Success story

Lucart ottimizza la gestione della manutenzione grazie a Infor e Atlantic Technologies

Soluzioni innovative User Experience disegnate sfruttando l’approccio agile. Così Atlantic Technologies sta aiutando la storica cartiera toscana ad affrontare il processo di digitalizzazione nella gestione della manutenzione. Il progetto raccontato all’Infor Customer Day

Pubblicato il 26 Nov 2019

Gestione della manutenzione

Standardizzazione e ottimizzazione dei processi manutentivi sono termini che, usando il linguaggio del business, hanno un’accezione puramente positiva. Ma se si adotta la prospettiva di chi lavora sul campo, a stretto contatto con operazioni che sono frutto di competenze, conoscenze e abitudini sedimentate, il loro significato può assumere altre connotazioni. Soprattutto quando si parla di manutenzione industriale a cavallo di siti produttivi concepiti in tempi diversi e con logiche differenti. Per riuscire a trovare il punto di equilibrio bisogna identificare il giusto approccio alla trasformazione digitale, trasferire le giuste competenze e far sì che i nuovi strumenti vengano effettivamente adottati e utilizzati. Il punto di convergenza, in ultima analisi, deve essere trovato tra l’offerta di un vendor, le proposte di un partner innovativo, le esigenze di business di un’azienda e la user experience dei lavoratori. Una missione impossibile? Il progetto di Smart Maintenance sviluppato dalla collaborazione tra Lucart, multinazionale lucchese specializzata nella produzione di carta, e Atlantic Technologies, società di consulenza partner di Infor per la gestione della manutenzione, dimostra il contrario.

Uniformare e migliorare la gestione della manutenzione: l’esigenza di Lucart

È stato proprio in occasione dell’Infor Customer Day 2019, che si è tenuto il 19 novembre a Cassano d’Adda, che Lucart ha condiviso con gli altri clienti italiani Infor l’esperienza da poco maturata. Per chi non conoscesse uno dei fiori all’occhiello del distretto cartario toscano, Lucart è un’azienda fondata nel 1953 dalla famiglia Pasquini, un gruppo che è riuscito a crescere nel tempo, arrivando a generare un fatturato che supera i 500 milioni di euro, con 1500 dipendenti, 10 stabilimenti (a cavallo di Italia, Francia, Spagna e Ungheria) e 70 linee di trasformazione che servono una settantina di mercati a livello globale, sia con un’offerta B2B, sia con prodotti consumer.

«Dagli storici stabilimenti di Lucca alla situazione attuale, il processo di internazionalizzazione per acquisizioni ha portato l’organizzazione a dover gestire processi di manutenzione dei macchinari molto eterogenei tra loro, oltre che spesso incompleti, supportati da strumenti IT con livelli di complessità e anzianità estremamente vari», ha spiegato Alessandro Pistelli, IT Business System Manager di Lucart. «In ciascuna struttura, si tendeva a seguire procedure dettate dall’esperienza delle persone impiegate, più che basate sulle caratteristiche degli strumenti di diagnostica. Senza contare che le informazioni relative allo stato effettivo degli stabilimenti che arrivavano a livello centrale dai vari silos erano, come si può intuire, frammentate e disomogenee. Quindi poco fruibili».

Si trattava dunque di mettere a punto un unico approccio alla manutenzione, un processo più avanzato di tutti quelli esistenti nelle varie filiali e – cosa ancora più importante – condiviso. «Volevamo uniformare i flussi di dati raccolti per sfruttare i Data Analytics in modo da raggiungere una maggiore efficienza non solo rispetto all’intervento sui guasti, ma anche in termini di Predictive Maintenance». L’implementazione del nuovo sistema avrebbe dovuto anche migliorare la user experience dei manutentori, offrendo strumenti in grado di supportare utenti nelle attività operative in una serie di contesti in cui l’alfabetizzazione informatica è generalmente bassa.

