Strategie

Bouchard, nuovo CEO di Econocom: «Cosa ci rende unici? La combinazione di expertise tecnologica e finanziaria»

Robert Bouchard, che a marzo ha preso il posto del padre Jean-Louis alla guida di Econocom, parla della strategia e degli ambiziosi piani di crescita in Europa e in Italia, il secondo Paese del Gruppo. Dopo Bizmatica e Asystel, a maggio è stata acquisita BDF, società attiva nei managed service

Pubblicato il 01 Giu 2018

econocom

Competenza tecnologica, rafforzata da acquisizioni di aziende ICT, unita a competenza finanziaria, derivante dal business del leasing. Su questi due pilastri poggia l’ambiziosa strategia di crescita del Gruppo Econocom, che si propone al mercato come digital transformation designer e che in Italia ha da poco inaugurato una nuova sede, l’Econocom Village, e messo a segno una nuova acquisizione BDF, azienda italiana operante da oltre 30 anni nel settore dei managed services.

Lo scorso marzo il Gruppo, che ha headquarter e radici in Francia e oltre 10mila dipendenti, ha nominato CEO Robert Bouchard, che subentra al padre, Jean-Louis Bouchard, il fondatore dell’azienda che continuerà la sua opera come Presidente del Consiglio di Amministrazione, e che conferma in questa intervista a Digital4 di voler proseguire spedito nel progetto di espansione in Europa, non solo in fatturato (fino a 4 miliardi di euro), ma di “raddoppiare l’utile operativo ricorrente, da 154 a 300 milioni di euro entro il 2022.

Il 2017 è stato un anno di grande successo per Econocom, con una crescita a due cifre e importanti investimenti. Come spiega questo successo?

Ci sono 3 motivazioni alla base dell’importante crescita avuta nel 2017. Prima di tutto la nostra costante e rapida innovazione che dà vita a nuove offerte che soddisfano l’attuale rivoluzione industriale digitale. In secondo luogo, una crescente richiesta da parte dei nostri clienti, a cui rispondiamo grazie al nostro approccio, e infine un clima economico favorevole.

Econocom si propone come un «digital transformation designer». Cosa c’è di nuovo in questo approccio alla digital trasformation?

Quello che ci rende unici è una combinazione di expertise tecnologica e finanziaria: siamo l’unico player che può offrire alle aziende un supporto end-to-end per i progetti digitali.

I nostri 3 core business storici sono distribuzione hardware, servizi digitali che assicurano il funzionamento ottimale delle soluzioni e proposte di finanziamento pay-per-use, questo significa che possiamo soddisfare tutte le esigenze delle aziende.

Abbiamo inoltre un altro importante fattore di differenziazione: abbiamo ideato un business model chiamato “One Galaxy”. È come un pianeta, proprietario al 100%, dove operano i 3 core business principali, intorno a cui ruotano circa 20 satelliti, ovvero 20 piccole medie imprese innovative, delle quali abbiamo acquisito la maggioranza e in cui i rispettivi managing director hanno una quota di partecipazione importante.

Questi satelliti sono specializzati in diversi settori digitali, tra cui per esempio cloud e security, che danno una spinta significativa alla nostra expertise in questi settori strategici. Continuano ad operare in modo autonomo e indipendente, mantenendo i vertici esistenti: portano ad Econocom l’agilità di cui abbiamo bisogno, mentre noi diamo loro accesso ai nostri maggiori clienti. È una modalità che porta benefici a entrambi e ci aiuta ad attrarre talenti. Nel nostro settore, questo è un business model unico.

Le tecnologie digitali stanno cambiando il modo di lavorare: qual è la sua percezione e quali sono i settori che secondo lei stanno cambiando più rapidamente?

Tutti i settori sono potenzialmente travolti dalla rivoluzione digitale e ne possono trarre vantaggio, anche se alcuni sono più pronti di altri ad abbracciare la trasformazione digitale. In Italia ne sono alcuni esempi il retail e gli operatori media & telco, il settore energetico e delle utilities, il mondo banking & finance e infine il mondo industry e manufacturing.

Quello che è certo è che l’innovazione si sta muovendo sempre più velocemente e le aziende devono tenere il passo se vogliono rimanere competitive. In Econocom, grazie al nostro business model One Galaxy, riusciamo ad essere un passo avanti e indirizzare in maniera effettiva e creativa le esigenze dei nostri clienti.

Quali sono le prospettive per il futuro Gruppo? Quali ostacoli vede alla crescita?

