Smart Logistics

Rolls-Royce: navi cargo senza equipaggio in vista, con controllo remoto e diagnostica “predictive”

Il colosso di engineering inglese mostra in un video il funzionamento di un prototipo di centro di controllo di “remote ship operations”, con smart screen, sistemi di analytics basati su Big Data, ologrammi e droni di sorveglianza a comando vocale. Tra gli obiettivi l’ottimizzazione della vita utile di macchinari e attrezzature, e l’automazione delle operazioni di attracco, carico e scarico

Pubblicato il 12 Apr 2016

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Secondo l’International Chamber of Shipping, circa il 90% in volume dei prodotti fisici commercializzati nel mondo viene trasportata su mari e oceani, tra le fasi di produzione e assemblaggio, e l’arrivo sugli scaffali del punto vendita. La gestione di navi da trasporto e cargo marittimi è quindi una componente estremamente importante in moltissime supply chain, e c’è un grande lavoro in corso di ricerca e sviluppo sulle tecnologie digitali, di internet of things e di big data analytics per controllare da remoto con altissima precisione le operazioni di navigazione, carico e scarico di questi giganti del mare.

Una protagonista di questa ricerca, che pochi generalmente associano al trasporto marittimo, è Rolls-Royce, che in realtà, ben al di là delle automobili di lusso, è un produttore di motori e veicoli da oltre 13 miliardi di sterline, di cui la metà realizzati nel settore aerospaziale, e circa il 10% appunto in quello navale. E proprio nella divisione Marine del gruppo inglese opera il laboratorio Ship Intelligence, che come racconta il sito Supply Chain 24/7 sta lavorando a un prototipo (project demonstrator) di un centro di “remote ship operations” che conta di concludere entro il decennio. Prototipo che è essenziale per il piano che ha Rolls-Royce di sviluppare navi cargo senza equipaggio e controllate da remoto.

L’articolo rimanda a un video di 6 minuti su YouTube che mostra come nel prossimo futuro sarà possibile controllare e monitorare le navi cargo da remoto. L’equipaggio dalle sedi a terra utilizzerà smart screen grandi come pareti, monitor touch screen, sistemi di diagnostica basati su predictive analytics a comando vocale, ologrammi, e droni di sorveglianza e di manutenzione a bordo. Un piccolo gruppo di operatori altamente specializzati, da 7 a 14 persone, potrà gestire da un centro di controllo a terra intere flotte, controllando tutte le attività a bordo e intorno a ciascun cargo in navigazione.

La nave senza equipaggio quindi non esclude assolutamente la necessità di una supervisione umana, e i nuovi ruoli, competenze e strumenti che saranno necessari a queste figure di specialisti di “ship shore remote control” sono al centro di un progetto di ricerca che Rolls-Royce sta portando avanti con VTT Technical Research Centre of Finland, e con il TAUCHI (Tampere Unit for Computer Human Interaction) dell’Università di Tampere, sempre in Finlandia.

Questi studi si basano anche sulle lezioni di altri settori in cui le attività da remoto sono già normali, come aerospazio, energia e difesa, e fanno parte dello sviluppo di un nuovo concetto di “esperienza dell’operatore” nei trasporti e nelle consegne, chiamato “oX”, che Rolls-Royce ha presentato nel 2014 sfruttando anche analoghi studi sulle attività degli operatori delle piattaforme logistiche e dei rimorchiatori in mare. Uno degli obbiettivi principali, spiega Rolls-Royce, è mettere a disposizione dell’equipaggio a terra i migliori strumenti per avere una visione realistica di ciò che sta accadendo a bordo.

Le navi autonome sono uno dei tre temi su cui si sta concentrando l’innovazione del laboratorio Ship Intelligence di Rolls-Royce, basata soprattutto sull’analisi dei Big Data. Gli altri due sono Equipment Health Management, per il monitoraggio da remoto di macchinari e attrezzature della nave, e Optimization and Decision Support, che si concentra soprattutto sulla gestione della rotta, dei consumi energetici e di combustibile, e della conformità alle normative ambientali.

Gli obiettivi sono di migliorare efficienza, precisione e sicurezza, anche in termini di lotta alla pirateria, ottimizzazione della vita utile di macchinari e attrezzature, riduzione dei costi di mantenimento dell’equipaggio a bordo, e automazione delle operazioni di attracco, carico e scarico nei porti.

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