Tecnologia e Change Management per ottimizzare la gestione della manutenzione: il ruolo di Atlantic Technologies

È stata Atlantic Technologies a raccogliere questa sfida. Sul palco dell’Infor Customer Day c’era infatti Gabriella Palazzolo, VP ERP solutions della società, che ha spiegato innanzitutto in base a quali competenze Atlantic Technologies ha potuto rispondere alle esigenze di Lucart. «Con un fatturato 2019 che supera i 16 milioni di euro, 150 dipendenti e oltre 2000 progetti alle spalle, vantiamo più di vent’anni di esperienza rispetto all’implementazione dei gestionali, e abbiamo abbracciato il Cloud già a partire dal 2005. Il nostro focus è sui verticali del Food & Beverage, del Fashion e del Process Manufacturing». Ambito, quest’ultimo, che il gruppo sta sviluppando facendo leva sul portfolio di Infor, e in particolare sull’ERP M3, sulla piattaforma di gestione degli asset aziendali EAM (Enterprise Asset Management) e sul framework di interconnessione Infor ION.

«L’apparato tecnologico però è stato solo uno dei pilastri della collaborazione, imperniata sulla metodologia Agile e sul Change Management», ha precisato Palazzolo. «L’approccio Agile prevede una condivisione dell’analisi dell’intero progetto con tutte le parti in gioco per la definizione di un prototipo il cui sviluppo continuo permetterà di arrivare a un modello di base che soddisfi ciascuna delle esigenze riscontrate. Il Change Management è invece indispensabile per gestire il fattore umano: introducendo un prodotto verticalizzato bisogna necessariamente innescare un processo di education inteso nel vero senso della parola, specie se si ha a che fare con una categoria di utenti – i manutentori – che sono abituati a usare prevalentemente il cartaceo».

I cinque benefici che Lucart ha ottenuto grazie a Infor EAM

È stato agendo su tre fronti – quello dell’implementazione tecnologica, quello dello sviluppo integrato del modello di utilizzo dei nuovi strumenti e quello dell’education – che il progetto di gestione della manutenzione di Lucart si è rivelato un successo. Pistelli ha precisato che l’adozione di Infor EAM ha generato cinque specifici benefici: «Innanzitutto abbiamo potenziato l’efficienza operativa dei manutentori. Il processo ora è uniforme, con  una serie di task disegnati sull’effettiva l’attività di manutenzione. In secondo luogo, ora possediamo un unico strumento, per la gestione dei magazzini e per le funzioni di acquisto in termini di politiche di riordino e ottimizzazione della produzione. Abbiamo poi migliorato le performance della manutenzione che ora è seguita in modo integrale, evitando improvvisazioni o perdite di tempo. Il quarto beneficio riguarda la capacità di pianificare meglio gli interventi, riducendo al minimo i rischi di fermo macchina e introducendo un approccio preventivo. Infine, si è potuto sviluppare un tool efficace, studiato per la mobilità, che in tempo reale dà ai sistemi centrali totale riscontro delle operazioni svolte».

Gabriella Palazzolo ha aggiunto che ciò è stato possibile soprattutto grazie all’utilizzo di Infor ION, che rispetto all’integrazione del gestionale con i dispositivi attivati sulla piattaforma Infor EAM ha garantito la coerenza delle informazioni raccolte e condivise. «Altri fattori di successo sono stati il supporto del management aziendale e il pieno sostegno della proprietà all’operazione», hanno concordato Pistelli e Palazzolo. «Il prodotto c’era e l’azienda ci ha seguito, ma si è trattato di un progetto complesso che ha profondamente messo in discussione ruoli, funzioni, relazioni e abitudini consolidate: sarebbe stato impossibile portarlo a termine senza l’impegno profuso da tutti sul piano umano».

Il modello sviluppato insieme ad Atlantic Technologies, dopo essere stato implementato negli stabilimenti italiani, è ora pronto per il roll out all’estero, dove «sarà presentato da un team che non comprende solo le professionalità IT, ma anche gli stessi manutentori, che», ha concluso Pistelli, «saranno i principali sponsor del progetto».

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