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Black Friday Cyber Monday 2025: perché per le aziende italiane non è (più) una corsa agli sconti, ma una prova di strategia



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Dalla corsa allo sconto alla prova di maturità: il BFCM come test della solidità dei brand. Dati, AI e unified commerce sono le nuove fondamenta del retail

Pubblicato il 27 nov 2025

Paolo Picazio

Country Manager per l’Italia di Shopify



Black Friday Cyber Monday 2025

Il Black Friday non è più un singolo giorno né un semplice momento promozionale. È diventato un termometro della maturità digitale delle aziende, del loro rapporto con i clienti e dell’evoluzione del comportamento dei consumatori.

Secondo l’Holiday Retail Report 2025 di Shopify, gli italiani entrano nella peak season degli acquisti con un mix di prudenza e fiducia: la spesa media prevista si attesta a 185 euro, segnando un -15% rispetto al 2024, mentre quasi la metà (44%) ha già stabilito un budget preciso.

Dai dati si evince come il consumatore del 2025 sia più attento, selettivo e meno impulsivo. Cerca valore, qualità e trasparenza, spende meno istintivamente, confronta di più e valuta alternative in base a esperienza e fiducia. E, soprattutto, pretende esperienze senza frizioni.

Il Black Friday, in questo scenario, non è più una “corsa allo sconto”, ma diventa una prova di strategia. La differenza non la fa “quanto si sconta”, ma quanto un brand riesce a essere rilevante e coerente in ogni interazione. Le aziende, quindi, non possono più pensare al Black Friday come a una parentesi straordinaria: è un vero banco di prova della solidità del proprio modello operativo.

Dall’online all’offline. L’esperienza non è un canale: è un continuum

Le persone non distinguono più tra online e offline, e non lo faranno più. Scoprono un prodotto su un social, lo provano in negozio, chiedono consigli in chat, lo acquistano dall’ecommerce. Oppure fanno l’esatto contrario: iniziano online, finiscono offline e tornano online per il post-vendita. Tutto accade nello stesso flusso naturale.

Il dato è inequivocabile: secondo il report di Shopify, l’80% dei consumatori italiani scopre nuovi prodotti combinando canali fisici e digitali (dato in crescita rispetto al 74% del 2024). Significa che la coerenza diventa il vero terreno competitivo: prezzo, disponibilità, servizio e customer data devono essere identici ovunque.

È proprio qui che molte aziende italiane incontrano i primi colli di bottiglia: sistemi separati, processi da ottimizzare, integrazioni manuali, team costretti a rincorrere anomalie invece di generare valore. Per il cliente, un brand è una singola entità. Per l’azienda, spesso è ancora un mosaico di canali che non si parlano.

E c’è un dato che dovrebbe far riflettere qualsiasi retailer: nell’ultimo anno il 46% degli italiani ha abbandonato un acquisto a causa di un checkout lento o complicato.

Il problema non è il canale: è l’incoerenza tra i canali. E il Black Friday è il momento dell’anno in cui tutto questo, nel bene o nel male, emerge in modo più evidente.

Efficienza non è tagliare: è liberare risorse per crescere

Nel 2025, efficienza non significa “ridurre costi”, ma liberare tempo, energie e risorse per far crescere il business. Con costi operativi e di acquisizione in aumento, margini sotto pressione e aspettative dei consumatori sempre più elevate, le aziende che crescono non sono quelle che aggiungono complessità, ma quelle che la eliminano.

Shopify lo vede ogni giorno: passare da un ecosistema frammentato a un’unica piattaforma permette ai team di smettere di rincorrere problemi tecnici e iniziare a costruire strategie: contenuti, community, prodotto, nuove esperienze.

Con il Black Friday questa differenza è ancora più visibile: chi è strutturato regge i picchi con controllo, velocità e qualità del servizio, mentre chi non lo è, entra nel vortice del “fixing”, con sistemi che non si parlano e processi che si inceppano proprio nel momento più critico dell’anno.

Insomma, l’efficienza oggi non è tecnica, ma una leva competitiva.

