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Le 10 tendenze della supply chain

I mercati premono e la supply chain ha sempre maggiore bisogno di efficienza e quindi di tecnologia. L’opinione un po’ interessata arriva da…

Pubblicato il 03 Apr 2012

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I mercati premono e la supply chain ha sempre maggiore bisogno di efficienza e quindi di tecnologia.

L’opinione un po’ interessata arriva da Henry Hicks, Industry Vice President, Supply Chain di Progress Software, secondo cui “nel 2012 le aziende attive nella catena di distribuzione continueranno a contenere i costi poiché l’esigenza di essere sempre più snelli dominerà ancora la strategia generale”.

Da qui una serie di considerazioni che puntano ad aumentare la reattività della catena.

1) La pianificazione è morta. Viva la pianificazione

In generale le previsioni riguardo alla supply chain hanno una percentuale di successo che se va bene arriva al 50%. Ma non bisogna abbandonare questo modo di agire, anche se è il caso di modificarne l’utilizzo. Le aziende infatti devono fissare un obiettivo finale e il percorso per arrivarci. La pianificazione serve per orientare la direzione da prendere.

2) Elasticità bidirezionale

C’erano una volta le materie prime che arrivavano dai luoghi più disparati in nome della produzione a basso costo. Oggi ai bassi costi si privilegia la vicinanza rispetto ai clienti e il ridotto time to market. Questi cambiamenti comportano una certa elasticità bidirezionale delle catene di distribuzione necessarie per rispondere all’esigenza di una produzione ampia e all’eterogeneità dei clienti.

3) Disastri ambientali e conflitti costringono a ripensare alla supply chain

Le catene di distribuzione in molti casi sono esposte al rischio. Soprattutto quando il numero di fornitori è basso e se questi sono localizzati in ambienti a rischio. La strada suggerita è di ampliare la rete anche se non è semplice. Relazioni e fiducia hanno bisogno di tempo.

4) Guardare al breve

Catena di distribuzione snella, reattiva e pronta a reagire. Sono gli imperativi per una supply chain in grado di reagire velocemente al mutare dello scenario. Per questo sono necessari strumenti di analisi predittiva, soluzioni di business intelligence che permettano anche di guardare a breve distanza. Capire al volo i rapporti di causa-effetto è fondamentale. E soprattutto bisogna farlo in fretta.

5) Gestione e controllo centralizzati

Un’unica visione presuppone un sistema centralizzato di gestione e controllo. Una delle sfide per la supply chain riguarda il fatto di operare in organizzazioni con differenti componenti e silos d’informazioni.

6) Supply chain contactless

Seguendo l’esempio di Apple, i grandi marchi saranno i direttori d’orchestra della loro supply chain senza sporcarsi le mani. Altre aziende si occuperanno dei processi e si arriverà anche alla completa esternalizzazione della catena di distribuzione.

7) I fornitori di servizi come hub

I fornitori di servizi logistici vedranno crescere di importanza il loro ruolo. Questo tipo di figure sono infatti in grado di vedere il movimento delle merci in ogni fase della catena di distribuzione.

8) Il coinvolgimento del CFO

La supply chain vuole dire scorte e quindi capitale circolante. A questo punto il Chief Financial Officer sempre di più deve essere della partita.

9) Le aziende faranno leva sul servizio

Alcune componenti della supply chain perseguiranno l’obiettivo di ridurre i costi di trasporto e a far leva sul servizio per aumentare il vantaggio competitivo. Le aziende cercheranno quindi di massimizzare le opportunità gestendo scorte e capitale umano, mentre concordano i Service level Agreement (SLA) con i clienti.

10) Plan, Do, Check, Act

Il successo dipenderà sempre più dalla capacità dei manager di avere una completa visibilità su tutta la catena di distribuzione. Questa visibilità sarà utile se ci sarà possibilità di intervenire sugli eventi in tempo reale.

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