Analisi

Il valore economico del Bring Your Own Device

Una disamina degli elementi di costo da considerare quando si valuta l’introduzione del BYOD in azienda: sia diretti, come l’infrastruttura IT, la formazione o la connettività, sia indiretti, come il tempo speso dai dipendenti a risolvere i problemi legati all’utilizzo. Secondo un’analisi di Gartner, non sempre il risparmio è assicurato

Pubblicato il 01 Dic 2014

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Christian Mondini – Senior Advisor Osservatorio Mobile Enterprise

Il paradigma Bring Your Own Device, che permette ai dipendenti di utilizzare i propri dispositivi personali per svolgere attività lavorative, rappresenta uno dei principali trend della Mobility in ambito Business: sono sempre meno le organizzazioni, a prescindere dalla dimensione, che non stanno pensando seriamente “se” (e, soprattutto, “come”) introdurlo al proprio interno.

Ma quali sono i veri benefici economici di questo paradigma? Secondo Federica Troni, Research Director di Gartner, l’introduzione del BYOD non sempre comporta un risparmio complessivo nei costi IT delle organizzazioni.

Nel valutare i benefici economici derivanti dall’introduzione di un programma di BYOD bisogna considerare diversi elementi di costo. Da un lato troviamo quelli aziendali diretti, che comprendono il costo dell’infrastruttura IT per abilitare l’utilizzo business dei dispositivi personali dei dipendenti, i costi amministrativi e di formazione (sia del personale IT sia dei dipendenti), la connettività (voce e dati) e il costo del personale; quest’ultima voce include anche contributi e rimborsi, che l’84% degli utenti ritiene “naturale” ricevere dalle organizzazioni a fronte dell’utilizzo del proprio dispositivo personale per attività di business.

Oltre a questi elementi, bisogna valutare anche una serie di costi indiretti, principalmente legati all’utente finale (definiti “end user costs”), che comprendono, per esempio, il tempo speso dai dipendenti a risolvere i problemi legati all’utilizzo dei propri dispositivi (tempo che, di conseguenza, non può essere utilizzato per svolgere attività lavorative).

Secondo Gartner, considerando tutti questi elementi emergono situazioni diverse in base ai dispositivi oggetto dei programmi Bring Your Own (BYO). Ad esempio, per gli Smartphone il costo sostenuto dalle organizzazioni per gestire device aziendali o personali è pressoché identico: questo dipende dalla presenza di rimborsi e contributi economici erogati all’utente finale, che “azzerano” la riduzione dei costi di connettività di cui beneficia l’azienda. Discorso diverso per i Tablet, in cui i costi aziendali per gestire i dispositivi dei dipendenti sono inferiori rispetto alla gestione dei dispositivi aziendali. Se si considerano i soli costi diretti questa riduzione è pari al 28% (legata principalmente alla diminuzione dei costi di gestione IT), mentre includendo anche gli “end user cost” si ha un risparmio del 9%. Da ultimo, anche considerando i Notebook si ha un risparmio nei costi diretti (seppur limitato – pari al 4%), derivante da una riduzione dei costi IT (sia operativi sia legati alle infrastrutture).

Oltre alla tipologia di dispositivo coinvolto nei programmi BYO, è necessario anche considerare gli impatti che gli altri elementi della mobility, identificando le applicazioni che verranno fruite attraverso i dispositivi personali e le modalità di gestione della sicurezza di App e dati aziendali. Ad esempio, la decisione di introdurre infrastrutture di Server Based Computing, Virtual Desktop Interface e Desktop as a Service possono far lievitare (anche significativamente) i costi IT, aumentando di conseguenza il costo totale di gestione dei dispositivi mobili personali (paragonato alla gestione di device aziendali).

In ogni caso, a prescindere dal ritorno economico dello specifico investimento, il BYOD e, più in generale, il fenomeno della consumerizzazione dell’IT in ambito business (inquadrabile nel fatto che i device utilizzati dall’utente nella propria vita privata sono spesso più evoluti di quelli che può trovare in azienda e che è elevata la confidenza con cui l’utente stesso si relaziona con quegli stessi Device e i Sistemi che li caratterizzano) rappresenta un’opportunità da valutare seriamente: per aiutare l’espansione e la diffusione della mobility in azienda, migliorare produttività e soddisfazione degli utenti e ottimizzare gli sforzi legati alla gestione del cambiamento nei processi supportati con Mobile Biz-App.

E anche i CIO italiani stanno muovendo i primi passi verso questo paradigma, nato e a oggi diffuso prevalentemente oltre-oceano.

*Christian Mondini, Senior Advisor Area Mobile & B2B – Osservatori Digital Innovation School of Management Politecnico di Milano

Twitter: @_cmon81

LinkedIn: http://it.linkedin.com/in/chmondini

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