Mobile Logistics

Mobility, 6 tendenze che stanno cambiando la Supply Chain

Smartphone, App e IoT aiutano la digital transformation delle catene di fornitura, soprattutto per il tracciamento dei processi di spedizione e consegna, l’interazione con i mezzi dei trasporto, e le informazioni in tempo reale ai clienti

Pubblicato il 07 Set 2017

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Tempi di consegna ridotti, migliorata visibilità della supply chain, riduzioni di errori, reti di trasporto ottimizzate e migliore gestione delle scorte. Sono i benefici che ottengono le aziende che stanno investendo nella digitalizzazione dei processi di Supply Chain Management (SCM). A fare da traino sono le tecnologie di Mobility, che aiutano le aziende a migliorare la comunicazione nelle loro reti di trasporto e misurare in modo più accurato la produttività e l’efficienza all’interno di tali reti logistiche.

Focalizzandosi prevalentemente su miglioramento dei processi, riduzione dei costi ed efficienza produttiva e operativa, un numero crescente di aziende investe in tecnologie di Mobility per la propria Supply Chain. Un trend recentemente approfondito in un articolo di Logistics Management, che individua sei principali aree di investimento in quest’ambito:

1) Comunicazioni legate ai veicoli (e non solo) sempre più sofisticate

Oggi gli spedizionieri o le aziende che hanno una rete di distribuzione gestita internamente comunicano con i propri autisti/corrieri in tempo reale condividendo informazioni dettagliate non solo sulle operazioni logistiche ma anche sullo stato del veicolo, gli itinerari e la loro pianificazione, ecc. Tutte informazioni che vanno ad alimentare sistemi di analisi e ottimizzazione delle performance attraverso le quali si possono poi rivedere processi ed operazioni per renderli più efficaci ed efficienti.

2) Mobile tracking via app

Non è nuovo il mercato delle mobile app per il tracciamento delle spedizioni (secondo Frost&Sullivan si parla di un mercato in forte crescita che entro il 2025 raggiungerà i 35,4 miliardi di dollari), ma l’arrivo di nuovi player sul mercato – come Uber che negli Stati Uniti ha lanciato il servizio Uber Freight – sta contribuendo a dare una sferzata al mercato spingendo molte aziende a innovare i propri sistemi e le proprie app in uso (sempre secondo Frost & Sullivan, solo 30 delle 100 app attualmente in uso per il tracking delle spedizioni in Nord America sarà ancora utilizzato nel 2020). La tendenza è quella di migliorare le app con funzionalità di analisi più avanzate per migliorare i processi, la gestione delle flotte e ridurre i costi della logistica, nonché monitorare e ridurre le emissioni nocive da parte dei veicoli.

3) Mobilità mainstream accessibile anche alle piccole e medie imprese

Un altro importante cambiamento sta avvenendo sul piano dell’accessibilità delle soluzioni; secondo David Krebs, president of enterprise mobility and connected devices di VDC Research, negli anni passati i dispositivi connessi e le app mobili per il Supply Chain Management erano in uso prevalentemente nelle grandi realtà ma oggi, con la maturità tecnologica, questi sistemi sono diventati mainstream e convenienti, accessibili quindi anche alle aziende più piccole. «Mentre la penetrazione della tecnologia continua ad aumentare in generale, l’adozione della Mobility (nell’ambito del Supply Chain Management) aumenta in modo esponenziale», spiega Krebs.

4) Riduzione dei gap di produttività e miglioramento delle performance

Sapere dov’è una merce o un veicolo in un dato momento è ormai un obbligo per ogni responsabile della logistica. Le tecnologie di Mobility contribuiscono al raggiungimento di questo obiettivo in modo molto efficace perché consentono agli operatori di avere “in mano” (letteralmente, grazie a smartphone e dispositivi mobili di tracking) tutti i dati in real-time. Dati attraverso i quali si possono migliorare le prestazioni e risolvere con più rapidità eventuali problemi. «Nella catena di distribuzione al dettaglio, in particolare, la tecnologia mobile svolge un ruolo importante nell’ottimizzazione dei trasporti, nella pianificazione del carico, nella gestione del carico e nelle altre funzioni correlate», dice ancora Krebs.

5) Internet of Things: più dati significa più tecnologie mobile per sfruttarli

L’Internet of Things ha permesso di sfruttare la mobility (soprattutto attraverso l’uso di sensori “sul campo”) anche per migliorare la Supply Chain, per esempio nella logistica “del freddo” (distribuzione di beni a temperature controllate) o per il monitoraggio dei componenti dei veicoli (come le batterie) che potrebbero influenzare carichi, consegne, prestazioni, ecc. La tendenza in atto è legata alla combinazione sempre più spinta tra IoT e telefonia mobile per consentire agli operatori di avere i dati provenienti dai vari sensori direttamente sul proprio smartphone.

6) I clienti vogliono avere sempre più informazioni. E subito

Le aspettative dei clienti legate alla disponibilità dei dati di spedizione in tempo reale (disponibili e “a portata di mano” senza dover chiamare l’help desk o il contact center del corriere di spedizioni) sta crescendo enormemente. «Gli utenti vogliono accedere alle informazioni in modo rapido e online e questo richiede un certo livello di tecnologia mobile», spiega Simon Ellis, practice director di IDC Manufacturing Insights. Per offrire questi servizi, tutta la catena di approvvigionamento deve essere integrata, monitorata e gestita.

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