Nuovi trend

PMI italiane, è aperta la caccia ai professionisti del digitale

eCommerce Manager, Digital Strategist, Digital Project Manager, Social Media Manager, Social Media Analyst e Community Manager sono i profili più richiesti dalle piccole e medie aziende. Tra gli skill più ricercati tutti quelli per SEO (Search Engine Optimization) e posizionamento sui motori di ricerca, spiega Stefano Giorgetti, AD di Kelly Services Italia

Pubblicato il 24 Ago 2016

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Tutto converge sul digitale. Negli ultimi cinque anni il fatturato generato dal web in Italia è più che raddoppiato, passando da 9,3 miliardi di euro a 19,3 miliardi. Numeri ancora lontani dalla media europea, ma la rivoluzione digitale ormai è inarrestabile in tutti i settori, e a prescindere dalle dimensioni ormai coinvolge in pieno anche le piccole e medie imprese (PMI). C’è quindi una rincorsa a dotarsi di competenze digitali con un ritmo di aggiornamento continuo perché sono skill che invecchiano in fretta, vista la rapida e continua innovazione tecnologica.

«Le aziende che ancora faticano a capire come usare internet per innovare i processi e per creare valore sono le PMI, mentre le grandi aziende si sono mosse in anticipo. Le PMI stanno però cercando di adeguarsi al nuovo mondo ed è per questo motivo che cercano nuovi profili da inserire in azienda», spiega Stefano Giorgetti, Amministratore Delegato e Vicepresidente di Kelly Services Italia, la filiale della multinazionale americana che opera nella fornitura di servizi per le risorse umane.

Oggi le figure più richieste dalle PMI sono le stesse indicate come le più gettonate nel 2016 dal rapporto dell’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano: e-Commerce Manager, Digital Strategist, Digital Project Manager, Social Media Manager, Social Media Analyst e Community Manager.

«A essere in crescita non è la richiesta di professionisti legati al mondo IT “tradizionale”, ma quelli del settore digitale che rappresentano delle novità nel panorama occupazionale italiano del comparto tecnologico». In pratica, non bisogna confondere i profili senior dell’IT “tradizionale” con quelli richiesti per ricoprire i nuovi ruoli digitali in azienda.

Entrando più nello specifico, l’eCommerce Manager ha un ruolo di gestione operativa, ma non solo. Elabora infatti le strategie – seguendo le fasi di

valutazione, pianificazione e realizzazione – per il lancio di un prodotto o di un servizio ed è responsabile della vendita online. Il suo background è economico-gestionale: conosce i mercati internazionali, il marketing e il controllo di gestione. Il Digital Strategist decide le strategie di web marketing e di social media marketing per promuovere la brand awareness e prodotti nuovi. Deve avere ottime capacità di analisi e comunicazione: infatti, oltre alla comunicazione pubblicitaria, deve possedere una solida conoscenza di web marketing, SEO (Search Engine Optimization), SEM (Search Engine Marketing) e social media marketing.

Il Digital Project Manager gestisce l’intero ciclo di vita di un progetto di comunicazione digitale, rispettando i tempi, il budget e le strategie aziendali. Il Social Media Manager adatta le strategie di marketing ai diversi supporti del web 2.0, con l’obiettivo di migliorare la visualizzazione di prodotti e servizi. Si occupa, infatti, della presenza di un’azienda o di una community sui social network, mentre il Social Media Analyst studia il ritorno dell’investimento sui social media attraverso l’analisi degli insight. Infine, il Community Manager gestisce sui canali social il rapporto tra le diverse community online e l’azienda.

Digital skill: oggi non si può prescindere da SEO, SEA, CRM e Analytics

A parte le skill specifiche di ciascuna funzione, in generale si devono padroneggiare le tecniche SEO – vale a dire le strategie per ottimizzare il posizionamento delle pagine web relative a un brand sui motori di ricerca – e SEA (Search Engine Advertising), tra cui, ad esempio, Google AdWords e i corrispettivi sugli altri motori di ricerca. È necessario conoscere le logiche alla base delle varie forme di web advertising, come il display advertising e il programmatic advertising oltre al SEA.

Si richiedono inoltre esperienza nell’utilizzo di strumenti di CRM (Customer Relationship Management) e CMS (Content Management System, per la gestione dei contenuti dei siti web), conoscenza dei tool di analytics (come ad esempio, Google Analytics, Adobe Marketing Cloud, ecc..) per elaborare strategie di business e delle piattaforme di marketing automation (CRM) e delle piattaforme per l’e-mail marketing.

Tra le competenze trasversali, poi, sono auspicabili capacità di problem solving, leadership e disponibilità a lavorare in team eterogenei e cross-funzionali. Il percorso formativo preferibile è quello di economia e marketing, con master in digital marketing, ma c’è una rivalutazione anche delle lauree umanistiche, compresa quella in comunicazione, purché con forte attitudine al digital.

«Fondamentale per queste nuove figure professionali è l’attitudine alla formazione e all’aggiornamento continui, perché le competenze e conoscenze acquisite oggi diventano obsolete nel giro di pochi mesi, data la rapidità con la quale nascono nuove piattaforme o vengono implementate nuove funzionalità su quelle esistenti», precisa Giorgetti. Sul piano retributivo, infine, i professionisti del digital guadagnano dai 30-35mila euro per un junior digital project manager ai 60-70mila euro per un eCommerce manager con qualche anno d’esperienza.

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