Gestione del rischio

Assiteca premia le migliori politiche di risk management

Il tema scelto per la settima edizione della manifestazione è “Innovazione digitale: storie di successo”, con una ricerca realizzata dagli Osservatori del Politecnico di Milano. Ecco l’elenco delle aziende vincitrici e i risultati dell’indagine

Pubblicato il 31 Gen 2017

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La Digital Transformation, si sa, non rappresenta solo una grande opportunità per le imprese italiane, ma è anche un’importante occasione per ampliare gli orizzonti della discussione su un tema sempre più urgente: la cybersecurity. Per questo, dal 2010 Assiteca, tra i principali broker assicurativi indipendenti del Paese, segnala le aziende che praticano le migliori politiche di risk management attraverso un premio annuale dedicato a “La Gestione del Rischio nelle Imprese italiane”. Il tema scelto per la settima edizione è “Innovazione Digitale: storie di successo”, ed è stato sviluppato attraverso un’indagine a cura degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, svolta su 237 aziende distribuite su tutto il territorio nazionale. In base ai questionari e alle candidature raccolte, il Comitato Tecnico Scientifico ha definito il ranking delle aziende più virtuose, scegliendo prima le 26 finaliste e infine le aziende vincitrici (disponibili in fondo alla pagina).

La ricerca del Politecnico ha messo in evidenza che il 95% delle aziende analizzate ritiene l’innovazione digitale un fattore rilevante. Nella maggioranza dei casi, il 40% delle organizzazione coinvolte è un driver per migliorare efficacia ed efficienza dei processi; ben il 37% dei casi la considera un fattore imprescindibile per lo sviluppo futuro del business; il 18% pensa che sia importante per non perdere competitività. Solamente il 5% del campione ritiene l’innovazione digitale non prioritaria. Tuttavia, la percezione del ruolo di questa trasformazione cambia in base alla dimensione aziendale: per le imprese con oltre 250 dipendenti sale dal 37% al 51% la quota di chi la ritiene un fattore imprescindibile per il futuro, solo il 2% non ne vede la rilevanza. Per le imprese tra 50 e 100 dipendenti raddoppia la percentuale di chi è mosso dalla concorrenza e dal timore di perdere quote di mercato: le imprese più piccole sembrerebbero più mosse dal timore della digital disruption che dall’opportunità della digital transformation.

Rispetto al budget dedicato a questo capitolo, meno di un’azienda su quattro investe più dell’1% del fatturato in ICT, solo il 3% investe oltre il 5%, mentre il 69% investe meno dell’1% e addirittura il 7% delle imprese non ha effettuato nell’ultimo anno alcun investimento in tecnologie digitali. La media complessiva è pari all’1,1%. La proporzione tra budget investito in ICT e fatturato cresce con l’aumentare della dimensione aziendale: considerando solo le aziende con più di 250 dipendenti, la media degli investimenti ICT sui ricavi è del 2,3%.

Secondo la ricerca, un fattore critico di successo nei progetti di innovazione digitale è la definizione di accurati modelli di governance. Dall’indagine emerge che, non sempre, l’attenzione al digitale si è già tradotta nella creazione di ruoli e strutture organizzative dedicate alla gestione delle strategie di digital transformation. Solo nel 14% dei casi è stata creata un’unità responsabile dei progetti di innovazione. In più, in molte realtà non vi è una chiara strutturazione dei ruoli e delle attività: nel 18% delle aziende analizzate la gestione non è strutturata e occasionale e nel 4% le diverse unità organizzative si muovono con autonomia, senza un presidio centralizzato.

Infine, il tema della sicurezza. Ben il 67% delle aziende intervistate ha introdotto sistemi di information security. Circa otto aziende su 10 hanno inoltre sviluppato policy e procedure per proteggere la rete aziendale e le relative risorse da accessi non autorizzati, furti, modifiche o interruzioni di servizio, oltre a sistemi volti a garantire la protezione e la gestione dei dati nell’intero ciclo di vita. Ancora poco diffusi, invece, i sistemi di sicurezza legati ai nuovi trend tecnologici: mobile, Cloud e Big data. Tra i timori percepiti dalle imprese la perdita di dati sensibili è al primo posto (3/4 delle aziende), al secondo i possibili attacchi informatici (72%) e quindi i danni reputazionali (61%). Ancora poco frequente però la copertura assicurativa di questi rischi: quattro aziende su cinque non possiedono coperture dal rischio cyber. Il 36% del campione non considera rilevante il problema, il 22% ritiene il settore cyber insurance ancora immaturo, mentre un altro 22% sta valutando delle coperture per il prossimo futuro. Solo un’azienda su 5 ha adottato delle coperture, ma sono per la stragrande maggioranza polizze generiche che coprono indirettamente anche i rischi informatici.

A dimostrazione che l’approccio alla gestione della sicurezza informatica sia ancora tattico e non strategico oltre quattro aziende su 10 non conoscono le implicazioni del nuovo regolamento europeo in tema di privacy (GDPR) e, tra queste, oltre la metà afferma di non conoscerlo affatto. Ma, soprattutto, tre aziende su quattro non hanno ancora istituito alcun ruolo specifico dedicato alla gestione della sicurezza informatica.

«Siamo orgogliosi attraverso il nostro Premio di richiamare ogni anno l’attenzione sui temi del Risk Management», commenta Luciano Lucca, Presidente di Assiteca. «Quest’anno abbiamo scelto un tema di grande attenzione, quello della digital innovation, che abbiamo voluto approfondire anche dal punto di vista della sicurezza informatica, sempre più presente nell’ambito dei rischi aziendali. Siamo felici di aver portato alla luce con l’indagine e le premiazioni tante eccellenze nazionali, distribuite su tutto il territorio e speriamo che la ricerca condotta dal Politecnico in funzione del Premio possa dare un contributo alla riflessione, ma anche uno slancio e all’azione».

I VINCITORI DEL PREMIO

BUSINESS INTELLIGENCE, BIG DATA E ANALYTICS

Categoria Grandi Imprese/Nord:

Bosch Rexroth S.p.A. (Cernusco sul Naviglio – MI) – soluzioni e servizi per applicazioni industriali e mobili

Categoria Grandi Imprese/Centro Sud:

Natuzzi S.p.A. (Santeramo in Colle – BA) – produzione e vendita di divani, poltrone e mobili

SOLUZIONI MOBILE

Categoria Grandi Imprese:

Madi Ventura S.p.A. (Genova) – commercio all’ingrosso e lavorazione frutta secca

Categoria Piccole e Medie Imprese:

Futura S.p.A. (Capannori – LU) – soluzioni innovative per il tissue converting

E-COMMERCE, MOBILE COMMERCE, MOBILE PAYMENT

Categoria Grandi Imprese:

Banca Mediolanum S.p.A. (Basiglio – MI) – finanza

SMART MANUFACTURING/INDUSTRIA 4.0

Categoria Grandi Imprese:

Gruppo Fontana (Veduggio con Colzano – MB) – produzione bulloneria

Categoria Piccole e Medie Imprese/Nord:

Meccanostampi S.r.l. (Limana – BL) – costruzione di stampi e stampaggio di materie plastiche

Categoria Piccole e Medie Imprese/Centro Sud:

MV Line S.p.A. (Acquaviva delle Fonti – BA) – produzione di zanzariere, sistemi filtranti e oscuranti

DIGITAL TRANSFORMATION

Categoria Grandi Imprese:

Fater S.p.A. (Pescara) – produzione assorbenti igienici e prodotti per la pulizia della casa

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