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Amazon e la logistica, in Cina prove di concorrenza a UPS, FedEx e DHL

Il colosso dell’eCommerce ha lanciato nel paese asiatico Logistics+, pacchetto di servizi rivolto a tutti i retailer locali, anche se non vendono sulla sua piattaforma. Un modo per entrare in forze sul mercato cinese, spiega il Financial Times, ma anche, come insegna il caso Amazon Web Services, un possibile passo per proporsi come operatore 3PL globale

Pubblicato il 17 Mag 2017

amazon cina

Amazon ha lanciato un programma in Cina che in prospettiva potrebbe far giocare al colosso dell’eCommerce un ruolo da operatore 3PL (Third Party Logistics Service Provider) nel mercato dei servizi di consegna a valore aggiunto (che vale 8000 miliardi di dollari), in concorrenza diretta con i maggiori specialisti del settore, tra cui UPS, FedEx e DHL. Lo sostiene il Financial Times in un articolo dedicato appunto al pacchetto Amazon Logistics+, che da qualche mese rende disponibili servizi di trasporto via mare, terra e aria in tutto il mondo a qualsiasi operatore retail cinese, anche se non è un venditore sul marketplace Amazon.

Amazon in effetti è già una potenza nella logistica: secondo il FT, un dollaro su 6 del suo fatturato proviene dai servizi logistici (stoccaggio e consegna) che offre ai merchant che vendono attraverso la sua piattaforma online. Negli USA e in altri Paesi ha flotte proprietarie di aerei cargo e di TIR. La novità di Logistics+ è che Amazon si propone come operatore logistico a tutti gli effetti sul mercato – anche se per ora solo in Cina – e non solo come operatore “captive” per i suoi clienti merchant. Inoltre con Logistics+, Amazon va a prendersi i prodotti direttamente dai merchant, mentre nel suo modello tradizionale sono questi ultimi che devono trasportare i propri prodotti ai centri di distribuzione Amazon.

L’articolo ricorda che l’azienda di Jeff Bezos ha già fatto un “cambio di marcia” del genere nel campo dei servizi cloud infrastrutturali, dove è partita da una capacità creata per le proprie esigenze di elaborazione e storage informativo, e ora ha un business – AWS, Amazon Web Services – che è leader indiscusso nel mercato Cloud e fattura 12 miliardi di dollari.

Logistics+ – che si è ampliato ultimamente a comprendere servizi di sdoganamento, packaging, stoccaggio e movimentaziones – sarebbe anche un modo per Amazon per entrare in forze sul mercato cinese, visto che affrontare direttamente i colossi locali Alibaba e JD.com sul “core business” dell’eCommerce è un’impresa estremamente complicata. Ma nel campo della logistica un player con fortissimo know-how tecnologico non c’è (Alibaba non ha un’infrastruttura proprietaria di stoccaggio e trasporto), e qui Amazon può fare la differenza, grazie alla sua indubbia capacità di far leva su software e automazione per guadagnare vantaggi competitivi.

Secondo quanto riporta il FT, attualmente Amazon importa per mare in USA circa 350 container alla settimana per proprio conto, e 10-15 per conto di clienti. Logistics+ – che è iniziato da circa sei mesi – è quindi ancora un business embrionale, che sta cercando di conquistare merchant cinesi medio-piccoli offrendo accesso immediato al mercato USA, e basse tariffe di trasporto (soprattutto via oceano): Amazon intende fare margine attraverso i servizi a valore aggiunto complementari al puro trasporto.

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