Reportage - SAP SuccessConnect 2017

Attrarre e ingaggiare i talenti sfruttando App, social, intelligenza artificiale e Big Data

Nel keynote di apertura di SuccessConnect di SAP, l’evento dedicato al mondo HR che si è tenuto di recente a Londra, il Chief Human Resources Officer Stefan Ries ha spiegato come è possibile fidelizzare i collaboratori trattandoli alla stregua dei clienti e impiegando strategie di HR marketing e onboarding che permettano di costruire con loro un rapporto duraturo nel tempo. Determinante il ruolo delle nuove tecnologie

Pubblicato il 13 Giu 2017

social-e1527861171307.jpg

Onboarding (cioè le politiche a sostegno dei neoassunti) è la parola che risuona più di frequente durante il keynote di apertura di SuccessConnect 2017. L’evento, organizzato a Londra da SAP e dedicato al mondo HR, ha chiamato a raccolta diverse migliaia di clienti, partner e giornalisti provenienti da tutto il mondo, per confrontarsi sulle nuove tendenze della gestione del capitale umano in azienda. A fare da colonna sonora le note del famoso pezzo dei Clash “Should I stay or should I go”.

Tecnologia e talenti, binomio indissolubile

In uno scenario che cambia in continuazione, con dipendenti sempre più abituati a condividere sui social il loro quotidiano, a utilizzare lo smartphone come un’ideale prolunga del proprio ufficio, a basare le proprie scelte professionali sugli insights, la tecnologia gioca un ruolo fondamentale. La capacità non solo di saper attrarre i talenti giusti, ma anche di farli crescere nel tempo e, soprattutto, di favorirne l’attaccamento (nel mondo anglosassone parlano di stickyness) ai valori e alla cultura aziendale è sempre più spesso svincolata dalla mera variabile economica (il salario). L’onboarding è fondamentale in un mondo in cui la mobilità del lavoro è sempre più alta e abbraccia una dimensione spesso internazionale, soprattutto per i Millennials: «L’ambiente di lavoro, il clima che si respira in azienda, la possibilità di essere formati con continuità e di sperimentare una user experience all’altezza delle proprie aspettative sono tutti fattori che, spesso oramai, si pongono in cima ai razionali di scelta del lavoratore, che si domanda se sia meglio proseguire la propria carriera internamente all’azienda o se guardare al di fuori».

Il ruolo del software e delle soluzioni tecnologiche è fondamentale per abilitare quella partecipazione alle attività quotidiane dell’azienda che è il requisito

fondamentale per far crescere il senso di attaccamento ai valori dell’organizzazione, favorendo la più ampia condivisione di aspettative e obiettivi comuni. «Dobbiamo smettere di parlare dei nostri dipendenti e collaboratori come di manager e operai. Sono dei veri e propri consumatori e come tali pretendono dalla propria organizzazione un’offerta di servizi all’altezza delle loro aspettative. In questo senso, la componente predittiva, gli insights, i Big Data giocano un ruolo di primo piano. Si tratta di un percorso già avviato in molte aziende, ma che deve essere ulteriormente affinato. Bisogna anticipare bisogni, competenze e skill shortage, lavorando in modo continuo e costante nel tempo. Il social, poi, continua ad avere una rilevanza fondamentale, non solo in termini di social media ma di hackathon, di eventi corali, di impegno a sviluppare quel senso di appartenenza alla comunità/azienda che è, oggi, fondamentale per fidelizzare il personale tutto, dall’operaio al top manager».

I 5 pilastri di una gestione dei talenti efficace ed efficiente

Stefan Ries, CHRO di SAP, sul palco di SuccessConnect 2017

Ma come è possibile riuscire nell’intento? Ries propone una sua ricetta basata su 5 ingredienti: «Occorre, in primis, garantire un’esperienza utente incentrata sul singolo individuo, sui suoi desiderata, sulle sue abitudini e consuetudini. Poi, non bisogna mai perdere di vista gli obiettivi e, in questo senso, la tecnologia oggi ci mette a disposizione strumenti in grado di misurare anche i più piccoli passi compiuti. Il terzo elemento chiave sono i dati, la loro condivisione e la possibilità fornita ai dipendenti di accedervi anche attraverso il proprio smartphone, in mobilità, aumentano in modo esponenziale la produttività. Altro aspetto da non trascurare è, poi, la sinergia tra i mondi HR, finance e IT, che devono obbligatoriamente cooperare per raggiungere l’obiettivo di un onboarding più efficace della persona all’interno dell’organizzazione. Infine, non va trascurata la componente social delle HR, che non significa solo social media e network. Vuol dire attuare anche politiche interne di sostegno alla maternità, al lavoro agile, alla riduzione del gender gap. Solo lavorando congiuntamente su questi aspetti le aziende non dovranno più temere le fuoriuscite…».

Spazio alla augmented workforce

È, quindi, una questione di equilibrio, come hanno voluto dimostrare gli artisti impegnati nelle evoluzioni aeree sul palco della kermesse. «La parola magica

Un momento della manifestazione

per me è integrazione – spiega Ries –, tra la sfera privata e quella lavorativa, tra le tecnologie che siamo abituati a usare a casa e quelle cui abbiamo accesso in ufficio, tra le aspettative che il dipendente ha in merito alla sua crescita professionale e le opportunità di formazione continua e carriera che gli vengono messe sul piatto». Integrazione anche tra un mondo lavorativo più “tradizionale” e le tecnologie di ultima generazione, come intelligenza artificiale e machine learning, che permettono di ridurre ulteriormente il contrasto tra l’esperienza utente del singolo operaio o manager e le sue aspettative.

Le novità di SAP Leonardo

SAP Leonardo è il brand che raggruppa tutte le soluzioni di AI e machine learning, anche quelle per la gestione delle HR, della multinazionale tedesca. Si tratta di soluzioni che mirano a gestire al meglio le “persone connesse”, garantendo loro ruoli più collaborativi e smart, coinvolgendole maggiormente nelle esperienze di lavoro nell’ambito di quella tendenza battezzata “augmented workforce” che analisti come Deloitte sostengono sarà sempre più chiara e diffusa nei prossimi anni. In questo senso, la partnership con Apple (e la sua tecnologia Siri in particolare) ha permesso al colosso dell’ERP di affinare ulteriormente l’interfaccia utente di SuccessFactors, che oggi è più “Apps style”, ovvero più simile a quella delle chat mobile che tutti siamo abituati a usare quotidianamente, nelle quali la “conversazione” con un bot nel linguaggio parlato è diventata la prassi. La strada è spianata e il percorso ormai avviato…

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 3