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Apple Watch avvia un trend: l’Internet of Things al polso degli utenti

Le implicazioni meno evidenti dei più recenti annunci da Cupertino, in particolare per quanto riguarda iOS 8, nascondono una potenziale rivoluzione ancora più marcata rispetto ai prodotti che hanno fatto la storia dell’azienda, aprendo la strada alla combinazione di ogni sorgente di dati

Pubblicato il 19 Set 2014

Oltre alla consueta attesa, quasi spasmodica, per la presentazione dei nuovi iPhone, questa volta l’evento Apple era chiamato a rispondere alla grande curiosità legata a una nuova sfida per l’azienda di Cupertino: il debutto nella partita ancora tutta da giocare degli smartwatch. Come ampiamente previsto, l’evento non ha deluso attese e l’Apple Watch alla fine è risultato l’argomento più discusso. Oltre alla novità vera e propria e alle ripercussioni sulle abitudini di molte persone, analogamente a quanto avvenuto in passato per i vari iPod, iPhone e iPad, questo annuncio nell’insieme rivela però una svolta ancora più significativa, anche se a prima vista meno evidente.

Secondo lo spunto proposto da Galen Gruman su InfoWorld, la vera rivoluzione è infatti la nuova versione del sistema operativo mobile di Apple, iOS 8, il cui impatto andrà ben al di là di un semplice nuovo dispositivo. Da questo scaturisce infatti la possibilità di combinare e collegare ogni sorgente dati, dagli usuali tablet e smartphone, fino ai meno appariscenti sistemi di controllo delle automobili, strumenti di automazione vari, braccialetti per fitness e simili, senza naturalmente dimenticare i computer da tavolo e i portatili. In pratica, la discesa in campo nella realtà di tutti i giorni di Internet of Things.

Watch può appunto contribuire a disegnare nuovi centri di attrazione e relativi ecosistemi, unendo tanti pezzi al momento ancora distanti tra loro. Il tutto attraverso la riproposizione in chiave moderna di uno strumento tradizionale come l’orologio, anche se caduto spesso in disuso. Ora, per il dispositivo da polso si aprono nuove prospettive, mantenendo tuttavia almeno parte del proprio fascino originale.

La novità non è tanto il prodotto smartwatch di per sè. I modelli sul mercato sono già diversi, proposti tra gli altri da Lenovo, Motorola e Samsung, tutti realizzati intorno ad Android e dai riscontri ancora modesti. Un errore importante finora è apparso infatti quello di voler “trasferire lo smartphone” al polso degli utenti e non invece di proporre qualcosa di differente. Esattamente quanto mostra invece di voler fare Apple. L’orologio si candida quale complemento allo smartphone, non alternativa. Le funzioni essenziali, connettività a Internet, Gps e buona parte delle App infatti, non sono integrate ma accessibili dall’iPhone via Bluetooth. Al tempo stesso però, integrate sono invece le funzioni tradizionali di cronometro, agenda o registro per le attività fisiche in versione moderna e curate in modo che l’insieme possa risultare facilmente accattivante.

A fianco delle tecnologie di interfaccia più innovative, come quella vocale Siri o i comandi touch, resta il fascino invariato dei comandi manuali, a partire dalla rotella in bella mostra. Una via di mezzo tra vecchio e nuovo capace di mettere gli utenti a proprio agio, ma anche di semplificare l’impiego, più o meno come avvenuto con la ormai storica interfaccia circolare degli iPod che permetteva di fatto di superare l’esigenza di una pulsantiera.

In pratica, ad Apple in questa occasione va riconosciuto il merito di aver saputo sfruttare le abitudini e le caratteristiche legate alle tecnologie analogiche per ottenere il meglio da quelle digitali. Il WatchKit APIs for iOS 8 appare infatti come qualcosa di più che una semplice estensione della App per iPhone, aumentando il valore intrinseco dei nuovi smartphone al di là degli elementi più appariscenti che riguardano processore e display. Con l’evoluzione di iOS 8, per tutti i dispositivi legati a Apple può nascere infatti una interazione a tutto beneficio dell’utente. Sia come soluzioni indipendenti per Watch, per esempio nel caso di check-in in aeroporto o strumenti di pagamento grazie al nuovo servizio Pay, sia soprattutto come punto di ingresso appunto nel mondo di Internet of Things.

Internet è per definizione un grande insieme di informazioni e attività tra loro spesso collegate. Analogamente IoT è un enorme insieme di dati provenienti da sensori, luoghi e attività distribuiti su svariati dispositivi che all’occorrenza sono in grado di comunicare. Apple ha afferrato questo principio di base e ha voluto integrarlo in Watch, al momento la rappresentazione più chiara e utile di questo principio, spesso ancora molto approssimativo dal punto di vista dell’utente finale.

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