Il futuro del Gruppo sarà guidato dall’eccellenza. Il nostro piano strategico “E for excellence,” indirizza la nostra crescita, perché possiamo offrire elevati standard di qualità e aumentare il livello di soddisfazione del cliente. Come utenti, più precisamente come utenti digitali, nella nostra vita professionale ci aspettiamo oggi gli stessi elevati standard che ritroviamo nel nostro utilizzo privato della tecnologia (per esempio con Apple, Amazon ecc.), dove tutto è perfetto.

Oltre all’eccellenza inserita nelle nostre soluzioni per creare maggiore valore, stiamo sviluppando offerte digitali integrate e ampliando la nostra gamma di soluzione finanziarie pay-per-use. Continueremo a sviluppare il nostro business model unico e la nostra politica di acquisizioni selettive in nuovi e strategici settori tecnologici come per esempio la consulenza e l’intelligenza artificiale.

In termini numerici, la conferma del nostro successo sarà riuscire ad incrementare la nostra redditività dal 5% al 7,5%. Il nostro obiettivo è quello di aumentare i ricavi da 3 miliardi a 4 miliardi di euro e raddoppiare il nostro utile operativo ricorrente (da 154 a 300 milioni di euro) entro il 2022.

Per quanto riguarda gli ostacoli, onestamente, non ne vedo molti. Forse che il bisogno di eccellenza non è sempre compreso da tutti i nostri dipendenti.

In quali Paesi siete presenti? Intendete espandervi ancora?

Il Gruppo è presente in 19 Paesi, 14 dei quali sono in Europa (inclusa l’Italia). Nei prossimi 5 anni abbiamo in programma di estendere questo modello di business in tutti Paesi in cui operiamo, in particolare in UK e in Germania.

Cosa si aspetta dal 2018 in Italia? 

L’Italia è il secondo Paese del Gruppo che, a seguito dell’ultima recente acquisizione, conta oltre 750 dipendenti e ha registrato nel 2017 un fatturato di 437 milioni di euro, cresciuto del 129% in 5 anni e destinato ad aumentare ulteriormente grazie ad alcune innovazioni implementate da Econocom. Tra queste, il 2018 si è aperto con l’inaugurazione dell’Econocom Village, la nuova sede che traduce in realtà la digital transformation e le nuove modalità di lavoro basate su smart collaboration e open innovation, dove la tecnologia supporta il cambiamento organizzativo e strategico. Econocom Italia ha, inoltre, da poco perfezionato l’acquisizione di BDF, azienda italiana operante da oltre 30 anni nel settore dei managed services, grazie alle molte sinergie e condivisioni di competenze ci porterà ancora più rapidamente al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di crescita che ci siamo posti.

In Italia abbiamo recentemente lanciato una piattaforma di cloud ibrido, assolutamente unica, che per la sua particolare architettura logica e la rete estesa e affidabile non ha eguali sul mercato italiano. La tecnologia Software Defined, sviluppata internamente in ambiente Openstack, che rende questa soluzione altamente personalizzabile e predisposta per un approccio multi-cloud multi-cloud, integra connettività e co-location permettendo alle aziende di beneficiare di tutti i vantaggi del cloud computing.

Quanti nuovi dipendenti pensate di assumere? Con quale profilo?

Al fine di favorire il cambiamento e la crescita di Econocom Italia, abbiamo assunto una nuova Chief People Officer con l’obiettivo di portare Econocom a concretizzare la trasformazione grazie all’integrazione di nuovi talenti in tutte le divisioni delle aziende, con un focus specifico sulle vendite. La ricerca e il valore di nuovi talenti sono fattori determinanti per la crescita, Econocom, infatti, ritiene che la diffusione della trasformazione digitale sia determinata soprattutto dalla condivisione di una cultura digitale e non semplicemente da un’esigenza tecnica o tecnologica. Le competenze tecniche delle persone sono importanti, ma lo sono ancora di più l’attitudine e le soft skill, che l’azienda rappresenta e spiega nel suo ON statement, la filosofia di comunicazione e employer branding di Econocom Italia: conversation, ambition, passion, vision, disruption.

C’è qualcosa che vuole aggiungere sul suo incarico o i suoi piani per il futuro di Econocom?

Si, vorrei aggiungere che sono orgoglioso e onorato di essere stato incaricato a coprire questo ruolo sia da mio padre sia dal Consiglio di Amministrazione del Gruppo. Sono consapevole della responsabilità nei confronti dei nostri clienti, dipendenti e del board. Sono supportato da un ottimo team e sono entusiasta di affrontare insieme a loro le prossime sfide.

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