Sicurezza

G DATA: nuovi malware in calo nel 2015



Il vendor ha pubblicato il suo PC Malware Report che prende in esame la seconda metà del 2015, evidenziando come l’andamento delle minacce informatiche sia rimasto in linea con le aspettative

Gianluigi Torchiani

Pubblicato il 20 Apr 2016


G DATA ha pubblicato il PC Malware Report, che fa il punto sulle minacce alla sicurezza informatica nella seconda metà del 2015. Le analisi condotte dai G DATA Security Labs sul numero di nuovi malware hanno rilevato l’assenza delle impennate rilevati nella seconda metà del 2014 e nella prima metà del 2015. Più precisamente nell’intero anno solare c’è stato un calo del 14,3% rispetto al 2014. Questo non significa che si possa abbassare la guardia: sono infatti più di 5 milioni i tipi di malware oggetto di firme virali che hanno colpito gli utenti. In particolare, negli ultimi 6 mesi del 2015 gli exploit kit Neutrino, Angler, Nuclear e Magnitude sono stati tra i più diffusi, mentre Adobe Flash, nella prima parte dell’anno, è stato uno dei vettori di malware più utilizzato; questo grazie alla divulgazione degli strumenti utilizzati da Hacking Team tra cui exploit zero-day di Adobe Flash integrati dai criminali informatici nei propri malware in breve tempo.

Ancora una volta, a conferma di un trend che perdura dalla prima metà del 2014, i siti legati alle scommesse sono ai primi posti delle categorie a rischio per gli utenti. Più in generale, i portali considerati pericolosi sono aumentati del 45%, questo significa che gli attacchi sferrati attraverso il Web restano ancora tra le minacce più pericolose. Per quanto riguarda la posizione geografica dei server che ospitano questi siti si rileva una crescita a due cifre rispetto alla prima metà del 2015 e più del 57% di questi è partito dagli Stati Uniti con la Cina, Hong Kong, la Russia e il Canada che si pongono ai vertici della classifica dei Paesi “ospite”. Nella seconda metà del 2015, il contributo dell’Europa è stato meno rilevante, anche se Germania e Italia restano tra le prime 7 su scala mondiale per quanto riguarda i siti nocivi ospitati.

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