle loro attività.
In questo contesto di virtualizzazione crescente
delle Supply Chain, la profittabilità delle aziende leader di
filiera dipende sempre più dalla loro capacità di gestire
ecosistemi complessi senza averne un controllo diretto. In questa
sfida un ruolo chiave è giocato dalle soluzioni di
eSupply Chain, ovvero da quelle soluzioni
ICT-based a supporto della gestione integrata e collaborativa dei
processi che coinvolgono un’azienda e i suoi principali
partner di filiera, in modo da cogliere i vantaggi legati alla
pianificazione e gestione dei processi in ottica di
“azienda estesa”.

Per superare i limiti della gestione “tradizionale”
della supply chain (come ad esempio il famigerato effetto
Bullwhip), sono state sviluppate negli anni tre classi di modelli
operativi, basate rispettivamente sullo scambio di
informazioni
(ovvero, i partner di filiera scambiano
informazioni riguardanti eventi pianificati, come ad esempio
promozioni future), sul coordinamento
centralizzato
(ne sono un esempio le soluzioni VMI
– Vendor Managed Inventory, in cui uno dei partner –
il produttore – si fa carico della gestione del processo di
replenishment) e sulla collaborazione (in cui
cliente e fornitore collaborano nella definizione dei piani di
rifornimento, portando ciascuno le proprie competenze, come
avviene per il CPFR – Collaborative Planning, Forecasting
and Replenishment).

L’Osservatorio Gestione Strategica dell’ICT della
School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net) ha
registrato in Italia un crescente interesse verso queste
soluzioni, pur a fronte di un numero ancora limitato di casi di
adozione da parte delle aziende
. Un primo passo verso
l’implementazione di queste soluzioni è spesso
l’integrazione del ciclo
ordine-consegna-fatturazione-pagamento – ottenuta tramite
lo scambio di documenti elettronici strutturati mediante
soluzioni EDI o Internet. Secondo il già citato Osservatorio, la
maggior parte delle imprese di medio-grandi dimensioni operanti
in Italia ha adottato, più o meno recentemente, soluzioni a
supporto della gestione integrata del ciclo
ordine-consegna-fatturazione.

Dietro questo dato apparentemente positivo, però, si cela il
fatto che spesso tali soluzioni sono utilizzate solo con un
numero circoscritto di partner commerciali e lo scambio in
formato elettronico strutturato riguarda un numero esiguo dei
documenti del ciclo (ordine e fattura sono i documenti più
frequentemente oggetto di scambio), mentre nella maggior parte
dei casi le attività del ciclo
ordine-consegna-fatturazione-pagamento continuano ad essere
svolte in modo “tradizionale”.

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