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HP pronta ad abilitare la ’Idea Economy’

Annunciati all’HP Discover di Las Vegas, e declinati anche in Italia, i pilastri chiave dell’offerta per l’infrastruttura di data center sono tre: la piattaforma unificata di gestione OneView, le nuove soluzioni di storage ’all-flash’ e i sistemi convergenti con networking potenziato

Pubblicato il 16 Lug 2015

hp

Ciò che porta al successo di un’azienda sul mercato, e fa la differenza, è la sua capacità di tradurre le idee in soluzioni di valore prima dei concorrenti. Il mondo imprenditoriale sta oggi vivendo l’era della ’economia delle idee’, quella in cui l’abilità di convertire un’idea in un nuovo prodotto o servizio non è mai stata così potente. HP abbraccia questa visione, dove Cloud Computing, tecnologia Mobile e strumenti di analisi dei Big Data rappresentano i principali fattori di quella ’disruption’ che nella trasformazione digitale tocca indifferentemente le startup e le grandi aziende. Entrambe devono possedere la capacità di coniugare la visione di business con l’agilità tecnologica che permette di convertire con rapidità le idee nei prodotti e servizi che il mercato richiede.

Yari Franzini, Country Manager di HP converged Infrastructure Italy di Hewlett-Packard, riprende il concetto di ’idea economy’ per spiegare che, per supportare servizi IT fortemente dinamici, le varie organizzazioni hanno necessità di creare infrastrutture IT sempre più elastiche, in termini di provisioning flessibile delle risorse. «Quando si ha un’idea per un nuovo servizio, e come provider lo si immette sul mercato, quanto meno tempo passa dalla fase di definizione concettuale alla sua consegna, tanto più si è innovativi: ma per farlo serve un’infrastruttura in grado di erogare quel servizio». Proprio a questo livello, HP inserisce uno dei tre pilastri della propria, rinnovata offerta tecnologica per l’infrastruttura: la piattaforma software OneView.

Approccio software-defined fulcro dell’offerta

OneView, spiega Franzini, è un cruscotto di gestione unitaria dell’infrastruttura IT (server, storage, networking) che punta a eliminare la complessità e ad automatizzare il provisioning, fornendo nel minor tempo possibile il pool di risorse necessario per erogare un determinato servizio. OneView, con le ultime innovazioni di potenziamento della piattaforma, è anche stato fra i temi chiave al centro del recente ’HP Discover’, l’evento annuale organizzato dalla società a Las Vegas. «Nella nostra strategia di accompagnamento dei clienti verso l’approccio software-defined, OneView è il primo step su cui cerchiamo di portare l’attenzione dell’utente» sottolinea Franzini.

E qui, aggiunge, un elemento innovativo della piattaforma di HP rispetto ad altre soluzioni può essere visto nel fatto che i pool di risorse erogati per l’applicazione forniscono anche adeguati livelli di servizio per assicurare la protezione dei dati (backup, disaster recovery). Un fattore di differenziazione, per la casa di Palo Alto, è anche possedere direttamente in-house una strategia software-defined completa: «HP ha server, storage e networking ’in casa’ e ciò significa che non dobbiamo andare a creare altre allenze». Accordi con terze parti che altri concorrenti potrebbero dover fare, e nel tempo soggetti, ipotizza Franzini, all’eventuale rischio di andare a sgretolarsi.

Strategia ’all-flash’ per il data center

Il secondo annuncio importante che HP, reduce dall’evento HP Discover, sottolinea anche per l’Italia è legato al mondo storage e in particolare alla tecnologia flash, che diventa il punto cardine per la costruzione dei nuovi data center. «In ambito storage, l’accento sulla tecnologia flash è sicuramente predominante, perché con essa si porta a casa dei clienti un sistema di archiviazione che rende più efficiente il data center, andando a consolidare i sistemi legacy attraverso infrastrutture che, essendo appunto basate su tecnologia flash, risultano molto più snelle, modulari, ad alte performance, ma anche ad elevata efficienza». Quest’ultima, ad esempio, include la deduplica con accelerazione hardware.

