Come già da qualche anno l’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano dopo qualche mese dal convegno istituzionale di presentazione del Report annuale ha tenuto un evento “sul campo”, in uno dei siti più importanti del Paese dal punto di vista industriale e logistico. Dopo l’Interporto di Bologna nel 2016 e la zona industriale di Padova nel 2017, quest’anno è toccato al CNH Industrial Village di Iveco, presso Torino.
L’evento – alla presenza dei direttori della logistica di molte delle più importanti realtà del Paese – è stato l’occasione per ribadire e aggiornare i responsi del Report 2017, da parte dei responsabili dell’Osservatorio, e di dare voce ad autorevoli “addetti ai lavori” del territorio – tra cui Renzo Sartori, Vice Presidente e Responsabile Rapporti con le Università e i Centri di Ricerca di Assologistica, Giovanni Ossola, Presidente sezione Trasporti dell’Unione Industriale di Torino, Carlo Rafele del Politecnico di Torino, e Mihai Radu Daderlat, Business Director Italy di Iveco.
Più in dettaglio Marco Melacini, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Contract Logistics, ha spiegato che motori a gas naturale (LNG), carrelli con batterie agli ioni di litio, app per tracciare il percorso e l’esito delle consegne, consegne personalizzate, razionalizzazione dei fornitori di servizi logistici, e ripensamento della configurazione del magazzino sono le linee di tendenza più forti nell’evoluzione della logistica verso una dimensione più strategica, green e digitale.
Gli operatori logistici stanno rispondendo positivamente ai cambiamenti in atto nel settore, come le esigenze degli utenti, che richiedono processi sempre più omnicanale e personalizzati, e l’introduzione delle nuove tecnologie, che avviene con tassi di crescita esponenziali. I numeri del Report 2017, con fatturato dei servizi logistici conto terzi (Contract Logistics o Logistica in outsourcing) a 80 miliardi di euro (+1,8% rispetto al 2016), in crescita per il quarto anno, di cui 44,6 miliardi di fatturato dei fornitori di servizi di logistica diretto ai soli clienti, testimoniano lo stato di salute del settore».
Uno dei principali obiettivi della Logistica oggi è la riduzione dell’impatto ambientale e dei consumi energetici, perseguita con innovazioni tecnologiche come per esempio i motori LNG per gli autoarticolati e i carrelli con batterie agli ioni di litio, che combinano vantaggi green, economici e operativi. I primi permettono di ridurre del 90% le emissioni di particolato, del 35% l’emissione di ossidi di azoto e del 10-15% quella di anidride carbonica. Inoltre, grazie ai minori consumi, consentono di ridurre del 20% il costo del carburante. I secondi, invece, permettono di tagliare del 36% i consumi energetici e le emissioni di anidride carbonica, oltre a migliorare l’efficienza grazie alla minore manutenzione richiesta.
L’introduzione di queste soluzioni è spesso accompagnata da una modifica della relazione di outsourcing. La tendenza è passare da un approccio basato sui costi a uno basato sulla qualità del servizio, ridurre il numero di fornitori, allungare la durata dei contratti di collaborazione e puntare su fornitori in grado di supportare il committente in tutti gli aspetti logistici, in un’ottica di terziarizzazione strategica.
Gli interventi hanno evidenziato l’importanza del miglioramento continuo nella relazione tra committente e fornitore, alla cui base vi è una governance del processo logistico che interessa tutti i livelli decisionali, dal livello più operativo a quello più strategico.
Il comportamento sempre più omnicanale dell’utenza e l’esigenza sempre più forte di un servizio personalizzato stanno portando le imprese a migliorare la gestione dell’ultimo miglio, con approcci molto diversi da settore a settore. Si sta diffondendo l’uso di applicazioni per tracciare in tempo reale il percorso delle consegne e conoscerne l’esito, accessibili al mittente, al fornitore di servizi logistici e al destinatario del prodotto. Un’altra innovazione che sta prendendo piede è la personalizzazione della consegna, per esempio attraverso l’invio al destinatario di una fotografia di chi consegnerà il prodotto e l’utilizzo di magliette o gadget brandizzati, per migliorare la riconoscibilità del prodotto e dell’azienda e la sicurezza del cliente.
Infine, l’omnicanalità porta anche alla moltiplicazione di piccoli ordini dai siti di eCommerce, che impongono di ripensare l’organizzazione degli spazi e del lavoro in magazzino – con evoluzioni come la movimentazione delle merci attraversi carrelli automatizzati e l’utilizzo di mezzanini per aumentare lo spazio a disposizione e la velocità di smistamento ed evasione degli ordini – e anche nei punti vendita, sempre più protagonisti della logistica.
Le tendenze della Logistica nel settore AgriFood
L’edizione 2017 dell’Osservatorio ha approfondito in particolare il settore agroalimentare (AgriFood), concentrandosi su 100 imprese dei comparti Olio e Ortofrutta (nel quale ha distinto fra 1°, 2°, 3° e 4° gamma) con un fatturato maggiore di 50 milioni di euro. Dalla ricerca emerge che nel settore l’incidenza della logistica conto terzi è alta, con un grado di terziarizzazione — il rapporto fra il mercato della Contract Logistics nel settore (valore 940 milioni di euro) e il mercato potenziale (1560 milioni) — pari al 60%, contro il 40% di media generale tra tutti i settori. Il comparto olivicolo è il più terziarizzato, con una quota del 78%, mentre l’ortofrutta registra un’incidenza della logistica conto terzi inferiore (56%).
Ancora limitata, invece, la quota di mercato dedicata alla terziarizzazione “strategica”, cioè l’outsourcing di una parte rilevante del processo logistico a un unico fornitore: a fronte di un’incidenza del 20% nell’intero settore logistico e un valore di mercato globale di 9 miliardi di euro nel 2015, l’Agrifood registra un’incidenza della “Strategic Contract Logistics” di appena il 7%, per un valore di mercato di 102 milioni. Lo sviluppo maggiore è nel settore olivicolo (21%), mentre è molto più basso nel comparto ortofrutta (3%), dove soltanto la 2° gamma presenta casi di terziarizzazione strategica (con un’incidenza del 9%).
Complessivamente, il settore Agrifood risulta caratterizzato da una maturità logistica variabile in funzione del segmento analizzato, in cui l’approccio di Strategic Outsourcing risulta decisamente poco diffuso – spiega Elena Tappia, Direttore dell’Osservatorio Contract Logistics -. È necessaria una maggiore consapevolezza del valore dell’outsourcing logistico, che eviti di limitare l’ambito di applicazione al solo trasporto: questa offrirebbe ampie opportunità di crescita per lo sviluppo di una logistica integrata, capace di rafforzare visibilità e tracciabilità lungo tutta la filiera».
Entrando più nel dettaglio delle attività logistiche nell’AgriFood, i trasporti sono quasi completamente terziarizzati; pochissime aziende, infatti, sono dotate di una flotta propria per la movimentazione merci. Per quanto riguarda il magazzino, invece, la maggior parte delle aziende considerate preferisce la gestione in proprio (66%), ma esistono forti differenze tra i segmenti. Se il comparto Olio fa registrare un alto ricorso alla gestione in proprio (85%), il coinvolgimento diretto di cooperative specializzate nella movimentazione della merce risulta rilevante nell’Ortofrutta per la 1° (31%) e la 4° gamma (67%). La 2° gamma (38%) presenta un discreto ricorso sia a cooperative (38%) che a operatori logistici (23%), mentre la 3° gamma è caratterizzata da un basso livello di terziarizzazione delle attività logistiche (13%), che avviene soltanto mediante coinvolgimento di operatori logistici.