Big Data

Hortonworks: i dati si dominano con l’open source e assieme ai partner



All’Hadoop Summit Europe 2016, diversi annunci tecnologici e progetti aprono ampie opportunità di business per il canale

Gianluigi Torchiani

Pubblicato il 26 Apr 2016


Herb Cunitz, presidente di Hortonworks

L’innovazione non avviene in isolamento, ma attraverso la collaborazione, e i partner giocano un ruolo importante nel successo di una piattaforma che è 100% open source, e a cui si contribuisce tutti insieme. È il messaggio chiave che Herb Cunitz, presidente di Hortonworks, dà in apertura dell’Hadoop Summit Europe 2016, organizzato dalla società nellle scorse settimane a Dublino. E la piattaforma di cui parla è HDP, acronimo di Hortonworks Data Platform, una tecnologia ’enterprise-ready’, basata sulla distribuzione Apache Hadoop. HDP vuol posizionarsi nel mercato come la soluzione per dominare i Big Data nella loro interezza.

Big Data che oggi costituiscono la linfa vitale per creare, mantenere, sviluppare qualunque tipo di business. Ma preziosi da analizzare anche per attuare una moderna individuazione delle minacce informatiche, che sempre più mettono a rischio il sano funzionamento dei processi di aziendali. Hortonworks, dice Cunitz, guida l’innovazione nelle comunità open source come Apache Hadoop, NiFi e Spark, e si avvale di oltre 1600 partner tecnologici, per fornire tutte le competenze, le attività di training e i servizi che possono aiutare gli utenti aziendali a liberare, in ciascuna linea di business, il valore della trasformazione digitale. Ma attenzione. Una comune concezione erronea, chiarisce Cunitz, è che Hortonworks sia una società di consulenza: «No, non lo siamo. Noi siamo una ’software company’ che fornisce software attraverso un modello open source».

Più esattamente si tratta di un ’cloud consumption model’ venduto tramite sottoscrizione di contratti di servizio, che comprendono assistenza tecnica e supporto per l’implementazione delle soluzioni, ma anche esecuzione delle configurazioni, monitoraggio e analisi delle performance, accesso agli aggiornamenti e ai pacchetti di upgrade della piattaforma e dei suoi componenti. Oltre il 70% del fatturato di Hortonworks, sottolinea, proviene da queste sottoscrizioni, mentre solo il restante 30% è attribuibile alle attività di consulenza e training.

Il modello di commercializzazione è comunque sia diretto che indiretto, attraverso i partner. All’Hadoop Summit Europe 2016 sono stati presentati anche nuovi progetti, come Apache Metron. Quest’ultimo fornisce una piattaforma estensibile e scalabile di funzionalità analitiche evolute per la cybersecurity, in grado d’individuare e mitigare i rischi in tempo reale. Tra i nuovi annunci, anche diversi aggiornamenti chiave per la piattaforma HDP: ad esempio l’integrazione di Apache Ranger, per la security, e di Apache Atlas, per la data governance. Cloudbreak automatizza invece il provisioning per Hadoop in ogni cloud, supportando le implementazioni in cloud ibridi.

Partnerworks e le opportunità per il canale

L’ecosistema di partner di Hortonworks è in espansione e rafforzato a metà gennaio dal programma Partnerworks. Ma, alla luce delle ultime novità annunciate all’Hadoop Summit, quali sono le opportunità più interessanti per il canale? Lo chiediamo a John Kreisa, Vice President Marketing, International Hortonworks, che intervistiamo a margine dell’evento. Gli annunci di aprile, risponde, aprono nuovi spazi di business per i partner. Le integrazioni legate alla data governance (Apache Atlas), al provisioning nel cloud (Cloudbreak) e alla security (Apache Ranger, Apache Metron) introducono nuove funzionalità nella piattaforma Hortonworks, allargandone la copertura a più utenti, e consentono ai partner d’indirizzare un maggior numero d’implementazioni cloud.

«Ad esempio, gli aggiornamenti alla security, come Ranger, aiuteranno i system integrator a lavorare con i propri clienti, per fornire un miglior livello di sicurezza e abilitare nuovi workload. Si potranno anche espandere i casi e gli scenari d’uso nell’ambito dei clienti esistenti, e sviluppare nuovi modi d’implementare nel cloud le applicazioni».

Esempi? Sempre più organizzazioni, spiega Kreisa, per una varietà di motivi, desiderano implementare servizi nel cloud: un caso tipico sono le aziende che vogliono velocemente creare nuove applicazioni, solo per fare un test usando nuovi tipi di dati per attivare funzionalità prima non possibili. «Cloudbreak abilita queste implementazioni con facilità, rapidità e flessibilità nel cloud, su base on-demand, senza la necessità di dover installare nuovi servizi nel data center».

Questo è solo un esempio in termini di nuove funzionalità implementabili, ma Hortonworks, sottolinea Kreisa, sta ora guardando alle vaste opportunità di mercato che si aprono, per i system integrator, attorno ad Apache Metron e alle nuove applicazioni di cybersecurity che rende realizzabili. «In generale esiste un diffuso interesse nella cybersecurity: vediamo che le organizzazioni di servizi, ad esempio quelle assicurative, sono molto interessate, per la necessità di porre attenzione su questo aspetto. Quindi qui i system integrator hanno l’opportunità di acquisire un ruolo guida, aprendo implementazioni sulla cybersecurity, sia on-premise, sia nel cloud».

In effetti, la natura ancora acerba della tecnologia Metron farà nascere nelle aziende utenti l’esigenza di molte competenze tecnologiche, skill ed esperienza, in particolare nella sicurezza IT. Big Data, un settore ancora agli albori Il mercato ’Big Data’ è in evoluzione e nello stadio iniziale: in effetti molte imprese richiedono semplicemente competenze di base per partire con i progetti di realizzazione delle piattaforme di data science. «Vediamo avvii in due aree differenti – chiarisce Kreisa -. Da un lato vi è la necessità di ristrutturazione dell’infrastruttura esistente, che riguarda aspetti come l’automazione del data warehousing. Dall’altro, c’è l’innovazione, ossia come trasformare il business, per ottenere una visione a 360 gradi dei clienti, fornendo loro servizi migliori».

Inoltre, più si migra nell’area dei servizi innovativi – che sfruttano meccanismi proattivi e predittivi per scoprire ’insights’ sui dati -, più si affinano gli algoritmi di machine learning, e più gli skill tecnologici richiesti devono essere evoluti. E molte organizzazioni, non possedendo tali competenze, le ricercano nei system integrator.

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