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Big Data, bilancio positivo per il centro d’eccellenza IBM-Politecnico di Milano

Nato a giugno del 2013 con l’obiettivo di diffondere cultura su un tema strategico per il futuro, il laboratorio congiunto ha sviluppato in questi mesi tante iniziative, rivolte non solo a studenti e ricercatori, ma soprattutto alle aziende italiane, con un’ottica tecnologica e manageriale

Pubblicato il 20 Gen 2015

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Un seminario organizzato al MIP-Politecnico di Milano è stato l’occasione per fare il punto sulle attività svolte in questo primo anno e mezzo di vita dal Collaborative Innovation Center, il centro di eccellenza dedicato a Big Data e Business Analytics creato da Ibm e MIP Politecnico di Milano a giugno del 2013.

Si tratta di un’iniziativa che nasce nell’ambito di un progetto mondiale: il centro è il terzo nel mondo creato da Big Blue, dopo quelli negli Usa e a Singapore, il primo, dunque, nato in Europa.

L’obiettivo è quello di diffondere cultura in questo ambito mettendo a disposizione un laboratorio – basato sulle più aggiornate tecnologie di Ibm – aperto a studenti e aziende che vogliono comprendere meglio l’uso degli Analitycs, sviluppando progetti congiunti, facendo ricerca e supportando le startup.

In questi mesi sono stati avviati nuovi corsi di formazione, anche post universitari, e diversi progetti ad hoc per i clienti. E l’anno prossimo prenderà il via un nuovo master dedicato ai Big data.

Guido Gerlotti, ex manager di Ibm ora docente al Politecnico e tra i fondatori del centro, ha sottolineato come i Big Data siano «un’area strategica per il business e per il futuro, e oggi gli investimenti si stanno diffondendo a macchia d’olio: le aziende non possono trovare competitività se non vanno in questa direzione. Il management deve avere la percezione di quanto questo tema sia importante».

Gerlotti ha anche ricordato l’impegno in questo ambito di Ibm, che ha investito negli ultimi 5 anni più di 15 miliardi di dollari in acquisizioni di aziende specializzate. Attualmente sono altre 30mila i progetti aperti nel mondo, 10mila i consulenti Ibm che hanno un background profondo su queste tecnologie, 25-30mila i partner pronti ad erogare servizi.

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