Scenari

Alle imprese serve un approccio software-driven e Mobile

Uno studio commissionato da CA Technologies a Oxford Economics mostra un’alta predisposizione ad adottare modelli sempre più dipendenti dai software e a raggiungere elevati livelli di qualità nell’economia delle applicazioni, per battere la concorrenza e sopravvivere nei mercati del futuro. Marco Comastri: «Stiamo assistendo a una specie di darwinismo digitale: le aziende che sopravvivranno saranno non le più forti o le più intelligenti, ma le più propense al cambiamento»

Pubblicato il 17 Giu 2015

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Software ed economia delle applicazioni possono assicurare un vantaggio competitivo in ogni settore. La trasformazione digitale ha cambiato il modo di produrre e di entrare nei mercati e le applicazioni stanno traghettando queste nuovi modelli di business.

Uno studio internazionale, “The Battle for Competitive Advantage in App Economy”, commissionato da CA Technologies a Oxford Economics, ha mostrato un’alta predisposizione delle aziende ad adottare modelli sempre più dipendenti dai software e a raggiungere elevati livelli di qualità nell’economia delle applicazioni per battere la concorrenza e sopravvivere nei mercati del futuro. Presentato a Londra, lo scorso 10 giugno, lo studio è stato condotto tra 200 senior executive che rappresentano diversi settori industriali, dalla produzione al B2B, dal retail ai servizi finanziari, dal real estate alla formazione, provenienti da Nord America, Europa, Asia Pacifica e America latina.

Il 43 per cento degli intervistati ritiene che attuare la trasformazione aziendale, basando il proprio business principalmente sui software, sia una leva importante per ottenere un vantaggio competitivo, e la percentuale sale al 78 per cento se si pensa a un arco di tempo di tre anni. A determinare questo passaggio ci sono alcune aspettative fondamentali, come la maggiore agilità e il time-to-market più rapido (auspicato dal 31 per cento del campione), oltre a miglioramenti nel customer service (29 per cento).

Si nota una grande fiducia negli effetti positivi che l’economia delle applicazioni produrrà nei prossimi anni, in particolare sulla quota di mercato (47 per cento delle risposte), sui tempi di decisione (45 per cento), sullo sviluppo di nuovi prodotti e servizi (42 per cento) e sul time-to-market (39 per cento). Un impatto che, secondo i leader delle aziende, è destinato ad incidere ancora di più nell’arco dei prossimi tre anni. Se il 45 per cento del campione dello studio di Oxford Economics afferma che la trasformazione aziendale verso un modello software-driven è già operativa, il restante 61 per cento, invece, pensa che si concretizzerà nei prossimi tre anni. In generale, si percepisce la volontà di adeguarsi ai nuovi diktat della rivoluzione digitale: il 51 per cento dei manager afferma di aver già compiuto investimenti in nuovi software (mobile app, software gestito tramite API, etc.) negli ultimi tre anni, e l’altra metà del campione intende effettuarli nei prossimi mesi. L’Europa è in testa come volume di investimenti.

La sfida consisterà non soltanto nell’adeguamento dell’infrastruttura IT, ma anche nell’assicurare alti livelli di sicurezza nella gestione e utilizzazione delle applicazioni. Le imprese avranno bisogno di nuove professionalità per guidare la trasformazione aziendale, infatti, il 42 per cento del campione dichiara che uno dei maggiori ostacoli nell’economia delle applicazioni è proprio la mancanza di competenze interne. La tendenza è di portare in-house gran parte dello sviluppo software (50 per cento) e il 47 per cento degli intervistati sta  considerando o ha già in progetto una strategia di M&A per potenziare le capacità di sviluppo applicativo. Tra le nuove competenze richieste ci sono l’esperienza in data science, nello sviluppo e nell’uso della tecnologia API, in DevOps e networking.

«La nostra ricerca – spiega John Reiners, managing editor e thought leadership EMEA di Oxford Economics – rivela alcuni temi fondamentali sui quali verte il percorso verso l’economia delle applicazioni da parte delle aziende. In primo luogo bisogna considerare che il software sta diventando centrale nell’organizzazione e nelle funzioni delle aziende. Inoltre, stiamo assistendo a uno spostamento verso un modello sempre più incentrato sulla relazione con il cliente. Altri temi focali nella ricerca sono la necessità di acquisire nuovi talenti e la costruzione di un vantaggio competitivo, sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie».

Proprio per guadagnare posizioni rispetto ai propri avversari, CA Technologies suggerisce alcune “regole di ingaggio” che emergono dalla ricerca di Oxford Economics. In primo luogo, è necessaria una riorganizzazione aziendale, basata sulla flessibilità e sulla capacità di adeguare rapidamente le proprie scelte. Occorre, inoltre, trarre il massimo vantaggio dall’analisi dei dati: soltanto il 22 per cento del campione dichiara di riuscire a tracciare tutte le informazioni necessarie. I social media offrono una grande opportunità di riscontro immediato della soddisfazione dei clienti e dei partner commerciali, ma bisogna imparare a interpretare i feedback. La quarta regola riguarda la tutela dei dati dei clienti: il 60 per cento dei manager intervistati spende sempre di più nella protezione delle informazioni dei clienti. Nell’economia delle applicazioni risulta fondamentale anche abbattere le barriere tra i vari livelli aziendali: la collaborazione è la parola d’ordine per creare nuove opportunità commerciali. I clienti devono essere posti al centro di ogni operazione: rapidità nelle risposte e impegno nella soddisfazione delle richieste sono azioni prioritarie per tutte le aziende nei prossimi anni. Infine, CA Technologies pone l’accento sulla cultura aziendale che deve adeguarsi alle innovazioni tecnologiche: per circa il 40 per cento dei manager intervistati il principale impedimento all’acquisizione di nuove competenze nello sviluppo software e applicativo è rappresentato da una cultura aziendale non favorevole.

«Stiamo assistendo a una specie di darwinismo digitale – ha commentato Marco Comastri, general manager e presidente EMEA di CA Technologies durante l’evento di Londra – nel quale le aziende che sopravvivranno saranno non le più forti o le più intelligenti, ma le più propense al cambiamento. Bisogna prendere coscienza del fatto che la trasformazione digitale ha cambiato il nostro modo di vivere e le app dominano questo cambiamento. I consumatori, dunque, hanno trasformato le loro aspettative e i loro bisogni. Le aziende devono adeguare la loro struttura su queste mutazioni. Si va sempre più verso un approccio che mette il cliente al centro di ogni funzione aziendale».

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