Normative

Giustizia digitale, il Ministro Orlando: normativa completa entro l’anno

A Londra il Guardasigilli ha rassicurato i professionisti della Law Society sulle riforme intraprese nel Belpaese in materia di Processo Civile. Obiettivo: sbloccare gli investimenti esteri scoraggiati dalle lentezza della giustizia italiana

Pubblicato il 28 Ago 2015

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Andrea Orlando, Ministro della Giustizia

La digitalizzazione della giustizia sarà portata a compimento nel suo iter parlamentare entro il 31 dicembre 2015. Ad assicurarlo davanti alla comunità dei consulenti legali di banche d’affari e fondi di investimento internazionali della Law Society – una delle grandi organizzazioni volta a dare informazioni su organizzazioni o persone che forniscono servizi legali in Inghilterra e Galles – è stato il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, durante la visita a Londra in cui ha presentato le riforme relative al Processo Civile a tutela degli investitori esteri. Da qui il potenziamento dell’azione del tribunale delle imprese. «Un passo in tal senso – sottolinea Orlando – è inserito nella riforma organica della giustizia civile. Se fino a ora abbiamo adottato una terapia d’urto, adesso è necessario un cambio fisiologico che dovrà passare per la specializzazione dei giudici su imprese da un lato, famiglie e individui dall’altro. Prevedo che l’approvazione finale della riforma possa avvenire entro la fine del 2015, tempi parlamentari permettendo anche prima».

Nel corso del suo intervento il Ministro ha posto molta enfasi sui risultati ottenuti con il Processo Civile Telematico, che a fronte di oltre 13 milioni atti digitali consegnati ha comportato un risparmio stimato nell’ordine dei 48 milioni di euro. Inoltre la digitalizzazione della documentazione cartacea comporta risparmi in termini di costi, consumi di carta e tempo degli operatori che si occupano delle pratiche; la trasparenza delle informazioni e l’accessibilità ai file digitali 24 ore su 24 tramite apposita smart card di accredito al portale della giustizia; la riduzione del tempo impiegato per le attività front office; l’adozione di processi di lavoro più effienti.

Un altro aspetto toccato da Orlando è stato quello dei Digital payment order. Le statistiche raccolte dimostrano, nell’arco di un anno, un abbattimento dei tempi per il Tribunale di Roma del 54%, Milano del 52%, Napoli del 41%, Catania del 32% e Ancona del 26%, a testimonianza del fatto che conviene investire nelle zone ad alta densità urbana caratterizzate da un maggiore velocità nel disbrigo delle pratiche burocratiche rispetto alle altre sedi decentrate.

La visita di Orlando ha restituito un primo segnale positivo agli investitori londinesi, dopo aver rassicurato recentemente anche Francoforte e New York. Infatti questo era uno dei punti chiave della sua visita, dal momento che all’estero si guarda ancora con sospetto e sfiducia la giustizia italiana, considerata un ostacolo per le imprese, a causa degli arretrati, delle lungaggini e dei costi dei processi. E per ribadire che l’Italia sta lavorando in questa direzione, lo stesso Ministro ha dichiarato in un’intervista al Financial Times: «Sappiamo che chi entra in contatto con un sistema come quello italiano può essere spaventato e spinto a scappare. Ma possono stare tranquilli, ci sono tribunali che possono assicurare tempi più rapidi della media», grazie a una “corsia preferenziale” per le aziende internazionali.

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