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L’importanza del fattore umano. Le competenze necessarie alla Direzione IT per presidiare l’innovazione: uno studio del Politecnico di Milano

La tecnologia IT di per sè non è di alcuna utilità senza persone che la governano e la gestiscono opportunamente. Ma quali sono le competenze che la…

Pubblicato il 01 Mar 2010

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La tecnologia IT di per sè non è di alcuna utilità senza
persone che la governano e la gestiscono opportunamente. Ma quali
sono le competenze che la Direzione IT di una PMI deve possedere,
al fine di garantire un reale presidio dell’innovazione
ICT? Un recente studio della School of Management del Politecnico
di Milano su questo tema ha classificato gli skill della
Direzione IT secondo quattro tipologie principali:

competenze sistemistiche, che vanno da quelle
più elementari, relative al supporto agli utenti e agli
interventi manutentivi di base, fino a quelle più avanzate,
relative all’installazione e alla gestione di
infrastrutture complesse;

competenze di sviluppo, che vanno dalla
progettazione e sviluppo di applicazioni mediante linguaggi di
programmazione, alla parametrizzazione e personalizzazione di
pacchetti gestionali (ERP, ecc.);

competenze di acquisto di prodotti e servizi
ICT
, che includono skill di valutazione dei fornitori
ICT, di contrattualistica ICT, di monitoraggio delle attività e
delle performance dei fornitori, ecc.;

competenze di project management, relative
alla pianificazione, gestione e controllo di progetti ICT
complessi, che possono coinvolgere sia risorse interne sia uno o
più fornitori esterni.

Sulla base dei diversi profili di competenze lo studio individua
quattro tipologie principali di Direzione
IT.

IT “Help Desk”. Si occupa
esclusivamente di supportare gli utenti IT nella fruizione dei
servizi infrastrutturali più elementari (gestione dei Pc,
connessione alla rete, office automation, ecc.). In alcuni casi
può possedere anche alcune competenze di sviluppo di base, che
le consentono di occuparsi della manutenzione più semplice di
alcune applicazioni.

IT “Sviluppatore”. Possiede
specifiche competenze di sviluppo relative ad alcune applicazioni
core dell’impresa (tipicamente il software gestionale).
Alle competenze di programmazione sono associate, in genere,
anche competenze sistemistiche (necessarie per lo sviluppo e la
gestione delle applicazioni). In alcuni casi, le competenze di
sviluppo fanno riferimento esclusivamente alla capacità di
parametrizzazione e di personalizzazione di pacchetti
gestionali.

IT “Buyer e Project manager”.
Possiede buone competenze di acquisto di prodotti e servizi ICT
e, in taluni casi, anche buone competenze di project management,
sviluppate nella gestione di progetti ICT complessi implementati
da fornitori esterni.

Non tutte le Direzioni IT sono in grado di garantire
efficacemente il presidio gestionale dell’innovazione ICT:
solo una Direzione IT con ragionevoli competenze
gestionali
(in particolare di acquisto e di project
management) e con una qualche sensibilità sistemistica
ed applicativa può svolgere il ruolo del presidio dei processi
innovativi ICT.

In alcuni casi è possibile riscontrare Direzioni IT che non solo
non sono in grado di garantire un presidio efficace
dell’innovazione ICT ma che si oppongono
all’innovazione: parleremo in questi casi di IT
Anti-innovazione
. Si tratta in genere del Responsabile
“storico” dei Sistemi Informativi dell’impresa,
che ha contribuito alla sua informatizzazione (ad esempio,
gestendo nel corso degli anni lo sviluppo “in house”
e la successiva manutenzione del sistema gestionale) e che, per
molteplici ragioni (atteggiamento conservativo, timore di perdere
potere e ruolo, scarse competenze relative alle nuove tecnologie,
ecc.) tende ad ostacolare o quantomeno a rallentare
l’innovazione ICT.

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