Nuove imprese digitali

Mela Works, da Londra all’Italia. “Le aziende hanno bisogno di startup come noi per innovare”

Fondata da tre italiani, la società propone un’app per semplificare la comunicazione del lavoro sul campo e ha da poco ricevuto un finanziamento da 1,5 milioni di euro. Torna nel nostro Paese con un ambizioso piano di crescita, a conferma che un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo riserva anche opportunità da cogliere

Pubblicato il 21 Lug 2020

Stefano D’Angelo

Junior Research, Analyst Osservatorio Startup Intelligence – Politecnico di Milano

Cristina Marengon*

Research Analyst, Osservatorio Startup Intelligence del Politecnico di Milano

mela works

Torna in Italia Mela Works, startup anglosassone ma di origini italiane, che propone una soluzione per digitalizzare “il lavoro sul campo” in impianti e cantieri e per fornire business intelligence alle aziende. La startup, fondata a Londra nel 2016 da Riccardo Chiarelli, Francesco Putignano ed Emanuele Zamponi, ha creato un’app, “Mela” – “incontro” in Sanscrito – che favorisce la collaborazione e la condivisione di informazioni in tempo reale, semplificando la comunicazione con la field force.

Secondo le stime di Mela Works, la soluzione permetterebbe di risparmiare ben 10 ore alla settimana/per persona nella rendicontazione di documenti; ridurrebbe del 50% il numero di contenziosi e ritardi nei pagamenti e del 30% gli errori di manutenzione e i costi di re-working. Mela Works rappresenta dunque uno strumento facilitatore, sia per le corporate che per le piccole medie imprese, che molto spesso sul campo si trovano a dover cooperare condividendo le informazioni necessarie. “Estremizzando, si potrebbe definire la soluzione Mela, come il whatsapp delle imprese: è la colla che unisce tutti gli attori in un unico sistema” dichiara Chiarelli. Durante il periodo di emergenza sanitaria, in pieno lockdown forzato, Mela Works ha chiuso un round di finanziamento in capitale di rischio da 1,5 milioni di euro con il fondo di Venture Capital italo-francese 360 Capital.

Riccardo Chiarelli, Francesco Putignano ed Emanuele Zamponi
Come ha raccontato Riccardo al team dell’Osservatorio Startup Intelligence, alla base del ritorno in Italia della startup vi sono una serie di motivazioni strategiche e di business. Prima tra tutte la volontà di voler crescere e raggiungere una massa critica in Italia, Paese di origine degli startupper e in cui risiedono la maggior parte dei clienti di Mela Works, con l’obiettivo anche, una volta consolidato tale mercato, di espandersi a livello europeo e, successivamente, mondiale. Inoltre, come racconta Chiarelli, “le aziende corporate italiane hanno sempre più bisogno di startup per innovare, e in qualità di startup, vogliamo portare la nostra esperienza”.

Durante il periodo di lockdown forzato, Mela Works ha deciso di aderire fin da subito a “Solidarietà digitale, l’iniziativa promossa dal Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, con supporto tecnico dell’Agenzia per l’Italia Digitale, offrendo gratuitamente la app Mela per un paio di mesi, riscontrando molto interesse. Nonostante l’emergenza sanitaria abbia avuto alcuni impatti negativi sul business della startup, rallentando o bloccando progetti, sono anche emerse nuove opportunità. In primo luogo, numerose aziende italiane, di settori anche molto distanti da quelli a cui tradizionalmente si rivolge Mela Works, hanno contattato la startup per richieste di approfondimento: “ci hanno contattato un ventaglio molto ampio di casi studio, alcuni che non avevamo neanche considerato, come la raccolta rifiuti, la manutenzione dei cimiteri, la costruzione di campi ippici in giro per l’Europa” racconta Riccardo. In secondo luogo, la digitalizzazione “obbligata” indotta dal Covid-19, sembra aver convinto le aziende che è possibile rendere “smart” il lavoro non solo a casa; “molte aziende si stanno rendendo conto che lo smart working non si applica solamente all’ufficio, ma soprattutto ad aziende che hanno attività di servizio, manutenzione e costruzione e anche a chi è sul campo e deve documentare” continua Chiarelli. Infine, la sensazione di Mela Works è che la crisi sanitaria abbia accelerato la diffusione di un’apertura sempre maggiore verso l’adozione di tecnologie cloud, quali la app Mela.

La storia di Mela Works rivela ancora una volta come un periodo di crisi, come quello che stiamo vivendo, possa essere anche un momento di grandi sfide che startup e imprese devono saper cogliere. L’emergenza coronavirus ha aperto infatti nuovi mercati per Mela Works, in un’ottica di “domain redefinition”: “prima eravamo focalizzati sul settore delle costruzioni, delle utilities e manifatturiero, ora ci stiamo rendendo conto che ci possono essere nuovi mercati a cui rivolgerci” conclude Chiarelli.

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