Nel mondo storage, l’evoluzione seguita all’acquisizione, nel 2010, da parte di HP della società 3PAR ha portato a un ulteriore potenziamento dei sistemi, che sono diventati più efficienti, scalabili e ad alte prestazioni. «Oggi – sottolinea Franzini – possiamo presentarci ai nostri clienti con un’offerta all-flash capace di andare a sostituire tutti i sistemi legacy enterprise esistenti in settori aziendali come quelli finance, telco e enterprise manufacturing, che oggi si ritrovano in casa un certo numero di silos di storage, concepiti secondo le regole tradizionali». 3PAR, aggiunge il manager, è una piattaforma di nuova generazione che HP continuerà a estendere come famiglia di soluzioni, ma anche in termini di miglioramento delle funzionalità, come quelle prima citate di potenziamento dell’efficienza. «Qui il fattore differenziante principale di HP in confronto alla competition è legato al fatto che, rispetto anche alle varie startup che sono nate nel mondo flash, noi manteniamo gli stessi data services all’interno della stessa famiglia di prodotti». Ciò significa che, introducendo nell’infrastruttura di storage un sistema all-flash di fascia enterprise si inserisce un apparato che possiede le stesse funzionalità della famiglia 3PAR, e di conseguenza facilita l’integrazione e il consolidamento degli apparati 3PAR preesistenti nell’ambiente enterprise, ad esempio quelli basati su array di dischi.

In particolare, la nuova famiglia di sistemi di storage flash di classe enterprise si identifica nella gamma HP 3PAR StoreServ 20000, ordinabile a partire da agosto: le prestazioni sono di oltre 3,2 milioni di IOPS (input/output operations per second), con una latenza inferiore al millisecondo, una capacità fino a 15 PT utilizzabili e un ingombro di spazio molto ridotto (fino all’85%) rispetto ai tradizionali array di fascia alta. Nella famiglia, l’array Converged Flash 3PAR StoreServ 20800 scala fino a 15 PB di capacità utilizzabile ed è basato sull’ASIC (application-specific integrated circuit) HP 3PAR Gen5 Thin Express che, dichiara HP, garantisce livelli superiori di prestazioni, scalabilità ed efficienza, inclusa la deduplica con accelerazione hardware.

Networking, evoluzione dell’offerta

Il terzo annuncio chiave che Franzini pone in evidenza è legato al mondo networking, e in particolare alla partnership tecnologica con Arista Networks, società fornitrice di soluzioni di Cloud networking per grandi data center e ambienti HPC (high performance computing). «Abbiamo integrato la loro soluzione all’interno dei nostri Converged Systems, i sistemi ’all-in-one’ dedicati al mondo applicativo HP che combinano server, storage e networking in un unico insieme. La componente networking, nelle soluzioni di fascia enterprise, proprio per garantire certi livelli di servizio, è la componente di Arista». L'”architettura convergente” creata con Arista, spiega HP, permette di realizzare soluzioni convalidate che utilizzano le piattaforme di rete programmabili di Arista per ottenere un networking efficiente.

Queste soluzioni sono progettate per supportare applicazioni Cloud private, pubbliche e ibride, e forniscono una scelta flessibile e aperta tra risorse di computing e storage, includendo i sistemi all-flash con HP 3PAR StoreServ. L’evoluzione del portafoglio di soluzioni di networking, attraverso la collaborazione con Arista Networks, si complementa poi con l’acquisizione di Aruba Networks, per rafforzare il posizionamento nel settore della enterprise mobility.

Infine, Franzini cita come plus la gamma di servizi che HP fornisce assieme alle proprie soluzioni integrate. «Abbiamo introdotto di recente una serie di servizi a corredo, per supportare questo percorso che dobbiamo fare con i clienti per portarli sempre più verso i modelli del Cloud ibrido, e del software-defined data center. Questo, se si vuole, è un altro forte fattore differenziante rispetto alla competition, perché anche in questo caso i servizi che HP riesce a mettere in campo sono fondamentalmente completi, abbracciando tutta l’infrastruttura». Insomma, non mancano ’pezzi’ che poi richiedono all’azienda utente di doversi appoggiare alle soluzioni o servizi forniti da terze parti.

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