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Citrix Synergy 2017: le persone al centro delle strategie di digital transformation aziendali

Dal palco della convention annuale di clienti e partner dello specialista di virtualizzazione, il CEO Kirill Tatarinov spiega cosa servirà, in concreto, per abilitare la digitalizzazione a 360 gradi in azienda. Cruciale l’attitudine dei lavoratori, o meglio la loro “digital dexterity”

Pubblicato il 24 Mag 2017

citrix

Si alza il sipario su CItrix Synergy 2017, la conferenza annuale che raduna clienti, partner e sviluppatori Citrix, e che in quest’edizione si tiene a Orlando (Florida). Lo specialista di virtualizzazione delle applicazioni e VDI (virtualizzazione desktop) da diversi anni promuove i benefici dell’astrazione software non solo sulle reti tradizionali ma anche nel cloud e sui dispositivi mobile , che stanno vivendo un momento particolarmente felice in azienda.

Sono, infatti, sempre di più le organizzazioni che assecondano lo Smart Working o “lavoro agile” – tema estremamente attuale su cui proprio in questi giorni in Italia è stata approvata una Legge in Senato e permettono a dipendenti, manager e collaboratori di utilizzare il proprio smartphone o tablet personale per finalità professionali (BYOD, Bring Your Own Device).

Ed è proprio ai lavoratori che la società si rivolge, nelle parole di Kirill Tatarinov, Presidente e CEO di Citrix: «Ci saranno 3 miliardi di persone connesse a Internet entro il 2025 – spiega il manager, ex Microsoft, che guida la società dal gennaio 2016 –. Oggi, il 70% delle multinazionali ha almeno un team dedicato alla digital transformation e per il futuro delle aziende sarà fondamentale il ruolo dei nativi digitali, che già oggi rappresentano il 50% della popolazione lavorativa mondiale ma che diventeranno il 75% entro il 2020.

Sono, infatti, i lavoratori il vero driver della digital transformation in azienda. C’è una tendenza, che gli analisti chiamano digital dexterity (si può tradurre in modo approssimativo con “destrezza nell’uso del digitale” – ndr), che si esprime nella maggior attitudine di alcuni individui a utilizzare le tecnologie per il proprio lavoro nel migliore dei modi. Questa attitudine dipende da diversi fattori, dall’inclinazione personale, dal carattere, dalla cultura, e sicuramente i nativi digitali sono più propensi di noi ad abbracciare il digitale in tutti i suoi aspetti. Ma poi ci siamo tutti noi, gli altri, ed è qui che le aziende come la nostra sono in grado di fare la differenza».

Tutto nella nuvola

Secondo una recente ricerca di IDC, le strategie mobile e cloud “first” (incentrate sui paradigmi tecnologici della mobilità e della nuvola) sono sempre più centrali per le aziende: entro il 2019, le organizzazioni investiranno 2100 miliardi di dollari in tecnologie e servizi utili per implementare e gestire la trasformazione digitale. A sostegno di questa ipotesi, anche Gartner conferma che ben il 40% del budget IT quest’anno sarà allocato dalle aziende in tecnologie e servizi cloud.

«La proliferazione delle “nuvole” è frustrante per l’utente oltre che pericolosa – ha spiegato Tatarinov –. Tutto gira in Cloud ormai, le tecnologie IoT, i Big Data, l’intelligenza artificiale, ma anche la sicurezza e i dispositivi mobile. Grazie alle nuove funzionalità di sicurezza di Citrix Workspace, che presentiamo oggi, siamo finalmente in grado di offrire a ogni membro dell’organizzazione la possibilità di muoversi in sicurezza e in modalità fluida tra i diversi ambienti cloud in uso senza dover ridigitare ogni volta le proprie credenziali».

Citrix Secure Digital Workspace, disponibile anche come servizio (SaaS), permette a dipendenti, manager e collaboratori di accedere in modo unificato e sicuro ai dati e ai flussi di lavoro dell’ufficio all’interno di un perimetro che non è più fisico, come avveniva in passato, ma virtuale e software-defined, spiega l’azienda.

La soluzione sfrutta un motore analitico sofisticato per garantire il miglior bilanciamento tra sicurezza, produttività e prestazioni rispetto al contesto in cui si trova il lavoratore – su un treno affollato oppure presso il cliente, all’interno di una sede remota oppure collegato a un hotspot Wi-Fi pubblico –, a garanzia di un’esperienza utente fluida, ma senza mettere in pericolo l’integrità dei dati aziendali.

Il mantra è “anytime, anywhere access” ovvero accesso self-service e ubiquo, in qualsiasi situazione e in sicurezza, alle risorse aziendali o, in altri termini “loved by users, trusted by IT”, quindi che piace agli utenti ma anche al personale dei sistemi informativi. E per utenti non si intendono solo i pendolari o chi opera nell’assistenza sul campo… La suite Workspace, infatti, è pensata per i professionisti delle aziende di oggi, che portano il proprio tablet in un ufficio e lo usano per intervenire direttamente sul database dei clienti.

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