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Supply Chain Fund, 20 milioni di anticipi fatture a un fornitore di CNH. «Credito alternativo per le PMI industriali»

La casertana CMD Costruzioni Motori Diesel cederà al Fondo le fatture emesse per fornire basamenti motori a FPT Industrial (gruppo CNH Industrial) nei prossimi 18 mesi. «Le piccole e medie imprese nelle filiere manifatturiere subiscono tempi di pagamento troppo lunghi. Il Fondo trasforma il loro eccesso di crediti in liquidità», spiega Alberico Potenza, Direttore Generale di Groupama AM Sgr

Pubblicato il 01 Mar 2017

Il Supply Chain Fund, primo FIA (fondo di investimento alternativo) specializzato in acquisti di crediti commerciali dalle PMI, ha annunciato un accordo con CMD Costruzioni Motori Diesel SpA, fornitore casertano di componenti per l’automotive, che prevede la cessione per i prossimi 18 mesi di tutte le fatture emesse da CMD, e relative alla fornitura di basamenti motori F5c, verso FPT Industrial SpA (gruppo CNH Industrial).

Il Fondo stima che tramite quest’accordo anticiperà a CMD volumi di fatturato di circa 20 milioni di euro, che l’azienda potrà impiegare per nuovi investimenti.

Tecnicamente si tratta di un’operazione di factoring diretto in modalità pro solvendo con la garanzia ulteriore del riconoscimento della cessione da parte del debitore finale. In pratica, tutte le fatture emesse da CMD verso FPT Industrial per i prossimi 18 mesi saranno saldate al momento dell’emissione direttamente dal Fondo, in anticipo rispetto ai normali tempi di pagamento contrattualizzati da CMD con FPT.

Quella con CMD è la seconda operazione siglata dal Supply Chain Fund dopo l’acquisto di circa 24 milioni di euro di fatturato e di oltre 4 milioni di anticipo fatture concordati a favore di Fonderia Tacconi, azienda umbra anch’essa attiva nella produzione di componenti meccaniche per il settore auto.

Il Fondo, lanciato in Italia da Groupama Asset Management Sgr, è riservato agli investitori istituzionali italiani, che sottoscrivendone le quote hanno la possibilità di impiegare le proprie disponibilità a sostegno del tessuto produttivo del Paese e dell’economia reale, attraverso un nuovo tipo di asset – i crediti commerciali – svincolata dall’andamento dei mercati finanziari.

L’obiettivo, spiega un comunicato, è proporsi quindi come una nuova frontiera nel sostegno finanziario alle piccole e medie imprese in alternativa al canale bancario, in quanto impiega le somme raccolte appunto presso investitori istituzionali per anticipare alle PMI fornitrici il pagamento delle fatture all’accettazione della merce e al riconoscimento delle fatture. L’azienda committente regola a scadenza le fatture direttamente sui conti del Fondo, assicurando la stabilità finanziaria di tutta la propria filiera di fornitura strategica.

A oggi il Supply Chain Fund ha già raccolto 50 milioni di euro per investimenti a valere su crediti commerciali, per una capacità di finanziamento potenziale di circa 200 milioni annui. L’importo iniziale viene infatti reinvestito 4 volte in un anno, essendo la scadenza media delle fatture di circa 90 giorni.

«Il Supply Chain Fund è il primo strumento per rispondere alle reali esigenze di finanziamento del tessuto imprenditoriale italiano, costituito in prevalenza da piccole e medie imprese, spesso a conduzione familiare, specializzate in produzioni ad alto valore aggiunto per conto di grandi gruppi industriali. Queste imprese subiscono tempi di pagamento troppo lunghi e finiscono per accumulare un eccesso di crediti che crea forti squilibri finanziari e ne rallenta lo sviluppo. L’obiettivo del Fondo è trasformare questo eccesso di crediti in liquidità che le imprese possono investire per crescere e sviluppare il proprio business», spiega nel comunicato Alberico Potenza, Direttore Generale di Groupama AM Sgr. «Le prime due operazioni hanno riguardato il settore automotive, ma l’obiettivo del Supply Chain Fund è finanziare tutte le principali filiere italiane: automotive, tessile, farmaceutica, difesa, meccanica di precisione, calzaturiera, alimentare».

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