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Microsoft crea un consorzio di provider certificati per il cloud

Si chiama Cloud OS Network e conta oggi 25 cloud service provider, tra cui l’italiana Aruba, e offrirà servizi a valore aggiunto basati sulle tecnologie software Microsoft alle imprese che sviluppano cloud ibridi

Pubblicato il 06 Feb 2014

Microsoft crea un consorzio di provider certificati per il cloud

Fabio Santini, neo direttore della Divisione Server, Tools & Cloud di Microsoft Italia

«L’obiettivo è rendere più semplice l’implementazione di soluzioni cloud ibride su piattaforma Microsoft», così Fabio Santini, neo direttore della Divisione Server, Tools & Cloud di Microsoft Italia ha spiegato il senso dell’annuncio di Cloud OS Network: un consorzio globale a cui hanno aderito 25 cloud service provider e che impegna gli operatori a supportare servizi basati sul Cloud OS di Microsoft, ossia l’insieme di tecnologie Windows Server con Hyper-V, System Center e Windows Azure Pack.

I membri del consorzio – Alog, Aruba, Capgemini, Capita IT Services, CGI, CSC, Dimension Data, DorukNet, Fujitsu, iWeb, Lenovo, NTTX, Outsourcery, OVH.com, Revera, SingTel, Sogeti, TeleComputing, Tieto, Triple C Cloud Computing, T-Systems, VTC Digilink e Wortmann AG – offriranno servizi certificati da Microsoft e che permetteranno alle aziende di diverso settore e dimensione di risolvere esigenze “di picco” e di rapidità dell’IT, spostando con semplicità job informatici dal data center al provider e di nuovo al data center. Questo avvalendosi di un unico ambiente di gestione integrato, come richiesto nelle implementazioni di cloud ibrido.

Aruba è il primo provider italiano ad essere entrato nel consorzio. Secondo Microsoft, la rete dei partner Cloud OS è oggi in grado di operare in 90 Paesi diversi, dando supporto a circa 3 milioni di aziende attraverso l’infrastruttura di 420 data center e 2,4 milioni di server. Compito dei provider sarà sviluppare un’offerta di servizi personalizzati e gestiti nell’ambito del proprio mercato locale, mantenendo la coerenza tecnica che perme agli utenti di scegliere e cambiare eventualmente il fornitore.

Entrando nella Cloud OS Network, spiega Microsoft, i cloud provider potranno avvantaggiarsi della crescente domanda di soluzioni cloud per offrire servizi a valore aggiunto, quindi sviluppare in modo economicamente vantaggioso i nuovi servizi e attrarre nuovi clienti. Oltre alle tecnologie software di piattaforma e di gestione, i provider potranno contare sulle best practice di Microsoft messe a punto per Windows Azure e gli altri servizi cloud pubblici.

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