Una Wildix sempre più internazionale mette nel mirino il cloud



Il vendor italiano di UCC, nel corso del raduno annuale dei partner, archivia un 2016 di crescita, grazie anche alla solidità del rapporto con i partner

Gianluigi Torchiani

Pubblicato il 16 Gen 2017


Stefano Osler, CEO di Wildix

Stefano Osler, amministratore delegato di Wildix

In un mondo, quello dell’Unified Communication & Collaboration, caratterizzato dalla presenza di grandi operatori internazionali, l’unica strada a disposizione di un’azienda italiana che vuole crescere è quella di cercare di stare sempre un passo avanti sull’innovazione, grazie anche al sostegno di un ecosistema di partner qualificati. Si può riassumere così la storia di Wildix, che nei giorni scorsi a Bologna ha radunato tutto il suo canale italiano, con la presenza di 24 espositori (2N, Jabra, Plantronics, Sennheiser, BTicino, Mobotix, Tema, VoipVoice, KPNQWest Italia, Messagenet, b.com, VTECRM, StarSystem IT, Telenia Software, Ellysse, Schrack, TDA Informatica, Zendesk, Radar Clienti, TWT, WiFi Hotel, WayCom, Alpha Tech, Fastweb). Un appuntamento, a cui hanno partecipato circa 400 persone, che è stato l’occasione per fare il punto sul 2016 e sulle prospettive per il 2017. I numeri dello scorso anno sono confortanti: complessivamente il vendor ha messo a segno una crescita del fatturato del + 32%, grazie anche alla dimensione internazionale acquisita dal gruppo. In particolare in Francia (+57%) e Germania (+89%), dove Wildix nel 2016 ha lavorato alla costruzione di un ecosistema di partner sul territorio.

La grande novità riguarda gli Stati Uniti, dove è stata aperta una nuova sede, a Columbus (Ohio), con un country manager e un responsabile tecnico che sono già al lavoro per costruire il canale locale. Una scelta che è stata fatta naturalmente per intercettare le opportunità del mercato nordamericano, andando a intercettare i system integrator abituati a lavorare con gli altri operatori del mondo UCC, con una risposta che già in pochi mesi è stata positiva. Ma la scelta degli Usa è stata fatta anche per dare sostanza alla dimensione internazionale di Wildix, che arrivata a questo punto non poteva non essere presente nel più importante mercato UCC del pianeta.

L’Italia resta però al momento il Paese più importante per Wildix, con una crescita del giro d’affari del +17% nel 2016. Lo scorso ottobre è poi arrivata la vittoria in un bando Consip, che permetterà a Wildix di affacciarsi nel mondo della Pa. Come ha precisato il Ceo Stefano Osler, «Non ci aspettiamo di fare volumi di fatturato eclatanti, ma di far conoscere il brand Wildix nel mercato dei siystem integrator di una certa importanza, tenendo così testa ai grandi attori internazionali». Nei confronti dei quali, comunque, l’azienda trentina non ha alcun timore reverenziale: «Gli ultimi movimenti che si sono visti nel mercato UCC non hanno avuto l’obiettivo di acquisire clienti o tecnologie ma esclusivamente quello di mantenere i bilanci a livello. Non si vede una vera motivazione dietro, i nostri concorrenti non hanno una vera idea di come debba svilupparsi il mercato. Non a caso i prezzi di queste operazioni sono sempre più al ribasso. D’altronde si tratta di aziende nate prima degli anni 80, che non hanno al proprio interno una cultura del rilascio immediato. Il risultato è che anche i loro nuovi prodotti nascono già vecchi. I nostri sono invece sottoposti a miglioramenti plurigiornalieri, magari per risolvere piccoli bug del software, con la stessa metodologie che adottano imprese come Google e Facebook», evidenzia il Ceo.

Non a caso Wildix guarda a un futuro in cui il sistema di comunicazione non può apparire come un sistema a sé, ma deve entrare nei processi produttivi del personale delle aziende. Da qui le energie profuse dalla società nelle Integrazioni. Oltre a quelli delle aziende presenti come espositori alla Convention, Wildix integra servizi come click-to-call, presence, Chat con applicativi come Office 365, Google, Citrix, Kuando, Zendesk, Outlook, IBM Notes and Domino. Dal punto di vista tecnologico, la maggiore scommessa per il 2017 riguarda la nuvola: a partire dal prossimo 1 febbraio l’offerta Wildix prevederà soltanto 4 profili: Basic, Essential, Business e Premium, validi sia per il cloud (in funzione del numero degli utenti) che per le offerte on-premise.

Tutto questo per favorire il lavoro dei partner, che vengono considerati da Wildix come, “l’èlite dei system integrator”, nonché estremamente fidelizzati. La collaborazione Wildix-canale si basa sulla programmazione: a inizio anno vendor e operatori di canale sono chiamati a pianificare il proprio impegno e obiettivi, ricevendo naturalmente dal vendor un adeguato supporto tecnico, commerciale e marketing. Su questa scia va anche il Partner program per il 2017, che prevede una nuova serie di incentivi commerciali e punta sul rafforzamento delle attività dei partner nel territorio. Prevede inoltre un nutrito numero di Road Show ed una campagna di contacting specifica a supporto del canale. Tra le novità annunciate per il nuovo anno, anche un corso commerciale di 3 giorni tra aprile e maggio a Bologna, durante il quale tutte le figure commerciali e tecniche dei partner saranno coinvolte, con l’obiettivo di creare una figura specializzata in UC&C.

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