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Vendite a gonfie vele per i server hi-end di Oracle

I sistemi Unix frutto dell’acquisizione di Sun del 2010 raccolgono il consenso dei clienti, anche in Italia. Derba: «È una storia di successo, considerato il contesto di mercato. I concorrenti sostenevano che non saremmo andati lontano».

Pubblicato il 16 Apr 2014

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Mario Derba, Sales Vice President Systems South Europe Oracle

Oracle avanza nell’hardware. I sistemi Sparc-Solaris, eredità dell’acquisizione di Sun del 2010, stanno conquistando quote di mercato in Europa, Italia inclusa. «È una storia di successo, considerato il contesto di mercato», dice Mario Derba, Sales Vice President Systems South Europe Oracle, che spiega: «Dopo l’acquisizione di Sun abbiamo sviluppato una roadmap a 5 anni, cosa anomala nel mercato, con investimenti pari a 1-1,5 miliardi di dollari all’anno, ottenendo un raddoppio di prestazioni ogni due anni. I concorrenti sostenevano che non saremmo andati lontano, invece continuiamo a crescere sia in termini di revenues sia di ordini acquisiti, con punte del 30% nei sistemi ingegnerizzati (fra cui Exadata e Sparc SuperClusters, che incorporano server e storage in un’unica macchina pronta all’uso-ndr)». Il dato si riferisce alle vendite a livello mondiale nel terzo trimestre dell’anno fiscale 2014, ovvero dicembre-febbraio, mentre la crescita riportata nel trimestre per tutto l’hardware è dell’8%. L’Europa e in particolare l’Italia non sono da meno. «La difficoltà aguzza l’ingegno – chiosa il manager – e i clienti italiani stanno abbracciando i nuovi trend dell’IT».

In dettaglio, sono 10mila i sistemi ingegnerizzati già installati presso i clienti, di cui 200 nel nostro Paese, fra cui molte banche ma anche aziende dell’industria. Alcune referenze sono Poste Mobile, Autostrade, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Tre, Fastweb, Vodafone, Telecom Italia, Beretta e Coop.

Va detto, però, che il successo delle vendite non è bastato, cifre alla mano, a contrastare il calo della marginalità dell’hardware e il consolidamento del mercato, e questi fattori, come ammette Derba, «hanno portato comunque a snellire in modo importante la struttura HW».

I driver degli Oracle System

Cosa spinge le vendite dei server Solaris? Le maggiori performance necessarie a gestire i fenomeni che sono già diventati acronimo: SMAC, ovvero Social, Mobile, Analytics e Cloud. «Queste 4 forze stanno chiedendo potenza elevata che si riesce a erogare solo con architetture innovative, ottenute grazie al “software in silicon”», spiega Derba. Il punto di forza dei sistemi Oracle è infatti quello di incorporare sempre più il software nell’hardware alleggerendo gli applicativi: è questa la strada su cui procede la ricerca e sviluppo della casa americana, che sta continuando a investire sui sistemi Sparc e sul sistema operativo Solaris, come ribadito dalla nuova roadmap di sviluppo recentemente presentata, che arriva al 2020. In particolare, il 29 aprile prossimo verrà annunciata la disponibilità della versione 11.2 di Solaris.

Lo stesso impegno per l’innovazione dei server Unix è confermato anche per lo storage, un segmento dove Oracle ha un ruolo marginale ma in crescita, in particolare per i Nas.

Emanuele Ratti, Country Leader Systems di Oracle Italia

Le peculiarità del mercato italiano

«Il mercato italiano è molto vivace e stanno nascendo progetti straordinari», dice Emanuele Ratti, nuovo Country Leader Systems di Oracle Italia, che cita come esempio il caso di Ubi Banca, che ha avviato un percorso di trasformazione del business in chiave digitale particolarmente innovativo, scegliendo Oracle come partner sia per l’infrastruttura che per il middleware e le applicazioni. Il manager ha sottolineato che progetti come questo richiedono un approccio al cliente diverso rispetto al passato, e Oracle si sta attrezzando, con programmi ad hoc che aiutano la forza vendita ad adottare un approccio sempre più consulenziale.

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