AI: da buzzword a infrastruttura operativa

Stiamo assistendo a una trasformazione particolarmente significativa: l’intelligenza artificiale sta diventando un elemento sempre più centrale nelle operazioni retail, andando oltre il semplice ruolo di supporto digitale e diventando una componente chiave che sta progressivamente ridefinendo i processi.

I dati dell’Holiday Retail Report di Shopify sono chiari:

  • il 66% dei consumatori italiani userà strumenti AI per cercare offerte o scoprire prodotti.
  • l’83% delle aziende ha già investito o investirà in AI per migliorare l’esperienza d’acquisto.

Eppure, nonostante l’avanzata dell’AI, cresce in parallelo il peso della relazione umana: il 74% degli italiani ritiene ancora importante “comprare da una persona”, un dato in forte aumento rispetto al 55% dello scorso anno.

Questi numeri raccontano una verità semplice: la tecnologia vince quando amplifica, non quando sostituisce, la relazione umana.

Nel 2025 l’AI non è più un progetto sperimentale, né un accessorio da aggiungere alla fine. È un muscolo operativo che consente alle aziende di:

  • prendere decisioni più rapide grazie a dati real-time;
  • creare contenuti, campagne e asset in modo più veloce;
  • migliorare conversioni con raccomandazioni rilevanti;
  • liberare tempo prezioso per venditori, store manager e team marketing.

E non è una questione di “quanta AI” un brand utilizza, ma dove la integra. L’AI dà il massimo quando è parte del core del business, non un plugin, e quando potenzia ciò che rende un brand unico: la relazione, la fiducia, il servizio.

Cosa distingue le aziende che crescono nel BFCM 2025

In sintesi, il Black Friday resta una straordinaria opportunità. Non solo per i volumi – che sempre più si distribuiscono su un periodo più ampio – quanto per la capacità di confermare o ribaltare la percezione che le persone hanno di un brand. È un momento che amplifica tutto: ciò che funziona si moltiplica, ciò che non regge collassa rapidamente.

Da qui, si capisce quali aziende avranno costruito basi solide e quali no. In particolare, quelle che sapranno:

Offrire esperienze fluide e senza frizioni

Semplificare la navigazione mobile, rendere il checkout immediato, accelerare spedizioni e resi: non sono più “vantaggi competitivi”, sono il minimo indispensabile. Ogni attrito è una conversione persa.

Usare l’AI per aumentare efficienza e personalizzazione

L’obiettivo non è “fare più cose”, ma fare meglio: più velocemente, con meno risorse e con maggiore precisione. L’AI diventa il modo per liberare tempo ai team, migliorare margini e offrire esperienze realmente su misura.

Essere un unico brand, ovunque

Store, ecommerce, social commerce, customer care, post-vendita: tutto deve parlare la stessa lingua. I consumatori vivono l’esperienza come un flusso unico e continuo: non è un caso se il report di Shopify ha rilevato che l’80% dei consumatori italiani scopre nuovi prodotti combinando canali fisici e digitali.

Quando le aziende operano con sistemi separati, è qui che emergono i colli di bottiglia: pricing incoerente, stock disallineati, customer data frammentati, promozioni che si comportano in modo diverso sui diversi touchpoint.

Unified commerce + fiducia: la formula che definisce i nuovi standard del commercio

In conclusione, il Black Friday Cyber Monday resta uno dei momenti più importanti dell’anno, non tanto perché genera traffico, ma perché rivela la verità sulla maturità dei brand.

Le aziende che emergeranno nel 2025 saranno quelle capaci di trasformare questo periodo in un esercizio di coerenza, efficienza e relazione.

Ed è qui che entra in gioco l’unified commerce: un modello di business che permette di orchestrare prodotti, dati, contenuti, AI e persone dentro un unico sistema.

In un anno in cui i consumatori sono più attenti, più esigenti e più selettivi, l’unified commerce non è un vantaggio: è la condizione per costruire fiducia, nonché l’asset più prezioso nel retail di oggi.

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