Fusioni e acquisizioni

Rivoluzione nel mondo dello storage: Western Digital compra SanDisk

Ufficializzata l’operazione, che comporterà un investimento di 19 miliardi di dollari. WD, in difficoltà anche per lo stallo delle vendite globali dei pc, a cui è legata la sua produzione di dischi rigidi, prova a invertire la rotta, puntando sul buon momento della tecnologia Nand. Sarà mantenuta la partnership di successo avviata negli anni scorsi tra Toshiba e SanDisk

Pubblicato il 23 Ott 2015

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Steve Milligan, Ceo di Western Digital

Nel mondo dell’IT sembra essere arrivato il momento delle maxi acquisizioni. Dopo l’operazione che ha portato all’acquisto di EMC da parte di Dell, ieri si è avuta un’altra ufficializzazione: Western Digital comprerà SanDisk per 19 miliardi di dollari. Questa volta il focus è diverso: al centro di questo investimento ci sono i chip e le memorie informatiche, elementi cruciali per un mondo (sia dal lato business che consumer) sempre più ricco di informazioni. Entrambi i nomi sono molto noti nel panorama tecnologico, ma attraversano due fasi diverse: SanDisk è uno dei più grandi produttori di chip di memoria flash Nand, che memorizzano i dati nei dispositivi mobili ma sono ormai sempre più utilizzati anche negli hard disk di nuova generazione. La tecnologia Nand utilizza meno energia ed è più veloce di nell’accesso alle informazioni, fattore che la rende particolarmente utile nell’epoca del cloud. Western Digital, invece, ha il suo focus nel mercato dei dischi rigidi, limitato ai soli PC, che in questo momento vivono una fase di stallo se non di contrazione. Non a caso Western Digital, che controlla una fetta del 44% del mercato dei dischi rigidi, ha subito nel 2014 un calo delle vendite del 4%.

Al contrario SanDisk, in partnership con Toshiba, ha visto il suo giro d’affari salire a a quasi 29 miliardi nel 2014. Le stime di Gartner, d’altronde, indicano che questa tendenza si sta ulteriormente rafforzando: nel 2015 il fatturato globale delle unità disco si ridurrà del 6% a livello globale a 30,9 miliardi di dollari, mentre le vendite di memoria flash saliranno del 9%. Insomma per Western Digital era importante mettere in atto un’operazione di diversificazione del proprio business, tanto che nel comunicato ufficiale l’acquisizione di SanDisk è definita come un passo nella trasformazione in una società con una scala globale, con un ampio portafoglio di prodotti e tecnologie, tra cui per l’appunto le tecnologie Nand. Aspetto importante dell’operazione è che Toschiba ha dato il suo beneplacito ufficiale, dunque la partnership è destinata a proseguire anche con la nuova proprietà.

«Questa acquisizione si allinea con la nostra strategia a lungo termine di essere un leader innovativo nel settore dello storage, fornendo prodotti di alta qualità con una tecnologia all’avanguardia – ha affermato Steve Milligan, CEO di Western Digital (carica che continuerà a occupare alla fine della transazione)- . La nuova azienda sarà in posizione ideale per catturare le opportunità di crescita create dalla rapida evoluzione dal settore dello storage. Sono entusiasta di dare il benvenuto al team di SanDisk». Dichiarazioni dello stesso tenore sono arrivate naturalmente anche dal lato SanDisk. Nasce così ora un vero e proprio colosso del settore storage, ricco di un patrimonio di ben 15.000 brevetti. Resta da capire come si evolverà in futuro la strategia di canale della nuova azienda, ma le prospettive per i partner sembrano interessanti, data la sostanziale complementarietà dei due portafogli.

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