Marketing aziendale

Oltre il passatempo, il social network diventa strumento di marketing

Accantonando i timori di affrontare a viso aperto tutti gli utenti e le potenziali critiche, il caso EMP insegna come sia possibile ricavare vantaggi da una strategia di marketing che non ha paura a sfruttare canali come Facebook e ottenere una forte personalizzazione nell’offerta

Pubblicato il 26 Lug 2014

Oltre il passatempo, il social network diventa strumento di marketing

Prima ancora di entrare in dettagli quali le caratteristiche di un prodotto, le modalità di consegna e naturalmente il prezzo, per riuscire a vendere online con successo è fondamentale riuscire a rispettare alcune regole, non necessariamente scontate e soprattutto non sempre prese nella dovuta considerazione. Da qui all’insuccesso attribuito erroneamente ai tanti difetti del Web il passo è breve. Eppure, una strategia di successo nell’e-commerce è tutt’altro che complicata. “Se gestito bene, il Web rappresenta una grande potenzialità per un’azienda – afferma Alberto Gaglio, Country Manager di EMP Italia -. Altrimenti, si fa in fretta a impressionare gli utenti in modo negativo e a bruciare tempo, opportunità e investimenti”.

Il caso in questione, per quanto di nicchia e rivolto essenzialmente a un’utenza consumer, per di più legato all’emotività, offre comunque spunti decisamente interessanti per chi non ha paura ad affrontare la Rete a viso aperto. «Per quanto ci riguarda, siamo il la filiale di un Gruppo tedesco che si rivolge agli appassionati di musica heavy metal e rock – spiega Gaglio -. Parliamo però di oltre 2,5 milioni di clienti, grazie a scelte ben precise e la disponibilità di seguire un approccio alternativo».

Per crescere in fretta, certamente il Web è la strada migliore. A condizione però di non avere la presunzione di imporre la propria strategia, ma sapersi adattare e sfruttare le occasioni che si presentano. «Se solo pochi anni fa il marketing online era sinonimo di Google AdWords, oggi è cambiato tutto – sottolinea Gaglio -. Gli strumenti sono molteplici, come i siti di comparazione prezzi, recensione e soprattutto i social network».

Invece di quella perdita di tempo e opportunità molto orientata al mondo consumer, come viene spesso giudicata frettolosamente, con una strategia aperta questa strada può rivelarsi vincente anche in ambito aziendale. «Una prima importante considerazione è che in luoghi come Facebook le persone hanno un profilo, mentre i commenti anonimi spesso favoriscono aggressività ed espressioni di disappunto molto forti. Riuscire ad attirare il cliente e a dialogare, significa avere a disposizione una storia, poter contare su rapporti più moderati nei toni e così comunicare diventa più facile».

Da questo scaturisce un importante patrimonio in tema di marketing, una profilazione affidabile e dettagliata degli utenti, a condizione di mantenere un rapporto continuo. «Se viene presentato il problema bisogna fornire risposte veloci e precise. Come il cliente, anche noi, io per primo, dobbiamo metterci la faccia. Anche se siamo parte di una multinazionale, vogliamo offrire un’immagine umana e alla fine è così che si ottengono i riscontri più affidabili».

Punto debole di tante campagne di marketing, è ricavare recensioni, riscontri e valutazioni affidabili. La soluzione però, non è univoca. «In Germania si è proposto un concorso legato ai commenti sui prodotti – riprende Gaglio -. In Italia invece c’è meno elasticità e così abbiamo preferito una newsletter dove io personalmente chiedo di dedicarci qualche minuto. In questo modo, la gente sa esattamente a chi rivolgere eventuali riscontri negativi, per me molto più utili di quelli positivi».

Vendere prodotti di nicchia come in questo caso, a volte definiti a ragione veri e propri sogni, è molto più delicato che vendere ad aziende. «La trasparenza paga sempre, a qualunque livello. Ho avuto esperienze precedenti anche in ambito business e mi sento di raccomandare a tutti la massima trasparenza, perchè prima o poi le bugie hanno le gambe corte. Essere chiari però, implica comunicazione con strategie mirate, a seconda del cliente finale».

Un altro passo in avanti rispetto a tante strategie consolidate nella vendita diretta è importante anche a livello organizzativo. «Il sistema della distribuzione è cambiato. Se una volta era il distributore a scegliere il prodotto, oggi comanda il cliente. Un prodotto deve essere proposto per intero, senza limiti o censure, perchè altrimenti il cliente va a cercarselo su Internet invece del negozio o presso un rivenditore. Credo sia molto importante che il prodotto arrivi comunque sul mercato e il destino sia decretato dall’utente».

Soprattutto, quando si parla di aziende, è necessaria superare una paura. «Non bisogna aver timore di condividere informazioni riservate. Restare titubanti, significa perdere competitività. Proprio grazie al fatto di aver comunicato problemi via Facebook, abbiamo consolidato i rapporti con i nostri clienti. Bisogna però essere pronti a sopportare i maggiori carichi di lavoro per rispondere a tutti».

Un catalogo ricco, prezzi invitanti o condizioni vantaggiose non son quindi necessariamente le chiavi del successo come poteva sembrare pochi anni fa. Oggi l’e-commerce ha imboccato una strada diversa. «Comprare, modificare o cancellare commenti non serve a niente – conclude Gaglio-. La vera potenzialità è chiedere di collegare il profilo utente a Facebook e presentare pagine personalizzate. Come se di fronte a un catalogo cartaceo, fosse possibile andare direttamente alle pagine interessanti senza doverlo sfogliare tutto».

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